giovedì 24 gennaio 2008

CAMBIO EPOCALE

La grave crisi politico-istituzionale che da mesi attanaglia l'Italia deve ancor piu' far riflettere sui grandi cambiamenti di cui necessita la Nazione.
Le frizioni e lo scontro tra le parti è in una fase di non ritorno.
Urge una pausa di riflessione che sia foriera della genesi di un nuovo periodo di riforme.
Prima di tutto, una riforma elettorale che introduca soglie più alte di sbarramento per evitare la comparsa e l'esistenza di partiti piccoli poco incisivi ma, spesso negativamente determinanti, nella dialettica democratica.
Puntare nuovamente ad un sistema proporzionale che dia maggior peso ai candidati rispetto ai partiti, evitando sia liste determinate da questi ultimi che scatti di maggioranza elevati che vadano fin troppo a premiare partiti già forti.
Introdurre una netta riduzione del numero dei parlamentari dando al Senato una maggior rappresentatività regionale.
Evitare rendendo nulla, qualsiasi forma di voto disgiunto che consenta di esprimere preferenze in aree politiche diverse.
Abbassare per legge l'età massima dei membri del Parlamento per dare anche visivamente un rinnovato ringiovanimento alla politica.
Stabilire per legge un aumento della rappresentatività femminile nelle liste.
Per far ciò occorre tempo e, presumo, non sia sufficiente quello rimanente fino alla scadenza referendaria. Bisognerebbe trovare una grande intesa tra le varie forze politiche del Paese. Bisognerebbe una volta tanto, anteporre le necessità della Nazione a quelle dei singoli soggetti e dei reciproci schieramenti.
Sarebbe necessario, quindi, un "cambio epocale" nella vita politico-democratica del nostro Paese.

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