Dopo una mattina dal cielo velato, nel pomeriggio il sole squarcia le nuvole irradiando con la sua luce una Napoli impigrita di inizi d'autunno.
Decido di uscire in moto, visto che l'aria fa sentire ancora il suo mite tepore .Il tramonto sta per calare, decido di andarlo ad ammirare nella baia di Capo Miseno, prima che si dissolva nel mare.
Monto in sella alla mia Ducati. Attraverso velocemente la tangenziale, con un interiore senso d'evasione, lasciandomi il caos della citta' alle mie spalle.
Supero Pozzuoli, sentendo a distanza il suo inconfondibile odore sulfureo. Esco a Cuma e subito si presenta dinanzi ai miei occhi lo specchio color smeraldo del lago D'Averno con alle spalle il suggestivo promontorio di Capo Miseno.
Mi dirigo in direzione di Baia, la strada inizia a salire, si fa piu' stretta e tortuosa.Alte pareti calcaree e di tufo poroso, rendono col loro rimbombo, piu' cupo e pastoso il rumore degli scarchi della mia moto.
E' tutto un susseguirsi di poderi contadini, lussuose ville e resta romane.Bassi filari di Falanghina e di Piedirosso(piere 'e palombo) dalle foglie rosse di inizio di ottobre, custodiscono a tratti, dolci e preziosi grappoli d'uva. La vendemmia non si e' ancora conclusa.
Scorgo in lontananza alla mia destra( ovest) il lago di Fusaro ed il promontario del monte Epomeo dell'isola d'Ischia. Dovunque i miei occhi spaziano l'orizzonte, sono riempiti dall'intensita' del mare che a quest'ora assume tinte di grigio delfino.
Inizio a scendere verso il porticciolo di Baia, antica dimora Romana sul cui sfondo, si ammira il castello. Una distesa di imbarcazioni da diporto e vecchi pescherecci, rendono ancor piu' suggestivo il panorama, un variegato acquarello marino da conservare gelosamente.
La strada ritorna a salire. I tornanti si fanno piu' intensi. Giungo all'estremita di Capo Miseno.
Di fronte a me l'isola di Procida. Alla mia sinistra ( est) in lontanza -15 miglia- ammiro il golfo di Napoli su cui incombe il dormiente Vesuvio che a quest'ora del dì, riceve gli ultimi raggi di un tramonto d'autunno, prima offrire ai noi figli di partenope, passata la notte, le prime luci violacee d'aurora.
Un suggestivo tramonto flegreo risveglia in me ricordi lontani, sensazioni vissute, spensierati frammenti di un mosaico custodito nella mia mente.
1 commento:
Hai un modo di scrivere molto decrittivo e molto fotografico, mi hai dato la sensazione stupenda di vedere luoghi meravigliosi. Non è da tutti sai? Complimenti!
E' bellissimo questo post tornerò a trovarti.
Un caro saluto
Cri
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