sabato 14 novembre 2009

IL PDL SI E' INCARTATO

La snervante partita a scacchi tra i vertici del partito e il candidato in pectore alle prossime regionali in Campania, Nicola Cosentino, sta determinando una pericolosa enpasse decisionale e politica. Di tale questione ne ho già parlato in tempi non sospetti.
Per l'ennesima volta, l'elettorato è vittima impotente delle beghe o presunte tali, dei vertici di partito, dirigenti che si presume dovrebbero essere completamente liberi di pensare solo ed esclusivamente alle sorti dei cittadini che, in questa regione, sono allo stremo in quanto oppressi dal malaffare, inghiottiti dal degrado e dall'abbandono, infangati nella dignità, sviliti nella speranza.
La candidatura in questione (che poi è stata una sorta di autoproclamazione) è maturata altresì in ritardo. In modo ingenuamente superficiale si è pensato che l'uscente, discusso e non rieleggibile Bassolino, spianasse la strada ad un trionfale successo della destra.
Teorema errato, quanto meno presuntuoso, vista anche la ferma convinzione da parte degli ex alleati centristi dell'UDC di correre da soli.
E adesso? Si troverà un autorevole sostituto di Cosentino? Le seconde linee, individuate nelle figure di Caldoro e Viespoli, sono davvero all'altezza di questo delicato compito?
Il Pdl in Campania, anche nel caso della scelta vincente di Cesaro alla Provincia (sulla quale ribadisco il mio no-comment) ha sempre preferito una figura politica.
Ritengo che oggi, considerato il tragico scenario in cui versa la Campania, sommersa tra l'altro da un pauroso disavanzo economico, sarebbe stato preferibile puntare sulle qualità umane e programmatiche di un vero leader della società civile, piuttosto che inseguire schizzofreniche e spesso opache clientele.
In politica, è importante contare i voti. A volte però, sarebbe più opportuno radiografarne la provenienza.

1 commento:

J1nz0 ha detto...

Sto vedendo Cosentino su Porta a Porta proprio ora. Come tu sai non ho estrema simpatia per il PdL, ancora meno per il PdL campano, ma da quanto affermato nella trasmissione credo che una volta ancora siamo di fronte alla drammatica questione della giustizia a orologeria...