lunedì 23 maggio 2011

ARIA PESANTE

Continua il clima di scontro all'interno degli opposti schieramenti, in vista dei delicatissimi ballottaggi di Milano e Napoli.
L'esito finale dei due capoluoghi, avra' grossi effetti politici a livello nazionale.
Si vive una situazione di stallo. Piu' che proposte si continua sulla linea dell'attacco. Ma e' la politica nel suo insieme che da tempo non riesce a promuovere qualcosa di nuovo.
Il PDL subisce le ripercussioni politiche del palese ed inconfutabile crepuscolo del suo storico leader. Berlusconi e' al tramonto, ma nessuno all'interno del partito osa ammetterlo. I suoi colonelli, nonostante il sostegno di facciata, gia' tramano per la sua successione ma nessuno di essi ha sufficiente carisma, eccetto forse Tremonti, un tecnico, non un politico.
Il PD nonostante i parziali successi alle amministrative, sa di non essere cresciuto. Tutt'altro, la sua crisi emorragica non si e' ancora interrotta. Il successo di Milano ha varie cause, di certo non rappresenta un rafforzamento del partito di Bersani. Pisapia proviene da Sel ed il centro-sinistra si e' presentato per l'occasione, in formazione "ulivista".
A Napoli vale lo stesso discorso. Anzi, De Magistris, impressionante il suo successo personale, continua ad affermare di essere contrario a qualsiasi appoggio o apparentamento con il partito di Bassolino e della Iervolino.
Ed il Terzo Polo? Ancora un'incognita, di certo molto meno consistente di quanto si potesse immaginare. La mancata spallata del 14 dicembre, ha affossato qualsiasi speranza espansionistica al partito di Fini. Un Terzo Polo che apparentemente rifiuta di schierarsi, cercando di allargare il piu' possibile il proprio orticello ma che in sostanza, rivela una doppia anima. Quella democristiana di Casini piu' propensa ad appoggiare il PDL, nonostante le continue bordate lanciate al Premier e quella di FLI, che continua la sua opposizione incondizionata a tutto cio' che ruota intorno al PDL.
La Lega a sua volta, e' frantumata al suo interno, tra la corrente di Bossi e quella di Maroni. Il leader del Carroccio (quando la sua successione?) tiene sotto schiaffo il Premier e lo costringe a promettere impegni improponibili, come il distaccamento di alcuni ministeri, da insediare a Milano. Il Ministro dell'Interno e' piu' moderato, piu' aperto al dialogo, anche con forze politiche al momento avversarie.
Tale scenario comunque rivela una situazione di grande incertezza. Oggi se si andasse a votare, chi veramente avrebbe la forza di Governare questo Paese allo sbando? Si respira un'aria pesante, tra tentativi di strappo, orditi tradimenti e matrimoni di convenienza.
Finita la prima repubblica, la seconda rimane un'incompiuta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio dell'invito, certo che verrei a salutarti se mi trovassi da quelle parti.
buona giornata
Maria Pia