lunedì 28 gennaio 2008

L'INIZIO DELLA FINE O LA FINE DELL'INIZIO

La fine di Prodi era scritta.
Il peccato che a farlo cadere siano state le vicende campane di Mastella e
sua moglie, Sandra Lonardo.
La Campania nel bene e nel male e' diventata cuore e fulcro della crisi
politica nazionale in atto.
L' Italia intera deve sapere che qui si cela un grosso clientelismo
affaristico.
Dopo le stagioni di Pomicino, Di Donato, Scotti, De Mita adesso abbiamo
Mastella.
Leader di un partito piccolissimo ma che ha tanto ascendente qui in Campania
e capirete perche'... è riuscito col suo voto contrario a far cadere il
palazzo.
L'Italia si è fermata per Mastella, che squallore.
In Campania questi sono i personaggi che comandano e sfruttano la scarsa
cultura della gente e la ridottissima loro emancipazione.
Io che vivo il territorio, soprattutto la provincia, vi assicuro che qui si
vivono scenari da primo dopoguerra.
Qualunquismo, pressapochismo, arte di arrangiarsi, tirare a campare,
assistenzialismo, basso livello culturare, questo è l'humus su cui
prolifera e si sviluppa l'attivita' dell'uomo politico medio in campania.
Da questa situazione momentaneamente si e' salvato sua "maestà" Bassolino,
che come il capitone nella padella, riesce ancora ad agitarsi.
Ieri il consiglio regionale ha votato il continuato appoggio di fiducia al
governatore. Spero che più in là ci pensi la magistratura a chiudere la sua
lunga parentesi in questo territorio.
Adesso è necessaria in Italia una stagione di riforme.
L'ottimismo che vedo intorno a Veltroni è spropositato. La gente confonde
il termine democratico con l'accezione politico-americana. Veltroni non è
Obama, non illudiamoci. Veltroni deve confrontarsi con regioni come la
Campania, dove il vincitore delle primarie del PD (Iannuzzi), ha aspettato un
mese per andare in carica poichè anche per le primarie furono registrati
notevoli brogli.
La Campania, ripeto, è in questo momento, e purtroppo nel male, crocevia nello
scenario politico nazionale.
Avete visto la folla per Berlusconi ieri, convocato e premiato da De
Gregorio (inm) a Napoli?
Qui la gente è assetata di cambiamento, stufa di essere maglia nera nello
scenario economico-sociale del Paese.
Noi campani dall'inferno vogliamo risorgere.
Per questo motivo, parte delle argomentazioni di politica programmatica si
giocheranno in questa antichissima terra.
Solo se il sud e la Campania in particolare, riusciranno a risalire la china
liberandosi definitivamente da un'arretratezza culturale che poi è la
fonte del proliferare di tutte le mafie, l'intero Paese Italia, ricco di
potenzialità incredibili, riuscirà a tornare punto di riferimento
strategico tra le economie occidentali.

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