Un elettore di destra, oggi, in quale partito dovrebbe riconoscersi? Quale forza politica potrebbe incarnare i suoi ideali? La delusione e' il sintomo predominante.
Lo scenario e' davvero triste, squallido, insignificante.
Il PDL e' in piena confusione ed in costante perdita di consenso. Berlusconi e' al crepuscolo, i suoi colonelli litigano, la nomina di un segretario di plastica di certo non dara' slancio ad un partito composto soltanto da mediocri portaborse e da loschi portavoto. Gli scandali continuano e non riguardono piu' soltanto la figura del Premier. I parlamentari Alfonso Papa e Marco Milanese, gli ultimi ad essere sotto inchiesta, devono chiarire la loro posizione davanti ai giudici.
La Lega a sua volta, e' divisa in correnti. Il dopo Bossi e' gia' attualita'. Il partito ha perso la sua forza dirompente di movimento di protesta territoriale. I suoi rappresentanti, dopo aver assaporato il lusso e l'agio capitolino, sono diventati a loro volta, dei burocrati ministeriali, gelosi dei loro scranni romani ed impegnati in alchemiche intese per non veder perduto il potere conquistato.
FLI rimane un'incognita, non ha incontrato al momento il tanto sperato consenso a livello nazionale.
Fini ha pagato i suoi errori. Quello principale a mio avviso, e' stato cancellare AN, un grande partito di destra moderna, sociale, nazionale e al tempo stesso di caratura europeista. Il sostegno al Governo andava garantito con un proprio partito, con una sua anima, una sua storia, un proprio elettorato. Il secondo errore, e' stato quello di ripudiare il cammino intrapreso nel PDL, cercando a piu' riprese di sferrare il colpo decisivo per interrompere il normale cammino della legislatura. Molti hanno apprezzato il coraggio di Fini. Io come tanti, avrei preferito che l'ex leader di AN, perseguisse questo intento, una volta dimessosi dalla carica di Presidente della Camera. Il suo gesto, sarebbe stato piu' nobile, di certo piu' coerente e corretto.
FLI a sua volta diviso in falchi e colombe, per cercare una sua dimensione e, soprattutto, per conquistare in fretta un certo numero di elettori, ha guardato al centro, ai moderati, sia laici che cattolici. E' nato il Terzo Polo, che ha messo fine al bipolarismo, esperienza per la quale i suoi stessi esponenti, per lustri, si sono battuti nel tentativo di snellire i mastodontici ingranaggi della politica nazionale.
Oggi tutti decretano la fine di Berlusconi e del Berlusconismo, del liberismo, della finanza e dei mercati, rivelatisi alla stregua del nostro Premier, delle grandi bolle speculative.
In questo melmoso scenario decadente, di certo, nel nostro Paese, la destra e' definitivamente scomparsa.
Lo scenario e' davvero triste, squallido, insignificante.
Il PDL e' in piena confusione ed in costante perdita di consenso. Berlusconi e' al crepuscolo, i suoi colonelli litigano, la nomina di un segretario di plastica di certo non dara' slancio ad un partito composto soltanto da mediocri portaborse e da loschi portavoto. Gli scandali continuano e non riguardono piu' soltanto la figura del Premier. I parlamentari Alfonso Papa e Marco Milanese, gli ultimi ad essere sotto inchiesta, devono chiarire la loro posizione davanti ai giudici.
La Lega a sua volta, e' divisa in correnti. Il dopo Bossi e' gia' attualita'. Il partito ha perso la sua forza dirompente di movimento di protesta territoriale. I suoi rappresentanti, dopo aver assaporato il lusso e l'agio capitolino, sono diventati a loro volta, dei burocrati ministeriali, gelosi dei loro scranni romani ed impegnati in alchemiche intese per non veder perduto il potere conquistato.
FLI rimane un'incognita, non ha incontrato al momento il tanto sperato consenso a livello nazionale.
Fini ha pagato i suoi errori. Quello principale a mio avviso, e' stato cancellare AN, un grande partito di destra moderna, sociale, nazionale e al tempo stesso di caratura europeista. Il sostegno al Governo andava garantito con un proprio partito, con una sua anima, una sua storia, un proprio elettorato. Il secondo errore, e' stato quello di ripudiare il cammino intrapreso nel PDL, cercando a piu' riprese di sferrare il colpo decisivo per interrompere il normale cammino della legislatura. Molti hanno apprezzato il coraggio di Fini. Io come tanti, avrei preferito che l'ex leader di AN, perseguisse questo intento, una volta dimessosi dalla carica di Presidente della Camera. Il suo gesto, sarebbe stato piu' nobile, di certo piu' coerente e corretto.
FLI a sua volta diviso in falchi e colombe, per cercare una sua dimensione e, soprattutto, per conquistare in fretta un certo numero di elettori, ha guardato al centro, ai moderati, sia laici che cattolici. E' nato il Terzo Polo, che ha messo fine al bipolarismo, esperienza per la quale i suoi stessi esponenti, per lustri, si sono battuti nel tentativo di snellire i mastodontici ingranaggi della politica nazionale.
Oggi tutti decretano la fine di Berlusconi e del Berlusconismo, del liberismo, della finanza e dei mercati, rivelatisi alla stregua del nostro Premier, delle grandi bolle speculative.
In questo melmoso scenario decadente, di certo, nel nostro Paese, la destra e' definitivamente scomparsa.
3 commenti:
Descrizione del quadro attuale molto attinente alla realtà, compresa la consapevolezza del fatto che se si fosse evitato di sciogliere AN nel pentolone PdL, oggi noi di destra staremmo tutti un pò meglio. Nemmeno AN non ha brillato a livello di coerenza e identità, però adesso avremmo almeno un qualcosa di abbastanza solido su cui discutere e magari anche litigare. Però un'alternativa alle sinistre dovrà arrivare per forza, anche se forse non sarà un partito di destra pura, bensì un soggetto moderato con spazi pure per gente di destra e, si spera, non più legato agli alti e bassi di un uomo solo. Bisogna altresì considerare che se Berlusconi dovesse uscire di scena fra non molto, molti degli attuali terzopolisti si sposterebbero un pò più a destra. In conclusione, caro Angelo, non facciamo tutto un calderone fra Berlusconi, liberismo, finanza e crisi. Berlusconi c'azzecca col liberismo come io c'azzecco, che so, con Angelina Jolie....eheh. La crisi e le bolle nascono da alcune degenerazioni come la pretesa di una ricchezza e di un potere d'acquisto con soldi fittizi. Però la lezione reaganiana di un'ampia libertà di mercato, basato su denaro vero prodotto dal lavoro e dal sacrificio, è tuttora valida ed è la migliore in circolazione fra tutte le soluzione politiche dell'Occidente democratico. In America questo lo sanno, qui fatichiamo a comprendere. Ciao!
bel pezzo! :D
Caro Roberto, so che ti ispiri molto a Reagan, ma oggi il mercato e' globale, senza regole e con il gigante giallo che al tempo di Ronald non esisteva. I cinesi a quel tempo, morivano di stenti nelle risaie.
In quanto al calderone, e' proprio il termine giusto. Oggi in Italia, tra crisi, scandali, ruberie e mala politica non esiste piu' nulla.
La gente e' stata annullata nel cervello, ipnotizzata da 18 anni di dittatura telemediatica.
Per fortuna, i ventenni d'oggi, sono liberi, non plasmati dai media, viaggiano senza icone da seguire sulla rete e rappresentano davvero una speranza per il futuro.
Prova a fare un sondaggio di quanti ventenni votano Berlusconi, ti darai da solo una risposta.
@cooksappe,
ho visto il tuo blog, interessante! Benvenuta in nonsolonapoli.
Saluti, Angelo
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