Il Governo ufficialmente ha chiuso i battenti, in attesa del voto di fiducia, previsto per il prossimo 14 dicembre.
L'obiettivo e' fin troppo chiaro. Evitare ulteriori e pericolosi scivoloni su altre votazioni poste alle Camere, cercando di ricompattare le fila. Sino all'ultimo istante utile, Berlusconi cerchera' di dimostrare al Paese che la sua, e' l'unica maggioranza possibile, pena il ritorno alle urne.
Il suo oggi pero', sembra piu' un grido di disperazione che una concreta ipotesi fattibile.
Inizia così un periodo di straziante agonia politica, una fase in cui, con ogni probabilita', il livello della protesta sociale e le forti turbolenze dovute ad una crescente crisi economico-finanziaria, faranno avvertire in modo ancor piu' incessante, i loro effetti sul nostro Paese.
In questo contesto così traballante, tutti gli avversari del Premier, sia quelli che ufficialmente stanno all'opposizione che una parte dei suoi alleati di ieri, divenuti suoi acerrimi avversari dell'ultim'ora, sentiranno forte la responsabilita' di assumersi l'onere di staccare la spina al governo.
Lo stato di coma e' ormai irreversibile. Il moribondo non da segni di ripresa. Al tempo stesso l'incertezza e' dominante. Il paziente non ha firmato ancora nessun testamento. Gli eredi potenziali, temono di doversi accollare un bene su cui gravano pesantissime pendenze ipotecarie.
Saranno 13 giorni di agonia istituzionale, una sofferenza avvertita sia dal malato che da chi, sara' al suo capezzale. Non si invocheranno miracoli. Al tempo stesso in tanti, sperano di mantenerlo ancora in vita (niente elezioni), magari affidando ad un tutore legatario (Tremonti), l'amministrazione del bene in questione.
In sintesi, piu' che invocare una dolce fine ( scioglimento delle Camere), con ogni probabilita', assisteremo ad un vero e proprio accanimento terapeutico ( governo tecnico).
L'obiettivo e' fin troppo chiaro. Evitare ulteriori e pericolosi scivoloni su altre votazioni poste alle Camere, cercando di ricompattare le fila. Sino all'ultimo istante utile, Berlusconi cerchera' di dimostrare al Paese che la sua, e' l'unica maggioranza possibile, pena il ritorno alle urne.
Il suo oggi pero', sembra piu' un grido di disperazione che una concreta ipotesi fattibile.
Inizia così un periodo di straziante agonia politica, una fase in cui, con ogni probabilita', il livello della protesta sociale e le forti turbolenze dovute ad una crescente crisi economico-finanziaria, faranno avvertire in modo ancor piu' incessante, i loro effetti sul nostro Paese.
In questo contesto così traballante, tutti gli avversari del Premier, sia quelli che ufficialmente stanno all'opposizione che una parte dei suoi alleati di ieri, divenuti suoi acerrimi avversari dell'ultim'ora, sentiranno forte la responsabilita' di assumersi l'onere di staccare la spina al governo.
Lo stato di coma e' ormai irreversibile. Il moribondo non da segni di ripresa. Al tempo stesso l'incertezza e' dominante. Il paziente non ha firmato ancora nessun testamento. Gli eredi potenziali, temono di doversi accollare un bene su cui gravano pesantissime pendenze ipotecarie.
Saranno 13 giorni di agonia istituzionale, una sofferenza avvertita sia dal malato che da chi, sara' al suo capezzale. Non si invocheranno miracoli. Al tempo stesso in tanti, sperano di mantenerlo ancora in vita (niente elezioni), magari affidando ad un tutore legatario (Tremonti), l'amministrazione del bene in questione.
In sintesi, piu' che invocare una dolce fine ( scioglimento delle Camere), con ogni probabilita', assisteremo ad un vero e proprio accanimento terapeutico ( governo tecnico).
3 commenti:
Dubito che il cavaliere possa fare testamento, un borioso come lui non ha di questi pensieri ritenendosi immortale e onnipotente. Credo che la sua sarà una morte repentina sebbene annunciata.
Di un governo tecnico sento parlare con una leggerezza che stupisce. Quando ripenso al primo governo tecnico della storia repubblicana, esperienza recente e dolorosa: 1992, Giuliano Amato (detto non a caso Odiato), mi prende un brivido dietro la schiena. Poi due mummie dalla firma facile, Ciampi e Dini.
Sono quelli che hanno privatizzato tutto il patrimonio industriale che era fino ad allora proprieta’ del popolo italiano, se non ricordo male. Ma forse ricordo male, forse e’ stato Prodi.
TNEPD
http://tnepd.blogspot.com
estraggo il seguente passo da wikileaks che ha come obiettivo quello di allentare l'abbraccio tra Berlusconi e Putin:
¶18 . (C / NF) Per affrontare il problema di petto, si è schierata una robusta e strategica diplomazia con l'intento di abordare figure chiave all'interno e all'esterno del governo. Il nostro obiettivo è duplice: educare i nostri interlocutori meglio sulle attività russe, delegittimandole, e quindi istruendo sulla politica degli Stati Uniti, in modo da creare un contrappeso ai pareri consenzienti sulla politica della Russia, in particolare all'interno del partito politico di Berlusconi. L'opposizione ha cominciato a prendere a colpi Berlusconi. Alcuni nel PdL hanno cominciato ad avvicinarsi a noi in privato per dire che auspicano un maggiore dialogo con noi sulla questione Russia e hanno indicato la loro soluzione a sfidare apertamente Berlusconi, proprio adducendo la questione Putin.
il cablogramma originale lo trovate qui, in lingua inglese: http://cablegate.wikileaks.org/cable/2009/01/09ROME97.html
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