Tutti i maggiori media annunciano con grande tripudio, che l'inflazione e' ai minimi storici. Esattemente si e' giunti ad un tasso dello 0,8%. Cio' non accadeva addirittura dal 1959.
Il Governo, per bocca del Ministro dello sviluppo Claudio Scajola, si proclama entusiasta. Si vuole sposare la tesi - per me imbarazzante per non dire mortificante - che la crisi non ha inciso sulle tasche dei cittadini. Secondo i nostri governanti, il potere d'acquisto delle famiglie, in alcuni casi, e' persino aumentato.
E si, secondo loro, ci siamo rinforzati in questo periodo. Ma voi, questa come la chiamate?
Io, semplicemente, informazione deviata.
Per la Confesercenti invece, i dati Istat confermano come sia la produzione che i consumi, siano praticamente fermi. Il calo dell'inflazione non fa che rimarcare in modo inequivocabile, questo periodo difficile. L'anno appena concluso, di una drammaticita' spaventosa, ha prodotto anche questo fenomeno che per i nostri "analisti" di governo invece, e' segno di positivita'.
I dati che andrebbero segnalati, diffusi e condannati ampiamente, dovrebbero essere quelli della Adusbef e della Federconsumatori, in merito a tutti gli aumenti di tariffe previsti dall'inizio del 2010 che porteranno ad aumento medio annuo di spesa a famiglia, intorno ai 600 euro, cifra ritenuta falsa dal Governo.
Per qualsiasi approfondimento, potete andare su google e cliccare: "aumenti tariffe 2010".
Analizziamoli.
Tariffe autostradali: aumento tra lo 0,74 ed il 15%.
Tariffe areoportuali: aumento fino a 3 euro a biglietto.
Rc auto: aumento fino a 130 euro.
Biglietti dei treni: in media in un anno si spenderanno 65 euro in piu'.
Bolletta del gas: in media un aumento di 30 euro a famiglia.
Carburanti: previsto un aumento di spesa di circa 90 euro.
Canone Rai: aumento di 1,50 euro.
Servizi banacari: maggiori spese, per circa 30 euro.
Mutui: aumenti per circa 80 euro.
Tarsu: in media rincaro per circa 35 euro.
Acqua e servizi idrici: aumento medio, di 18 euro.
In un momento storico di forte contrazione della produzione, di aumento della disoccupazione, di diffusa cassintegrazione e di perdurante incertezza e tensione internazionale, questo aumento nazionale delle tariffe, sembra ancor piu' anacronistico, dalle ripercussioni assai pesanti.
Nonostante il calo dei prezzi, la ripresa, quella economica, appare ancora lontana.
Il Governo, per bocca del Ministro dello sviluppo Claudio Scajola, si proclama entusiasta. Si vuole sposare la tesi - per me imbarazzante per non dire mortificante - che la crisi non ha inciso sulle tasche dei cittadini. Secondo i nostri governanti, il potere d'acquisto delle famiglie, in alcuni casi, e' persino aumentato.
E si, secondo loro, ci siamo rinforzati in questo periodo. Ma voi, questa come la chiamate?
Io, semplicemente, informazione deviata.
Per la Confesercenti invece, i dati Istat confermano come sia la produzione che i consumi, siano praticamente fermi. Il calo dell'inflazione non fa che rimarcare in modo inequivocabile, questo periodo difficile. L'anno appena concluso, di una drammaticita' spaventosa, ha prodotto anche questo fenomeno che per i nostri "analisti" di governo invece, e' segno di positivita'.
I dati che andrebbero segnalati, diffusi e condannati ampiamente, dovrebbero essere quelli della Adusbef e della Federconsumatori, in merito a tutti gli aumenti di tariffe previsti dall'inizio del 2010 che porteranno ad aumento medio annuo di spesa a famiglia, intorno ai 600 euro, cifra ritenuta falsa dal Governo.
Per qualsiasi approfondimento, potete andare su google e cliccare: "aumenti tariffe 2010".
Analizziamoli.
Tariffe autostradali: aumento tra lo 0,74 ed il 15%.
Tariffe areoportuali: aumento fino a 3 euro a biglietto.
Rc auto: aumento fino a 130 euro.
Biglietti dei treni: in media in un anno si spenderanno 65 euro in piu'.
Bolletta del gas: in media un aumento di 30 euro a famiglia.
Carburanti: previsto un aumento di spesa di circa 90 euro.
Canone Rai: aumento di 1,50 euro.
Servizi banacari: maggiori spese, per circa 30 euro.
Mutui: aumenti per circa 80 euro.
Tarsu: in media rincaro per circa 35 euro.
Acqua e servizi idrici: aumento medio, di 18 euro.
In un momento storico di forte contrazione della produzione, di aumento della disoccupazione, di diffusa cassintegrazione e di perdurante incertezza e tensione internazionale, questo aumento nazionale delle tariffe, sembra ancor piu' anacronistico, dalle ripercussioni assai pesanti.
Nonostante il calo dei prezzi, la ripresa, quella economica, appare ancora lontana.
2 commenti:
I dati che hai evidenziato mettono in rislato che le dichiarazioni relative al non mettere le mani nelle tasche degli italiani è solo una presa per i fondelli.
Si, probabilmente lo e
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