martedì 3 marzo 2020

PER RIPARTIRE FUORI DALL'EURO E DALL'UE

Lo sostengo da anni, spesso sono deriso da tanti amici per questo. Ma ora forse, sarebbe l'unica strada da percorrere per uscire da quella che potrebbe prospettarsi come una vera e propria apocalisse economica, sulla quale ho una mia soggettiva visione.

" Solo con questa emergenza magari, si intuira' che per ripartire ( eravamo gli ultimi per crescita e debito pubblico, ora avremo decrescita e stagnazione ) l'Italia ha bisogno di 5 grandi cose:
- piano decennale di interventi straordinari al Sud, riportando in questi territori cervelli, maestranze, e braccia da anni in fuga al nord o all'esterto - un trienno senza tasse per chi assume nel privato, specie nelle piccole e medie imprese
- massiccio piano di grandi opere (messa in sicurezza idro-geologica; edilizia popolare; nuove carceri)
- sviluppo dell'economia interna puntando sui settori trainanti (agricoltura, turismo, manufatturiero )
- svecchiamento del personale pubblico con pensionamento a 62 anni e nuove assunzioni nella sanita', nei corpi di polizia e della pubblica istruzione. Riduzione al contempo del personale degli uffici amministrativi

...e poi il sogno, quello che da anni sostengo, venendo da tanti criticato:
uscita dall'euro e dall'UE ( con la quale si manterrrebbero scambi come paese extracomunitario ) con possibilita' di stampare moneta sovrana, provvedimento immediato preso dalla Cina con l'epidemia, dal Giappone dopo il disastro di Fukishima, stessa cosa fatta da Trump per rilanciare l'economia interna degli USA
La globalizzazione ha fallito. Con essa l'UE, sistema burocratico che ci ha reso piu poveri. Ripartire da zero per ritornare quelli che eravamo tra il 1958 e il 1966 "

#noeuro #noUE

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