Cala il silenzio in RAI. La commissione di vigilanza ha deciso: Floris, Santoro, Vespa ( si anche il tranquillo e canonico Bruno nazionale) dovranno tacere.
Le loro trasmissioni, considerate "antigovernative", (sospesa anche quella di Paragone, Ultima Parola) avrebbero potuto recare danno alla maggioranza, nel pieno di una campagna elettorale gia' segnata da clamorose espulsioni dal Parlamento, esclusioni di liste, leggine dell'ultima ora anticorruzione e la promulgazione di un codice etico nella scelta dei candidati calato all'ultimo istante, una volta avvertito il pesante olezzo di aria inquinata, un mix di mazzette, scandali e festini che stava nuovamente contaminando il palazzo.
Il silenzio e' totale, visto che le tribuncine politiche alla naftalina, preparate per sostiutire gli approfondimenti di prima e seconda serata, non sono ancora state incassonate nel palinsesto televisivo.
Nel paese in cui esiste un partito chiamato Popolo delle Liberta', i cittadini telespettatori non possono usufruire liberamente del servizio pubblico televisivo, poiche' ritenuto di parte, nonostante sia sempre stato garantito il normale contraddittorio con la presenza di personalita' politiche di entrambi gli schieramenti.
In un paese in cui, la maggioranza e' tenuta in piedi esclusivamente dal carisma incontrastato del suo leader, una volta che questi decide di imbavagliare l'informazione, possiamo tranquillamente ipotizzare che la sua forza, raggiunto il livello di massima rappresentativita', inizi inevitabilmente a scemare.
Come ho gia' scritto tempo addietro, l'attuale Governo, oltre ad avere una propria televisione commerciale, ha il pieno controllo su quella pubblica, facendo diventare la RAI, una tv di regime.
Con questa scandalosa decisione politica, il Cda della RAI, limita il diritto di ciascuno ad un'informazione plurima, mortificando i valori democratici del pluralismo televisivo.
Si e' imposto il silenzio. Si produrra' tanto rumore.
Il silenzio e' totale, visto che le tribuncine politiche alla naftalina, preparate per sostiutire gli approfondimenti di prima e seconda serata, non sono ancora state incassonate nel palinsesto televisivo.
Nel paese in cui esiste un partito chiamato Popolo delle Liberta', i cittadini telespettatori non possono usufruire liberamente del servizio pubblico televisivo, poiche' ritenuto di parte, nonostante sia sempre stato garantito il normale contraddittorio con la presenza di personalita' politiche di entrambi gli schieramenti.
In un paese in cui, la maggioranza e' tenuta in piedi esclusivamente dal carisma incontrastato del suo leader, una volta che questi decide di imbavagliare l'informazione, possiamo tranquillamente ipotizzare che la sua forza, raggiunto il livello di massima rappresentativita', inizi inevitabilmente a scemare.
Come ho gia' scritto tempo addietro, l'attuale Governo, oltre ad avere una propria televisione commerciale, ha il pieno controllo su quella pubblica, facendo diventare la RAI, una tv di regime.
Con questa scandalosa decisione politica, il Cda della RAI, limita il diritto di ciascuno ad un'informazione plurima, mortificando i valori democratici del pluralismo televisivo.
Si e' imposto il silenzio. Si produrra' tanto rumore.
1 commento:
Ti ringrazio del riferimento ribadendo che in fatto di libertà di espressione siamo alla canna del gas.
Un saluto
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