E' calato il silenzio su questa infuocata campagna elettorale. A Napoli si va al voto in un clima di incandescente tensione. Chi guidera' una citta' trasformatasi in una cloaca a cielo aperto? E' finita la propaganda politica, si sono conclusi i comizi fatti di solite promesse, di impegni roboanti verso una cittadinanza ridotta allo stremo, ferita nel suo orgoglio, derisa per i suoi drammi, a livello mondiale.
Tutti i politici dei vari schieramenti, hanno dichiarato di rappresentare la svolta, di essere garanzia del tanto atteso cambiamento. Tutti hanno giurato di tenere Napoli nel cuore, di rappresentare l'occasione di riscatto per una citta' sfregiata in modo profondo, umiliata, messa in ginocchio, dove il problema monnezza, non e' che la punta di un iceberg, un purulento bubbone che copre altre magagne (attualissimo il mio post del gennaio 2008, quando iniziai a scrivere da questo spazio).
Tutti i candidati alla poltrona di sindaco, hanno affermato che Napoli deve tornare a svolgere quel ruolo guida per il Mezzogiorno e di riferimento cardine nel Mediterraneo, come cerniera tra Europa ed Africa. Tutti hanno garantito l'attuazione del tanto atteso sviluppo, tramite investimenti ad hoc, da realizzare con capitali nazionali ed europei. Tutti si sono impegnati formalmente, nel dichiarare lotta alla criminalita' organizzata. Tutti hanno affermato di poter realizzare una Napoli migliore, dove il problema rifiuti dovra' rimanere soltanto un brutto ricordo ( per noi napoletani un vero e proprio incubo, visto che tra emergenze conclamate e quelle ufficialmente considerate concluse, il problema va avanti da oltre 17 anni).
Il risultato delle elezioni e' molto incerto. Si andra' sicuramenbte al ballottaggio. Il futuro sindaco avra' un compito davvero improbo: governare una citta' divenuta invivibile.
Solitamente, nel disagio e nella sofferenza cresce il consenso. La politica si e' sempre alimentata delle difficolta' e delle privazioni della cittadinanza. Quando questa e' piu' provata o come adesso moribonda, tanto piu' e' penetrante il messaggio del politico di turno e l'aspettativa che lo stesso suscita nei confronti di una popolazione inerme, sfinita, senza piu' speranza.
Da questo punto di vista, il politico, qualsiasi esso sia il suo colore di appartenenza, a queste latitudini avra' garantito un prospero futuro.
Noi cittadini invece, il nostro presente, lo abbiamo gia' perduto.
Tutti i politici dei vari schieramenti, hanno dichiarato di rappresentare la svolta, di essere garanzia del tanto atteso cambiamento. Tutti hanno giurato di tenere Napoli nel cuore, di rappresentare l'occasione di riscatto per una citta' sfregiata in modo profondo, umiliata, messa in ginocchio, dove il problema monnezza, non e' che la punta di un iceberg, un purulento bubbone che copre altre magagne (attualissimo il mio post del gennaio 2008, quando iniziai a scrivere da questo spazio).
Tutti i candidati alla poltrona di sindaco, hanno affermato che Napoli deve tornare a svolgere quel ruolo guida per il Mezzogiorno e di riferimento cardine nel Mediterraneo, come cerniera tra Europa ed Africa. Tutti hanno garantito l'attuazione del tanto atteso sviluppo, tramite investimenti ad hoc, da realizzare con capitali nazionali ed europei. Tutti si sono impegnati formalmente, nel dichiarare lotta alla criminalita' organizzata. Tutti hanno affermato di poter realizzare una Napoli migliore, dove il problema rifiuti dovra' rimanere soltanto un brutto ricordo ( per noi napoletani un vero e proprio incubo, visto che tra emergenze conclamate e quelle ufficialmente considerate concluse, il problema va avanti da oltre 17 anni).
Il risultato delle elezioni e' molto incerto. Si andra' sicuramenbte al ballottaggio. Il futuro sindaco avra' un compito davvero improbo: governare una citta' divenuta invivibile.
Solitamente, nel disagio e nella sofferenza cresce il consenso. La politica si e' sempre alimentata delle difficolta' e delle privazioni della cittadinanza. Quando questa e' piu' provata o come adesso moribonda, tanto piu' e' penetrante il messaggio del politico di turno e l'aspettativa che lo stesso suscita nei confronti di una popolazione inerme, sfinita, senza piu' speranza.
Da questo punto di vista, il politico, qualsiasi esso sia il suo colore di appartenenza, a queste latitudini avra' garantito un prospero futuro.
Noi cittadini invece, il nostro presente, lo abbiamo gia' perduto.
3 commenti:
Ogni volta che penso a Napoli mi piange il cuore. Quando lavoravo in quella città sognavo il restauto dei Quartieri spagnoli ed ora, invece, ci troviamo una città piena di immondizie fisiche e morali. Spero sempre nel popolo napoletano stremato dai suoi politici. Un saluto ed un buon voto.
De Magistris il cambiamento? Uno che non ha mai vissuto a Napoli, non si è mai candidato in altre elezioni locali, che mai ha fatto interpellanze parlamentari, soprattutto da quando è in Europa, che ha pensato, con i soldi dei contribuenti, a fare la star magistrato, un pò emulando Di Pietro e sperando di togliergli il posto, ma poi si è rivelato uno sfaticato e uno sprecone. Come fai a dire che è affidabile? E perché mai uno di destra dovrebbe votare un lavativo che vuol fare la star?
caro anonimo (che bello scrivere rimanendo in incognito) a napoli o voti per i discepoli di bassolino o per gli amici affaristi di cosentino.
de magistris e' l'unico che non paga gli elettori per essere votato. vatti ad informare cosa succede in rioni come scampia o alla sanita' o al pallonetto di santa lucia. oggi, il voto era quotato a 25 euro.
da queste parti, il concetto di destra e sinistra e' finito prima che nel resto dell'italia. de magistris e' l'unico a non essere mariuolo.
lui e' una star? questo non lo so, certo non e' collegato alle clientele bassoliniane ne' agli incantatori di serpenti del pdl che da queste parti sono egemoni al potere malavitoso.
conosci il presidente della provincia di napoli? vai su internet e vedi chi e' e cosa ruota intorno a lui.
buona notte anonimo, tu sei abituato alle tenebre visto che tieni all'oscuro la tua idendita'.
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