domenica 21 febbraio 2010

SANREMO: STENDIAMO UN VELO PIETOSO

E' da qualche anno che mi impongo di non seguire il festival di Sanremo. Quel tam tam mediatico che precede la kermesse canora inducendoti a diventarne spettatore passivamente coinvolto dell'evento, lo vedo una forma di ingannevole aggressione alla normale ed autonoma fruizione del prodotto televisivo. La stessa cosa vale per quei programmi che considero spazzatura, quali il Grande Fratello, L'Isola dei Famosi e simili.
Il festival con il passar del tempo ha smarrito la sua primordiale valenza di gara canora, diventando sempre piu' un grosso baraccone acchiappa auditel. Si dira' che anche il festival rispecchia la nostra societa'. Purtroppo questo specchio e' diventato opaco; in esso, tanti cercano di trovare un riferimento al proprio essere standardivamente omologato. Il fatto che si gridi al successo deve far riflettere.
Quest'anno poi, sembrava davvero che tutto il palinsesto televisivo, fosse stato programmato per determinare l'ottima riuscita dell'evento sanremese, giunto alla sua sessantesima edizione.
Fortunatamente, ci sono state le partite di champion a tenermi impegnato, internet e soprattutto la radio (ascolto Radio Capital ma non perdo mai Unlimeted della mia amica Kay Rush, a RMC) che mi tiene compagnia abitualmente, quando la sera mi intrattengo davanti al pc.
Ma da quello che ho appreso dai giornali, dalle varie edizioni dei Tg, a Sanremo e' successo un bel po' di casino. Tra esclusioni, ripescaggi, successi di cantanti improponibili, proteste plateali spontanee o preparate, ospiti strapagati nonostante gli enormi disavanzi Rai, discussioni di "alto profilo" inerenti la resistenza gravitazionale dei corpetti che contenevano le straripanti rotondita' dell'Antonella nazionale, penso che il fatto che Morgan abbia confessato di fare uso di sostanze stupefacenti, fosse il minore dei problemi, sicuramente meno grave del fatto che circa 700 parlamentari si sono sottratti al test volontario per accertare l'uso seppur occasionale di droga.
Ma si sa, l'Italia e' un paese dalla falsa morale bigotta, dove i peccati si devono confessare soltanto nel silenzio di un confessionale.

2 commenti:

Stefano A. ha detto...

Io invece mi sono messo con i più buoni propositi per assistere al festival, proprio per trovarci qualcosa di positivo, visto che sono stato troppo spesso accusato di sparare a zero sulla manifestazione. Ma non ci sono riuscito! Inutile dire che la penso come te, sia su Sanremo che sul resto della TV trash che quotidianamente ci martella. Il problema sarebbe semplice da risolvere, e cioè considerare Sanremo non IL FESTIVAL, ma ciò che mestamente è diventato...una sorta di finale tra X Factor ed Amici, con opere di solidarietà, tipo asilo politico per principi in cerca di affetto e autostima. Allora chi ama la musica vera, sa che non la può ascoltare su RAI 1.

Anonimo ha detto...

Ma quale festival! Quello è una kermesse della sinistra, una sponsorizzazione a Bersani & Compagni! Il presentatore è un RICCO COMUNISTA e la "ragazza" è una compagna sboccata le cui battute sono roba da centri sociali. La RAI lo ha consentito perchè SAXA RUBRA ha generali catto comunisti, e li ha da un pezzo! Noi paghiamo il canone a costoro, cioè una tassa ideologica a cui non aderiamo, ma che ci impongono. Facessero vedere come l'euro ha ridotto la Grecia alla fame più nera. A questo povero paese ci accoderemo presto. LA CENSURA DI SAXA RUBRA NULLA FA TRAPELARE PER NON DISTURBARE I MANOVRATORI, ma meno male che cìè INTERNET, hanno smesso di fare il bello e il cattivo tempo. L'unico che può far fronte alla nostra rovina, risollevando le sorti del Paese e tornando rapidamente alla nostra bella Lira è il centro destra. Il centrosinistra ci ha condotti al precipizio con l'avvento dell'euro. Io manderei quei papaveri responsabili ai lavori forzati per alto tradimento verso gli Italiani. Da un giorno all'altro ci hanno dimezzato il potere d'acquisto con 1 euro = 1000 lire. Hanno ucciso la concorrenza ed hanno contribuito al suicidio di tanti poveri imprenditori, con appannaggi stratosferici alla faccia nostra. Credo che prima o poi scoppierà una vera rivoluzione in Italia. Il rischio della Grecia può già essere da noi. Il festval è un papavero politico per addormentare le nostre coscienze.