Desideri interiorizzati mi permeano, avvolgendo il mio inconscio in una patina nebulosa.
Forze nascoste, inesauribili, mi scuotono come flutti schiumosi su barriere scogliose.
Forze a cui io tendo, con incessante e frenetico turbinio.
Tendo a creare, realizzare, dare corpo ed immagine a cio' che cerco dentro me stesso.
Il mio sforzo si tramuta in nuova linfa, in una sorta di dinamo interiore, di trance agonistica, di pari passo agli ostacoli che incrocio durante il cammino.
Pantani melmosi, immobilizzano il mio avventuroso e rischioso tragitto.
Sabbie mobili traditrici mi risucchiano nelle tenebre, arrecando al mio lucido pensiero, momentanee stasi deterministiche.
Stagni dorati, mi riflettono concentriche immagini di false ed illusorie visioni, magnetiche ombre artefatte.
Procedo comunque, procedo inesorabilmente, col mio cinetico animarmi impetuoso, interiore magma incessante, fino ad esaurire le mie ultime energie.
Sfido me stesso, mi metto in perenne discussione, per trovare certezze smarrite.
Mi addentro con la nebbia nel bosco, sapendo che non esiste il leggendario tesoro nascosto.
Mi tuffo in un mare agitato, nuotando disperatamente verso un'isola che non c'e'.
Tengo le vele issate, pur sapendo che arrivera' burrasca.
Affronto il deserto, conscio che l'acqua a mia diposizione non bastera'.
Nulla mi puo' fermare. Il mio fermarmi, e' il mio finire.
Forze a cui io tendo, con incessante e frenetico turbinio.
Forze che accecano la mia mente, creandomi tentennamento. Esitazioni che non fermano il mio incedere, il mio ascensionale fulgore, la mia brama di conquista.
Mi barcameno, impegnandomi strenuamente in un qualcosa di disumanamente logorante.Tendo a creare, realizzare, dare corpo ed immagine a cio' che cerco dentro me stesso.
Il mio sforzo si tramuta in nuova linfa, in una sorta di dinamo interiore, di trance agonistica, di pari passo agli ostacoli che incrocio durante il cammino.
Pantani melmosi, immobilizzano il mio avventuroso e rischioso tragitto.
Sabbie mobili traditrici mi risucchiano nelle tenebre, arrecando al mio lucido pensiero, momentanee stasi deterministiche.
Stagni dorati, mi riflettono concentriche immagini di false ed illusorie visioni, magnetiche ombre artefatte.
Procedo comunque, procedo inesorabilmente, col mio cinetico animarmi impetuoso, interiore magma incessante, fino ad esaurire le mie ultime energie.
Sfido me stesso, mi metto in perenne discussione, per trovare certezze smarrite.
Mi addentro con la nebbia nel bosco, sapendo che non esiste il leggendario tesoro nascosto.
Mi tuffo in un mare agitato, nuotando disperatamente verso un'isola che non c'e'.
Tengo le vele issate, pur sapendo che arrivera' burrasca.
Affronto il deserto, conscio che l'acqua a mia diposizione non bastera'.
Nulla mi puo' fermare. Il mio fermarmi, e' il mio finire.
10 commenti:
Ciao Angelo, fermarsi? Giammai perchè la vita è già una corsa...
Andare sempre oltre....e guardare oltre.
Un saluto
Anna
molto intiresno, grazie
Si, probabilmente lo e
Si, probabilmente lo e
good start
Si, probabilmente lo e
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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