lunedì 26 luglio 2010

EMERGENZA RIFIUTI: NUOVA CRISI ALLE PORTE

Nonostante i toni trionfalistici adoperati dal Governo centrale per come e' stata affrontato il problema spazzatura a Napoli (una casa in cui e' stato pulito solo il salotto, tenendo chiuse e sotto la polvere le altre stanze) il ritorno all'emergenza, e' un incubo che i cittadini campani ahime', potrebbero rivivere in breve tempo.
Le discariche realizzate in piena crisi "munnezza" si stanno riempendo, esaurendo nel breve la loro capienza. La prima provincia a soffrire sara' quella di Caserta. Sta infatti per chiudere la discarica di San Tammaro che in questi giorni sta inglobando lo svuotamento di un altro mega invaso, quello di Lo Uttaro, il cosiddetto panettone.
Ogni giorno la regione produce 7.000 tonnellate di rifiuti, soltanto il 20% dei quali, in modo differenziato, troppo pochi per non saturare in modo piu' veloce i pochi invasi rimasti. Quelli di Chiaiano e Terzigno nel napoletano, garantiscono ancora una capacita' di sversamento per poco piu' di un anno. Stesso discorso per le discariche di Savignano e Sant'Arcangelo, nell'avellinese e nel beneventano.
Ma il problema maggiore per l'immediato, e' la scarsita' di fondi per le societa' addette alla raccolta e il complesso trasferimento in corso, teso alla provincializzazione del servizio che dovra' essere ultimato entro il 31 dicembre 2010.
C'e' poi il discorso della bonifica dei siti. Qui la questione e' ancora piu' complessa. 6 milioni di balle, non proprio "eco", aspettano di conoscere il loro destino.
Se per molti l'emergenza sembra un ricordo lontano, di certo possiamo sostenere che la normalita' della raccolta e' un concetto ancora molto futuribile.
L'unica certezza e' che i cittadini campani pagano la Tarsu piu' cara d'Italia. Da queste parti si dice: cornuti e mazziati.
Io aggiungerei: se il politico e' lo specchio della societa' in cui viviamo, a queste latitudini, il sacchetto d'immondizia abbandonato per strada, e' la migliore sintesi tra politica e territorio.


1 commento:

adestra ha detto...

A Napoli e dintorni prevedo che succederà quanto è successo all'Aquila. Prima i trionfalismi, poi l'abbandono totale da parte della politica.