martedì 17 gennaio 2012

IL NAUFRAGIO DI UN PAESE

Si piangono i morti della sciagura della Costa Concordia, al largo dell'isola del Giglio. Il conto delle vittime, col passare delle ore ahime', sara' destinato inevitabilmente a salire.
L'iniziativa folle di un comandante desideroso di protagonismo (pare che non sia l'unico ad effettuare manovre pericolose), che per un attimo pensava di guidare un gommone e non un transatlantico, si e' risolta in modo drammatico, causando una vera e propria tragedia. La magistratura decidera' quali siano le sue reali responsabilita'. Mentre scrivo, apprendo che al momento, Schettino, ha ottenuto gli arresti domiciliari. E' il caso di affermare che in Italia, soltanto gli sfigati finiscono in galera.
Questo pauroso incidente, sembra un perfetto fermo immagine, di un paese che sta colando a picco, una disgrazia che avuto il paradossale merito, di celare per qualche giorno, la triste realta' che ci circonda, una realta' da tempo immersa in abissi profondissimi, dai quali purtroppo, non si riesce a scorgere la luce della superficie. I governanti precedenti, per troppo tempo infatti, hanno lasciato il paese alla deriva, celando ai "passeggeri" l'inevitabile disastro.
In Italia e' in atto una protesta dilagante. Tante categorie di lavoratori vedono minati i propri livelli minimi di sopravvivenza. In tanti hanno perso il lavoro, in molti temono di perderlo. Le misure prese dal Governo Monti, coincidono con l'inizio di una fase di forte contrazione economica. Ci saranno piu' tasse e meno sviluppo. Il 2012 sara' un anno di recessione, in quanto e' gia' prevista una crescita negativa del PIL, coincidente con un avanzamento generalizzato della poverta'. Nel frattempo, nonostante la manovra varata, le agenzie di rating ci hanno ulteriormente declassato.
La Costa Concordia e' adagiata su di un fianco. Il "Titanic Italia" e' a fondo da tempo. (1, 2)


2 commenti:

Diana ha detto...

Mi dà speranza il fatto che nonostante il declassamento la borsa italiana sia migliorata in questa ultima settimana, così come lo spread. Forse la gente ha capito l' assurdità di avere tre agenzie di rating (americane) che decidono la sorte degli Stati.
Un altro motivo di speranza è il decreto sulle liberalizzazioni che ho appena finito di seguire. Speriamo bene. Ciao!

Angelo D'Amore ha detto...

Diana,
io continuo a vederla male. Le fabbriche chiudono, i pensionati hanno meno potere d'acquisto, le famiglie sono piu' povere per le maggiori tasse, senza dimenticare i maggiori oneri fiscali che inevitabilmente scatteranno a livello locale.
mi dici dove si trovano i soldi per muovere l'economia?
io sto in attesa di un ulteriore fido bacanrio, oltre un pesante mutuo ed un oneroso prestito.
come me, sono centinaia e centinaia di migliaia di piccoli imprenditori.

speriamo bene. saluti!