venerdì 16 ottobre 2009

POLITICA MEDIATICA: SOCIOLOGIA DELLA DECADENZA

Il Paese e' ipnotizzato, narcotizzato dai fumi e dalle esalazioni mediatiche, tossici miasmi nauseabondi che fanno dello scontro e della contrapposizione, il loro volano di propagazione.
Da un lato c'e' il Presidente del Consiglio che populisticamente urla il suo vittimismo, fatto di congiure, complotti, ardite trame destabilizzanti di matrice comunista.
Dall'altro vi e' un'opposizione che invece di trovare la forza di compattarsi, resta sfibrata, confusa nella sue linee strategiche e programmatiche ma che nell'antiberlusconismo trova improvvisa coesione, linfa rigenerante e ancora di salvezza del suo manifesto e progressivo crepuscolo.
Da una parte imperversa la politica degli spot, degli annunci di stampo commerciale, dove un'attenta regia irradia ad arte la sua luce, creando suggestioni emozionali finalizzate alla costruzione di un surreale eldorado.
Dall'altra si contrappone un'opposizione, i cui rappresentanti, nel corso di questi ultimi anni, hanno fatto proprio un linguaggio piu' vicino all'intellettualismo salottiero, piuttosto che il crudo e diretto lessico dei militanti di piazza.
Nel loro contrapporsi al "dittatore nepotista", sono caduti nel tranello creato ad arte di perdersi nella sterile demonizzazione personale attinente la vita privata del Premier, non focalizzando l'attenzione sulle scelte, i limiti e gli errori del politico-statista.
Alla fine questo contrapporsi asfittico, piu' vicino ad una volgare soap-opera, ha impoverito le nostre coscienze, generando una dialettica assai mediocre, dove la limitata forma prende il sopravvento sulla totale mancanza di idee e contenuti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto