sabato 2 luglio 2011

L'INCEDERE DEL TEMPO

Le spighe di grano si fanno dorate, ma di quei campi ricordo il pantano invernale

Le vele si gonfiano di mite libeccio, alla mente pero', mi torna il freddo maestrale

L'intenso profumo di tiglio permea il giardino, di quell'albero rimembro il suo fusto spoglio

La frenetica estate non mi da sussulto, il risveglio primaverile e' gia' un lontano acquerello

Le stagioni passano nel loro corso, come il costante mutar dell'acqua del torrente

I grappoli d'uva prendono corpo e forma, mentre il castagno prepara il suo frutto d'autunno

Il caldo e' soffocante ma la giornata, inesorabile, inizia a divenir piu' breve

Le rughe scandiscono l'incedere del tempo, il ricordo svanisce nella ripetitivita' quotidiana

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