domenica 19 luglio 2009

LA "CADUTA" PAPALE

Papa Benedetto XVI rivolgendosi ai fedeli nella sua ultima apparizione, ha affermato di non dover cedere allo scoramento, dinanzi alle difficolta' del delicato momento storico che stiamo vivendo, dove un numero sempre piu' consistente di persone vive, anzi, sopravvive, affrontando difficolta' enormi dal punto di vista economico, difficolta' che spesso diventano forma di scoramento esistenziale, di profonda e costante erosione nella sicurezza del proropio io.
Il Santo Padre, nell'Angelus tenutosi a Romano Canavese, ha rivolto un'esortazione alle famiglie che soffrono a causa della crisi e della disoccupazione: "non scoraggiatevi" ha affermato Benedetto XVI, rivolgendosi agli abitanti della zona di Ivrea. In sintesi un appello o se vogliamo un "invito di facciata" rivolto in senso più ampio a tutte le famiglie italiane che cercano di sbarcare il lunario.
Il Pontefice ha ribadito in modo marcato, quanto questo tema gli stia a cuore. Il Papa ha poi aggiunto: " La Provvidenza aiuta chi opera il bene e si impegna per la giustizia, aiuta quanti non pensano solo a sè, ma anche a chi sta peggio di loro ". Ha rammentato come il popolo italiano sia sempre stato abituato ai sacrifici, alle rinunce. Un popolo che conobbe l'emigrazione di inizio 900' per poi assaporare il benessere, diventando l'Italia, meta o se vogliano "illusorio eldorado" per migliaia di disgraziati che vedono il nostro paese, come una sorta di accecante e distorto miraggio, prima di confrontarsi con le reali difficolta' esistenti.
Penso che dopo la sfortunata caduta che ha procurato al Santo Padre un lieve infortunio, maggiore sia stato lo scivolone commesso sul generalizzare circa lo stato psicologico di chi veramente sta affrontando una sorta di "via crucis" esistenziale.
Per Berlusconi, si deve affrontare la crisi con un dinamico ottimismo.
Per Benedetto XVI, giustamente, la speranza di un futuro migliore, e' innanzitutto una questione di fede.
Amen!

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