In Campania, l'inquinamento prodotto dai rifiuti tossici, non e' solo opera della camorra. L'inchiesta della Guardia di Finanza, ha prodotto arresti eccellenti, tra coloro i quali in linea teorica, avrebbero dovuuto garantire il rispetto delle regole in tempo di commissariamento
L'indagine delle Fiamme Gialle infatti, ha evidenziato che la gestione commissariale e' responsabile, sicuramente per il perido tra il 2006 ed il 2007, dello sversamento direttamente in mare, di ingenti quantita' di percolato prodotto nelle discariche. Tali sostanze altamente tossiche, per ragioni di consistente risparmio economico, unite a necessita' di snellimento organizzativo e procedurale, venivano indirizzate, grazie ad un'illecita gestione pubblico-privata, verso depuratori (principalmente quello di Cuma), non idonei a tale filtraggio, con l'inevitabile e disastrosa conseguenza di essere smaltiti nella loro totalita' in mare. Irreparabili i danni provocati all'ecosistema marino, ingenti le conseguenze economiche patite dagli imprenditori balneari del litorale domitio.
Tra gli arrestati, Marta Di Gennaro, vice di Bertolaso, l'ex Commissario Corrado Catenacci. Indagati anche l'ex Governatore Bassolino, i suoi collaboratori dell'epoca, Luigi Nocera ass. all'Ambiente e Gianfranco Nappi capo della segreteria politica.
All'ombra del Vesuvio, e' sempre piu' labile il confine tra lecito ed illecito, tra chi infrange le leggi e chi in teoria, dovrebbe rappresentarle e garantirle.
Napoli e' una citta' al collasso, frustrata nella sua dignita'. La popolazione ormai e' rassegnata, inerme, aspetta silente e passiva il suo destino, tristemente segnato. Si e' perso anche l'orgoglio e con esso, la forza di opporsi al sopruso. Ci si e' abituati al male, si convive con esso, intuendo che al peggio non c'e' mai fine.
Un tempo, alla maniera di Eduardo, si affermava "adda passa' a nuttata", sperando in un domani piu' roseo. Oggi ahime', tra strade sommerse dalla monnezza, mare infestato dal percolato ed una criminalita' sempre piu' spietata, si e' fatta l'abitudine a vivere nel buio pesto.
L'indagine delle Fiamme Gialle infatti, ha evidenziato che la gestione commissariale e' responsabile, sicuramente per il perido tra il 2006 ed il 2007, dello sversamento direttamente in mare, di ingenti quantita' di percolato prodotto nelle discariche. Tali sostanze altamente tossiche, per ragioni di consistente risparmio economico, unite a necessita' di snellimento organizzativo e procedurale, venivano indirizzate, grazie ad un'illecita gestione pubblico-privata, verso depuratori (principalmente quello di Cuma), non idonei a tale filtraggio, con l'inevitabile e disastrosa conseguenza di essere smaltiti nella loro totalita' in mare. Irreparabili i danni provocati all'ecosistema marino, ingenti le conseguenze economiche patite dagli imprenditori balneari del litorale domitio.
Tra gli arrestati, Marta Di Gennaro, vice di Bertolaso, l'ex Commissario Corrado Catenacci. Indagati anche l'ex Governatore Bassolino, i suoi collaboratori dell'epoca, Luigi Nocera ass. all'Ambiente e Gianfranco Nappi capo della segreteria politica.
All'ombra del Vesuvio, e' sempre piu' labile il confine tra lecito ed illecito, tra chi infrange le leggi e chi in teoria, dovrebbe rappresentarle e garantirle.
Napoli e' una citta' al collasso, frustrata nella sua dignita'. La popolazione ormai e' rassegnata, inerme, aspetta silente e passiva il suo destino, tristemente segnato. Si e' perso anche l'orgoglio e con esso, la forza di opporsi al sopruso. Ci si e' abituati al male, si convive con esso, intuendo che al peggio non c'e' mai fine.
Un tempo, alla maniera di Eduardo, si affermava "adda passa' a nuttata", sperando in un domani piu' roseo. Oggi ahime', tra strade sommerse dalla monnezza, mare infestato dal percolato ed una criminalita' sempre piu' spietata, si e' fatta l'abitudine a vivere nel buio pesto.
1 commento:
Non vi è differenza tra la camorra - intesa come associazione di delinquenti - ed i personaggi che hanno arrestato (ai domiciliari). In galera con i neri dovevano metterli (senza offesa per i neri) e con i camorristi ai quali avevavo sottratto il business del percolato. Rappresentanti delle istituzioni che sono la vergogna dell'Italia.
Sciù! Pigliateve scuorne.
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