lunedì 27 luglio 2009

CAMPANIA: LA POLITICA E' QUESTIONE DI "MESTIERE"

L'estate sembra mettere in secondo piano le vicende politiche. La gente sta al mare, si comprano meno giornali, le trasmissioni di approfondimento sono da un bel po' in ferie.
Anche in Campania, viene sottaciuto un memento delicatissimo. Ancora una volta, politicamente c'e' caos.
Ancora una volta "l'invincibile armata" composta dal duo Bassolino-Iervolino, tiene banco.
Al Comune, il Sindaco Rosetta, si trova a fronteggiare l'ennesima crisi interna alla sua maggioranza.
Dopo lo scandalo Romeo, del passato dicembre, che la vide impegnata su e giu' da Roma, per tessere l'ennesima trama alchimica per cercare di non vedere frantumata in mille pezzi la sua fievole giunta dopo lo scandalo che travolse la citta' e dopo aver superato per il rotto della cuffia, la presentazione del bilancio per l'anno in corso, adesso deve affrontare l'ostacolo della verifica politica all'interno della sua maggioranza.
Chiesto aiuto ad UDC e IDV. Nuovi "poltronisti" di turno sono pronti a tendere la mano ad un Sindaco che ormai deve pensare soltanto a godersi i nipoti.
Alla Regione don Antonio da Afragola continua a resistere contro tutto e tutti. Non ha gettato la spugna ai tempi della vergognosa vicenda munnezza, figuriamoci se adesso possa mai vacillare sotto il macigno della crisi che ha travolto la sanita' campana, con un deficit di oltre 230 milioni di euro e da poco commissariata.
Formalmente, il governo centrale ha indicato proprio nel Governatore il commissario pro-tempore. Lui deve decidere se accettare o meno. Al momento fugge dai giornalisti, ritirandosi in un ermetico silenzio.
In tutto questo, tiene banco la questione meridionale, l'ennesima. Sono 50 anni che se ne parla. Soltanto cio' dovrebbe far capire, come il nostro paese e' davvero immobile.
Sulla questione, i big del centro-destra fanno sentire la loro voce. Peccato che tra loro ci siano tanti meridionali, molti campani, che da questa regione sono da tempo scappati, per occupare per "mestiere" gli scranni parlamentari e, nel tempo libero, a mettere le loro chiappe nei salotti capitolini dai quali profetizzano su come intervenire sui problemi di un territorio ormai in mano a "legalizzati banditi professionisti", meri accalappiatori di potere e consenso.
Qui la politica e' finita da tempo. Piu' che altrove, e' solo ladrocinio.


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