lunedì 26 ottobre 2009

GRANDE FRATELLO: "LA CASA" IN UN CONTENITORE VUOTO

Ci risiamo, inizia la nuova edizione del Grande Fratello, arrivata al suo anno X. Per l'occasione, presentazione in pompa magna, con tutti i personaggi che hanno fatto, e bene si, la storia della televisione italiana negli ultimi 10 anni, in barba alla televisione di contenuto o in unica alternativa ad essa.
Tutti attaccati allo schermo per ficcare il naso nella casa, per spiare la vita di perfetti sconosciuti che faranno a gara (di pochezza) pur di farsi notare, recitando una parte che tutto e', furche' naturale, pur di diventare nel breve, noti interpreti del nostro tempo, ingranaggi di un carrozzone mediatico, dove un'attenta regia, realizza la sublimazione dell'apparenza del nulla.
Quest'anno l'edizione durera' piu' a lungo, una vera odissea, un calvario di aggiornamenti, commenti, dibattiti che non fanno che riflettere la pochezza di una tv, sempre piu' specchio sociale di un'epoca, ahime', crepuscolare.
Ormai - purtroppo- questo programma fa parte del tessuto mediatico nazionale, fatto di strilla, volgarita', eccessi. Una tv, diventata contenitore vuoto, strumento di immedesimazione collettiva e autoriconoscimento della propria limitatezza. Un vuoto che abbraccia diversificati strati della societa', che prende persone con diverso reddito ed istruzione, differente livello culturale.
La televisione come distrattore delle masse, focalizzatore di interessi secondari, utili a far apparire soave e leggiadro un periodo tristemente delicato. Al tempo stesso uno strumento di propaganda interventista e di decisionismo populista.
La tv da sempre riflette ed interagisce con la societa' del momento. Se da alcuni anni, programmi come il Grande Fratello, La Fattoria, l'Isola dei Famosi, sono diventati modelli sociologici di riferimento, vuol dire che la societa in cui viviamo accetta questi modelli, considerandoli creature del proprio tempo.
Il Grande Fratello, rappresenta appieno, l'effimero sottoprodotto di un'epoca, espressione mediatica di un vuoto sociale.

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