L'attenzione dei media resta comunque alta intorno al pallone. In questo clima pre-feriale, si dimenticano le centinaia di miliardi di euro che le borse europee stanno dilapidando. Passa silente la crisi del comparto auto, le incertezze del futuro della Fiat. Normali, per non dire da manuale, appaiono gli aumenti dei pedaggi delle autostrade, dei carburanti e delle bollette del gas, per non dimenticare quelli dell'Irpef e dell'Irap in alcune regioni, come la Campania.
L'importante e' che Berlusconi mantenga il suo ottimismo, profuso a iosa nel suo tour oltre oceano.
Intanto nel nostro Paese, si sta compiendo un vero e proprio attentato alla liberta' dell'informazione.
Il Governo insiste nel discutere il DDL in merito, entro la fine di luglio. La regia di quest'altro colpo di mano, come al solito e' stata perfetta. Quale periodo migliore se non quello dell'estate inoltrata, per far passare una legge così devastante? Per giunta con tutti i maggiori programmi di approfondimento televisivo, in pausa estiva, quindi senza nemmeno il bisogno di oscurarli.
I giornalisti scendono in piazza per dimostare il loro malcontento, per rimarcare l'evidente passo indietro che sta per compiere il nostro paese, i cui cittadini non avranno la stessa modalita' di informarsi, di sapere, di avere coscienza di cio' che li circonda, a meno che non si scelga di seguire il Tg1 o il Tg5, mediatici notiziari di regime.
Anche in questa circostanza, la stessa maggioranza appare divisa.
Il periodo che stiamo vivendo non e' per niente esaltante. Purtroppo vedo in giro rassegnazione, assuefazione, abitudine a convivere in questo clima opacizzato, in cui tutti sembrano narcotizzati, castrati nel fulvore delle loro iniziative, soggetti divenuti passivi, remissivi, acquiescenti, pervasi ed indottrinati artificialmente dal "verbo" telemediatico che, essendo pressoche' univoco, ha permeato in modo invasivo le menti e le coscienze dei riceventi il messaggio.
Per fortuna, senza bavaglio e' rimasta la rete, libera da filtri ed occulte regie. Almeno per ora.
L'importante e' che Berlusconi mantenga il suo ottimismo, profuso a iosa nel suo tour oltre oceano.
Intanto nel nostro Paese, si sta compiendo un vero e proprio attentato alla liberta' dell'informazione.
Il Governo insiste nel discutere il DDL in merito, entro la fine di luglio. La regia di quest'altro colpo di mano, come al solito e' stata perfetta. Quale periodo migliore se non quello dell'estate inoltrata, per far passare una legge così devastante? Per giunta con tutti i maggiori programmi di approfondimento televisivo, in pausa estiva, quindi senza nemmeno il bisogno di oscurarli.
I giornalisti scendono in piazza per dimostare il loro malcontento, per rimarcare l'evidente passo indietro che sta per compiere il nostro paese, i cui cittadini non avranno la stessa modalita' di informarsi, di sapere, di avere coscienza di cio' che li circonda, a meno che non si scelga di seguire il Tg1 o il Tg5, mediatici notiziari di regime.
Anche in questa circostanza, la stessa maggioranza appare divisa.
Il periodo che stiamo vivendo non e' per niente esaltante. Purtroppo vedo in giro rassegnazione, assuefazione, abitudine a convivere in questo clima opacizzato, in cui tutti sembrano narcotizzati, castrati nel fulvore delle loro iniziative, soggetti divenuti passivi, remissivi, acquiescenti, pervasi ed indottrinati artificialmente dal "verbo" telemediatico che, essendo pressoche' univoco, ha permeato in modo invasivo le menti e le coscienze dei riceventi il messaggio.
Per fortuna, senza bavaglio e' rimasta la rete, libera da filtri ed occulte regie. Almeno per ora.
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