Pare che sia giunta finalmente l'indicazione del candidato del PDL per le prossime elezioni regionali in Campania.
Si tratta del molisano Stefano Caldoro, ex socialista, passato nel centro destra dopo la bufera di tangentopoli. Uomo dell'ultima ora, candidato scelto in extremis dopo l'estenuante empasse politico-decisionale, venutosi a determinare dopo la spinosa vicenda giudiziaria di Nicola Cosentino.
Si e' puntato su di un profilo politico, così come pretendevano i leader territoriali, evitando una figura che provenisse dalla societa' civile.
Io onestamente, non ricordo in modo marcato le doti peculiari di questo uomo politico, ne' ho francamente, memoria del suo attivismo sul territorio campano che tra le altre cose, lo vide sconfitto alle elezioni per la Provincia di Napoli, nel 1999.
Non vorrei che il PDL avesse la presunzione di considerare vincente a prescindere, qualsiasi candidato, dopo la trionfale epopea dinastica bassoliniana, finita pero' in modo quasi tragico. Sullo stesso Caldoro, non vi e' stata una completa unita' di intenti, nello stesso PDL. Alla fine sono intervenuti i vertici romani, per non perdere ulteriore tempo prezioso.
Gia' in passato, sia alle precedenti elezioni regionali con Italo Bocchino (ridicolizzato da Bassolino) che a quelle comunali con Franco Malvano (perdente senza appello con la Iervolino) i candidati si scelsero in notevole ritardo ed in maniera non appropriata.
Certo perdere questa volta, per la destra, sarebbe una ipotesi sciagurata ed al tempo stesso, quasi impossibile. Pero' sappiamo che la politica non ha mai variabili certe, vive di umori e di fattori contingenti del momento. Stavolta pero' anche nel PD, non c'e' ancora un'unica linea guida e neanche un candidato certo. Io vedrei bene l'attuale Sindaco di Salerno, De Luca.
Forse su Caldoro, avra' influito il ricordo nostalgico del momento: i dieci anni dalla scomparsa di Craxi, forse il socialista piu' importante della storia della Repubblica Italiana, un uomo dalla forte personalita' che unì e divise al tempo stesso.
Nel bene e nel male, quella fu un'epoca di ideali. Oggi ci troviamo dinanzi soltanto ad una sterile competizione per le poltrone, ad una sorta di strategica battaglia navale, dove l'avversario politico deve soccombore con qualsiasi mezzo o alchemico inganno (con chi si schierera' l'UDC?).
Chissa' se Caldoro riuscira', come ex-socialista, ad occupare a breve, quella di Palazzo Santa Lucia.
Si e' puntato su di un profilo politico, così come pretendevano i leader territoriali, evitando una figura che provenisse dalla societa' civile.
Io onestamente, non ricordo in modo marcato le doti peculiari di questo uomo politico, ne' ho francamente, memoria del suo attivismo sul territorio campano che tra le altre cose, lo vide sconfitto alle elezioni per la Provincia di Napoli, nel 1999.
Non vorrei che il PDL avesse la presunzione di considerare vincente a prescindere, qualsiasi candidato, dopo la trionfale epopea dinastica bassoliniana, finita pero' in modo quasi tragico. Sullo stesso Caldoro, non vi e' stata una completa unita' di intenti, nello stesso PDL. Alla fine sono intervenuti i vertici romani, per non perdere ulteriore tempo prezioso.
Gia' in passato, sia alle precedenti elezioni regionali con Italo Bocchino (ridicolizzato da Bassolino) che a quelle comunali con Franco Malvano (perdente senza appello con la Iervolino) i candidati si scelsero in notevole ritardo ed in maniera non appropriata.
Certo perdere questa volta, per la destra, sarebbe una ipotesi sciagurata ed al tempo stesso, quasi impossibile. Pero' sappiamo che la politica non ha mai variabili certe, vive di umori e di fattori contingenti del momento. Stavolta pero' anche nel PD, non c'e' ancora un'unica linea guida e neanche un candidato certo. Io vedrei bene l'attuale Sindaco di Salerno, De Luca.
Forse su Caldoro, avra' influito il ricordo nostalgico del momento: i dieci anni dalla scomparsa di Craxi, forse il socialista piu' importante della storia della Repubblica Italiana, un uomo dalla forte personalita' che unì e divise al tempo stesso.
Nel bene e nel male, quella fu un'epoca di ideali. Oggi ci troviamo dinanzi soltanto ad una sterile competizione per le poltrone, ad una sorta di strategica battaglia navale, dove l'avversario politico deve soccombore con qualsiasi mezzo o alchemico inganno (con chi si schierera' l'UDC?).
Chissa' se Caldoro riuscira', come ex-socialista, ad occupare a breve, quella di Palazzo Santa Lucia.
3 commenti:
Sono d'accordo .De Luca è un galantuomo e uomo svincolato dalle logiche di partito del pd,come hanno dimostrato le ultime elezioni da lui vinte.
Angelo volevo segnalarti,per quello che può valere e interessare,che mi sono spostato su un altro blog
Clem
Secondo me, nell'attuale contesto, il candidato conta fino ad un certo punto. L'appeal elettorale di Caldoro è comunque tutto da dimostrare.
Forse, il PdL ha sbagliato sapendo di sbagliare. Ancora una volta.
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