martedì 19 luglio 2011

RIBELLIAMOCI

Ribelliamoci! Il Parlamento continua a legiferare a danno della cittadinanza ed a salvaguardia del mantenimento dei privilegi dei suoi rappresentanti. In un momento di enorme difficolta' per le famiglie e le imprese italiane, i nostri governanti hanno la faccia tosta di conservare intatti i propri stipendi, i loro svariati benefits e tutti gli altri innumerevoli vantaggi di casta.
Con l'alibi della speculazione, e' stata varata una manovra lacrime e sangue che continua ad infliggere altri tagli, genera nuovi costi agli italiani, impone ulteriori sacrifici, ennesime rinunce. Non ci sono pero', i tanto attesi tagli alla politica, i cui rappresentanti per l'ennesima volta, si macchiano per comportamenti penalmente illeciti. In un paese normale, questi politici si sarebbero dimessi immediatamente. In Italia invece, questi malfattori, proprio in seno al Parlamento, sperano di trovare rifugio e copertura per le proprie malefatte. Vergogna!
E' giunto il momento di far sentire il proprio sdegno. L'esperienza referendaria, ha dimostrato che il popolo italiano non e' narcotizzato, ne' tele-mediaticamente indottrinato dal verbo chi si illude ancor oggi di governare questo Paese, solo perche' riesce in un modo o nell'altro, ad ottenere un'effimera maggioranza numerica in Parlamento, senza capire o meglio, senza voler lontanamente accettare che, la maggioranza dei cittadini ormai, non e' piu' ai suoi ordini ne' alle sue dipedenze. Controllare una maggioranza di sottoposti striscianti, alla stessa stregua di dipendenti della propria azienda, non equivale affatto a governare, specie se per governare si intende dare soluzioni ai bisogni della collettivita'.
L'indignazione non basta piu'. Ribelliamoci a questo sistema. Sovvertiamo questo coacervo purulento di mestiranti della politica. Rescindiamo i tentacoli a questa piovra legalizzata. Anche i piu' convinti sostenitori dei partiti di maggioranza di governo, non si riconoscono piu' nei loro rappresentanti.
Democraticamente costoro, hanno occupato, lottizandole con le proprie clientele, le Istituzioni. Democraticamente, con pacifiche manifestazioni di piazza e con iniziative referendarie mirate, e' possibile capovolgere questo "disordine" costituito.
Non ristiamo dinanzi all'ostacolo. E' giunto il momento di osare, di costruire dal basso un'alternativa, di porre in essere una rivoluzione culturale.

1 commento:

Sonia ha detto...

basta siamo stanchi ma veramente stanchi http://www.facebook.com/groups/lottiamoperilnostrofuturo/