Essere contro le guerre, tutte le guerre e' normale, scontato, senza neppure la necessita' di esibire vessilli o sventolare bandiere con i colori dell'iride ( in Italia esiste anche un partito con tale simbolo) partecipando a cortei pacifisti , dove alla fine vengono bruciate altre bandiere in nome di un ipocrita e politicizzato principio di fratellanza tra i popoli.
Diverso e' essere attenti alle realta', tenendo a debita distanza chi in modo subdolo la vuole plasmare, creando un messaggio opacizzato che alla fine giunge distorto. Accanirsi nel desiderio spasmodico di mostrare le immagini dei poveri bimbi palestinesi morti e al tempo stesso celare occultandole, quelle di chi gia' in tenera eta' con il volto coperto, imbraccia un mitra.
Dopo quasi due lustri di attacchi missilistici ininterrotti, Israele ha deciso di fare cio' che qualsiasi paese avrebbe fatto: difendere i propri cittadini.
Ogni conflitto e' cruento. Questo lo e' maggiormente poiche' la forza avversa Hamas, cellula strategica del fondamentalismo islamico, ha i propri insediamenti sensibili tra i civili, anzi adopera gli stessi, come vile scudo di difesa.
Combattere Hamas, vuol dire sconfiggere una forza generatrice ed esportatrice dell'odio e dell'intolleranza.
Sconfiggere Hamas, rappresenta una missione da compiere anche per tutti quei paesi islamici moderati che credono fermamente nella convivenza multi-etnica ed inter-religiosa.
Sconfiggere Hamas significa annientare anche simbolicamente una forza che propaga l'onda dell'odio per mantenere fermamente saldo il proprio potere.
Nel frattempo le organizzazioni internazionali per bocca dell'Onu assumono un atteggiamento imbarazzante, nebuloso. Impongono un cessate il fuoco incondizionato, definitivo, pur sapendo che cio' rappresenterebbe la strada piu' rapida per il rigenerarsi degli approviggionamenti bellici di Hamas alimentati dall'Iran, via Egitto.
E' la prima volta che gli Stati Uniti (tecnicamente ancora con Bush al comando) si astengono, non ponendo il proprio veto ad una votazione in cui si trova coinvolto lo stato ebraico. Una risoluzione che non pone un giusto distinguo tra un paese democratico attaccato ormai da anni ed una radicata e riconosciuta organizzazione terroristica.
E' la prima volta che Israele si trova davvero solo ad affrontare tale emergenza, stretto a sud da Hamas ed a nord dai libanesi di Hezbollah, principali alleati di iraniani e siriani.
Da un lato piovono razzi Kassam, dall'altro missili Katiusha.Anche per questo motivo, io sto con Israele.
13 commenti:
"Accanirsi nel desiderio spasmodico di mostrare le immagini dei poveri bimbi palestinesi morti e al tempo stesso celare occultandole, quelle di chi gia' in tenera eta' con il volto coperto, imbraccia un mitra."
Angelo, in questi giorni sto dando un occhiata al tuo blog. Non posso che dirmi sgomento. Non ho parole. Veramente non ho parole. Costa Varvarigos
A mio parere, è proprio grazie a chi "sta con israele" che Hamas prospera.
Se gli USA, assassini essi stessi, non proteggessero quegli altri assassini dei governatori israeliani, a quest'ora la comunità internazionale (l'ONU fa ridere i polli, ormai) avrebbe già isolato i destrorsi guerrafondai israeliani, e magari ci sarebbero due stati, ed Hamas non sarebbe così popolare...
Invece i benpensanti sono "con israele", sempre e solo vittima.
Continuate pure a far ridere i polli.
Saluti, Giovanni
"Essere contro le guerre, tutte le guerre e' normale, scontato". Esprimo la mia perplesità in merito. La guerra è una strategia come un'altra per assicurarsi canali economici. Da sempre. In ogni circostanza, il vero senso del conflitto militare è questo. Ma siamo tutti, storicamente, troppo ipocriti per ammetterlo e dobbiamo infarcire la questione di "elevati principi" per ingerirla (Salvo poi scoprire che esportare la democrazia comporta il flagello di una nazione) E' talmente intrisa di interessi la questione israelo- palestinese che certamente non si risolve in "buoni e cattivi".
Peccato che qualcuno di noi mostri ancora indignazione: non per le immagini dei bambini morti, ma per i bambini morti.
Che ancora non si rassegni all'idea che per un bene- economico- maggiore si usino le vite umane come normale investimento.
agnese
Spesso mi chiedo cosa accadrebbe se si decidesse di disarmare Israele.
La risposta è chiara: tutti gli israeliani sarebbero in breve tempo annientati, soppressi e Israele cancellato dalle carte geografiche.
Chiediamoci invece cosa accadrebbe se ad essere disarmati fossero Hamas, Hezbollah, Iran e Siria: nulla, o meglio si metterebbe fine a parte del terrorismo internazionale aprendo un nuovo scenario di pace e cooperazione fra i popoli dell'area; certo nessuno mai annienterebbe i palestinesi.
Non capisco i polli di Giovanni che ridono dell'ONU, ma stanno con Israele e gli USA e quindi sarebbero la fonte di rinnovata energia di Hamas: queste sono solo contorte elucubrazioni, prive di ogni fondamento logico e storico, costruite per giustificare la propria paura verso il terrorismo e tentare di nascondere un profondo e radicato antisemitismo.
Angelo, io sto con te e non solo perché stai con Israele, ma perché sei uno spirito onesto e libero.
Non mi sgomenta affatto quanto scrivi: mi sgomenta invece chi non capisce che dietro la diffusione di certe immagini di morte c'è solo propaganda e nessun rispetto per il dolore di altri.
Israele e gli israeliani non hanno mai mostrato al pubblico i corpi dei morti e dei feriti di questi 60 anni, né delle vittime e né dei kamikaze, perché la morte e il dolore di alcuni non siano mai ridotti a strumenti.
Grazie Angelo.
ciao Angelo!
buona giornata
@ Giovanni R.
sono stronzate, i palestinesi hanno rifiutato la pace e la nascita dello stato palestinese quando avevano praticamente, nel 2000, ottenuto tutto ciò che avevano chiesto.
brutta cosa la cecità ideologica.
Un'organizzazione paramilitare e terroristica (come Hamas), lontana per cultura dal rispetto della vita umana, che arma bombe umane come metodo di lotta e le scaglia contro popolazioni inermi, miscelandosi abilmente fra donne e bambini, mette ben in conto le perdite di civili.
Vi confida, sceglie proprio essa quel campo di battaglia. Vi confida ed è la più formidabile arma nella guerra della comunicazione con la quale si punta alla sollevazione, a proprio favore, della pietas delle società avanzate.
E i coglioni ci cascano sempre.
In English ? Va benne?
Somebody wrote that the reason for wars is MONEY,POWER,LAND.Yes, in many cases it may be true but it does not apply to the conflict
Israel/Palestine.
The success of the survivors of concentration camps that arrived to Israel and developed:admired Musicians and Orchestras; Medicine and Communications high-tech,a fully democratic state, etc.-this is the reason for hate.
Land is just earth,negotiable.
Israel needs it for protection from
those who want, and declare, that they want to exterminate it.
Abbiamo assisitito in questi giorni a delle squallide vicende che la dicono lunga sullo stato di degrado morale e diidentità culturale italiana.Preghiere dell'islamdavantial Duomo di Milano.Bandiere israeliane bruciate.Monsignor Martino che dice che Israele ha fatto di Gaza un lager.Un alto rappresentante delle nazioni unite(un organismo oramai inutile) che accusa di *crimini di guerra* (!)Israele.Per nonparlare di D'Alema e dei suoi *amici* di Hamas.
Anch'io sono con Israele.Senza se e senza ma.
ciao,clem
...i permetto di suggerire una breve lettura sulla storia della nascita dello Stato di Israele, senza la conoscenza della quale molti commenti su quanto sta accadendo si dividono tra il puro odio di fazione e la demagogia: http://it.wikipedia.org/wiki/Israele#Storia_dello_Stato_di_Israele
Inoltre, sempre per amore di chiarezza, questo è un sito israeliano che riporta il n.ro dei razzi finora lanciati verso i territori "occupati":
http://qassamcount.com/
Premetto: rispetto per la sofferenza degli uomini (Israeliani, Palestinesi, tutti) che stanno soffrendo la pazzia umana in questi giorni.
Sarebbe però bello potere leggere la "storia" di questa situazione. Io provo a farvi il sunto rapido di quello che, in un pò di anni, ho capito.
A) i figli d'Istraele sono, storicamente e per motivi religiosi, sempre stati convinti di essere i numeri uno, il popolo di Dio, i prescelti. Questo un pò di "puzza sotto al naso" te la crea geneticamente, e questo aspetto alcune frange israeliane oltranziste se lo portano sino ad oggi. Ma questo è tipico di tante storie di popoli e religioni,Cristiani e Mussulmani, Pagani....Ecumenismo non a caso è una parola "giovane"...
B) Nonostante siano i prescelti, storicamente da millenni hanno sempre trovato qualcuno che li mettesse sotto il tacco nella loro terra d'origine, dagli Egizi ai Romani, dai Mussulmani ai Turchi, sino agli Inglesi nello scorso secolo. E' ovvio che anche questo, geneticamente lo assorbi, e tendi a non fidarti...
C) la Shoa, tragedia immane e non paragonabile ad altra nella storia per pianificazione e numeri, ha esaltato in maniera mai vista prima la sofferenza di questo popolo, e chi vi è sopravvissuto ha capito che non è da porgere l'altra guancia (infatti sono ebrei e non cristiani)...e penso siano da capire...
D)noi Occidentali abbiamo una responsabilità storica nella nasciata dell'anti semitismo; nei secoli abbiamo sempre maltrattato e derubato queste comunità, con la scusa della religione gli abbiamo levato le ricchezze; anche il Nazismo non si limitava ad uccidere, ma spogliava prima di tutto di cittadinanza e ricchezza, il resto veniva come conseguenza..quindi anche di noi si fidano poco...geneticamente
E) per lavarci la coscienza, nel secondo dopoguerra, abbiamo lasciato fondare questo stato, che è ancora a tutt'oggi l'unica democrazia della regione...l'Onu prevedeva due stati, uno era riservato ai Palestinesi, ma gli stati arabi confinanti hanno dato l'ultimatum..ed i palestinesi sono usciti dallo stato, tanto ci sarebbero tornati appena distrutto Israele...almeno così i loro amici arabi avevano detto...
F) per tutto il periodo della guerra fredda, lo scontro tra israeliani e palestinesi è stato uno scontro indiretto tra Usa e URSS, e quindi non c'erano modi di risolvere, visto che i padroni rispettivi non volevano...gli israeliani nel frattempo, essendo fortunati nell'essere nella parte OVEST del mondo, sono cresciuti, si sono sviluppati; i palestinesi, per colpa soprattutto della loro leadership, sono regrediti, hanno avuto sofferenze costanti....in particolare a Gaza vi ricordo che c'è stato un colpo di stato che ha eliminato Fatah (con tanti morti palestinesi, ma visto che erano uccisi da altri palestinesi e non da israelini fa niente..)
Mi fermo qua, solo per dire che il tema è complicato, e ci sono stratificazioni ideologiche e storiche per cui gli oltranzisti delle due parti hanno ottimo gioco a soffiare sul fuoco...ed anche i commenti che leggo qui e le trasmissioni che vedo in TV (Santoro scandaloso per me) sono ancora improntate a queste divisioni...(o è colpa degli USA, o del Sionismo, o dei Benpensanti, o di Berlusconi..)e se si è di parte non si può aiutare a ragionare chi è in conflitto. Comunque è un fatto che la storia ci insegna che non sempre il negoziato paga....(Hitler con il negoziato si è portato a casa Renania, Sudeti, Cecoslovacchia, Austria...poi mi pare che non si sia negoziato più e si siano usati altri mezzi...e non mi pare che con il Giappone si sia negoziato).
Solo un quesito pongo: voi ragionereste di pace con chi, come motivo del suo essere e della sua esistenza, ha per prima la vostra distruzione e si rifiuta di cambiare, e che, di fronte a centinai di morti, parla di tregua strategica per l'obiettivo finale della distruzione d'Israele? Questo è il motivo per cui anche io sto con Israele, seppure gli atteggiamenti da "prescelti da Dio" mi stiano antipatici. Mi piacerebbe tantissimo potere stare anche con la Palestina, ma se questa si fa rappresentare da Hamas.. mai potrò stare con Hamas, se tra i suoi obiettivi c'è la distruzione di Israele, mai potrò stare con qualcuno che ha un obiettivo di distruzione di altri popoli.
P.S.: mi spiegate chi è la "Comunità Internazionale"? Ho qualche difficoltà, non è l'Onu, quindi chi? Esiste una Comunità Internazionale? Sono quelli bravi e virtuosi quando non si toccano i loro interessi e che poi se si deve fare un'azione di forza per fare rispettare il diritto internazionale (meglio nota come GUERRA) gridano al pacifismo?
Giovanni
Di certo io sto con la pace e con la libertà, con l'uguaglianza tra i popoli, e sto contro il terrorismo ovviamente.
Un saluto, Virgilio
Non rispondo agli altri benpensanti perché altrimenti farei notte fonda: preferisco lasciarli marcire nella loro crassa ignoranza. Tanto, credo che questo sentimento sia reciproco, dato che sono anche stato definito antisemita solo per non stare dalla parte di un esercito che spara sui civili quasi per hobby (è un classico questo passaggio *infame* da esercito israeliano ad ebrei: fa parte del vittimismo di quegli stessi filoisraeliani che poi appoggiano la costruzione dei ghetti moderni e danno il sostegno alla morte di migliaia di civili, contribuendo alla creazione di decine di migliaia di nuovi terroristi antiisraeliani).
Dico solo al mio omonimo Giovanni, a cui rispondo soltanto perché a differenza di altri "sento" la sua buonafede, che farebbe meglio a rivedere un po' le sue convinzioni, magari ripassando anche un po' di Storia, a cominciare dall'atto di fondazione dello Stato di Israele, cioè dell'occupazione arbitraria di un territorio, a suon di bombe ed attentati terroristici.
Israele è - stando ai testi di Storia - uno Stato nato dal terrorismo, ed i benpensanti che oggi si dichiarano "contro il terrorismo" dovrebbero allora stare, per coerenza logica, dalla parte di Hamas...
Nel caso di Israele, si ragiona allo "scurdammece 'o passato", al "chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato".
Chi non dimentica la Storia sa che gli antisionisti hanno le loro legittime ragioni per chiedere la distruzione dello Stato di Israele.
Personalmente, egoisticamente, non m'interessa affatto la distruzione dello Stato di Israele, e in più non la auspico affatto ma anzi la combatto perché so che questo significherebbe soltanto far morire milioni di innocenti da una parte e dall'altra.
Detto questo, sono chiaramente un nemico di Hamas. Ma non sono fascista/nazista come altri presunti nemici di Hamas/amici di Israele, e quindi non legittimo usi sproporzionati ed illeciti della forza militare, soprattutto quando diretti contro la popolazione inerme ed innocente (non a caso le vittime di quest'ennesimo conflitto sono per di più bambini).
E, come fa anche D'Alema, giustamente comprendo che una popolazione umiliata, martoriata e terrorizzata da Israele da sempre (come detto, sin dalla nascita Israele compie atti di terrorismo contro "i ratti mussulmani", come dissero i leader israeliani all'epoca) possa a sua volta affidarsi a chi, come Hamas, è più deciso a fronteggiare i terroristi.
Si risponde con violenza alla violenza, in una spirale infinita, che si può concludere solo con un terzo (l'ONU) che non sia dalla parte soltanto di uno (Israele, a causa del veto degli USA, veri fautori del conflitto).
Come vedi, quindi, Giovanni, la tua domanda è malposta. Tu chiedi se ragioneresti di pace con chi vuole distruggerti, senza però considerare anzitutto la Storia di Israele (che si può leggere al link su Wikipedia già segnalato), ma bensì ragionando come se oggi fosse il primo giorno della Storia. La memoria, purtroppo, la si perde facilmente. E gli itagliani sono veri maestri in ciò.
Ti ripropongo quindi la domanda, rinfrescandoti un po' la memoria: tu accetteresti uno Stato che si è insediato dove abiti a suon di militari, bombe e attentati, che ai più fortunati della tua popolazione li ha schiavizzati e ghettizzati, facendogli fare i mestieri più umili al loro servizio, che ha cacciato una parte della tua famiglia in strisce di terra via via più piccole, sottraendo loro acqua, gas, luce e addirittura sparando sulle carovane degli aiuti umanitari, che ha continuato per decenni a discriminare quell'altra parte della tua famiglia rimasta nei confini dell'ormai loro terra, cioè tua ex terra, che ha deliberatamente ucciso, maltrattato e struprato la tua popolazione con l'appoggio o almeno il non intervento delle istituzioni occidentali, e così via?
Accetteresti un tale Stato?
Io non lo so, non lo so proprio. Farei davvero tanta difficoltà ad accettarlo. Pur non essendo affatto nazionalista, amo la mia terra.
Ebbene, ad un certo punto della Storia la maggioranza dei palestinesi lo avevano accettato. Ma degli integralisti (terroristi) *ebrei e filoisraeliani* uccisero chi stava riuscendo in quell'impresa storica.
Questo i benpensanti "amici di Israele" tendono sempre, guarda un po', a dimenticarlo: ricordando in malafede soltanto gli accordi di Oslo, senza peraltro mai entrare nel merito di quegli accordi, altrimenti si renderebbero conto che accettarli per i palestinesi avrebbe significato soltanto essere umiliati per l'ennesima volta dal dopoguerra, e senza dire chi effettivamente al di là di Arafat alla fine li fece saltare.
Ora, se il motivo per cui stai con Israele è perché non puoi contrattare con chi vuole la tua distruzione, a maggior ragione, se conoscessi davvero la Storia, dovresti stare CONTRO Israele, perché ha portato il terrorismo in una terra pacifica, perché ancora dopo 60 anni nega ai palestinesi, coi carriarmato, perfino uno Stato loro in confini ridottissimi rispetto a quella che era la loro terra, e compie atti razzisti al suo interno contro la minoranza araba.
Tutto questo, perché quelli che chiami "prescelti da Dio" non vogliono sottostare alle leggi del diritto internazionale, protetti da quella che per ora è ancora la maggiore potenza militare, gli USA.
Forse solo quando l'Iran avrà l'atomica cominceranno a ragionare? Bah, dobbiamo sempre arrivare ai limiti dell'autodistruzione per ragionare: grazie "amici di Israele" (o nemici?).
Bella, la tua frase: "mai potrò stare con qualcuno che ha un obiettivo di distruzione di altri popoli". Peccato che Israele abbia già realizzato tale obiettivo, ma tu sembri vedere solo la pagliuzza altrui, e non la trave tua.
La mia posizione è chiarissima.
Né coi terroristi di Israele, né coi terroristi di Hamas.
Israele si ritiri (ma davvero e completamente) dai territori che occupa dal 1967, e permetta ai palestinesi di crearsi un loro Stato: solo se la comunità internazionale riuscirà ad imporre ciò ad Israele assumerà credibilità, e si potrà risolvere la questione definitivamente. Fino ad allora, noi parliamo per parlare, mentre i bambini palestinesi ed israeliani muoiono a centinaia senza avere alcuna colpa.
Detto questo, vi saluto, quel che avevo da dire l'ho detto e non mi va di discutere all'infinito coi benpensanti, perché so già quel che hanno da dire e perché so già che è tempo perso.
Saluti, Giovanni (R.)
ps. se si volesse l'ennesima prova della propaganda destrorsa filoisraeliana, basta controllare se davvero Israele sia oppure no l'unica democrazia di quell'area. (ma una nazione che fa uso della tortura e viola costantemente il diritto internazionale si può ancora chiamare "democrazia", o è qualcosa di perfettametne antitetico ad essa?)
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