sabato 17 settembre 2011

CONDANNARE BERLUSCONI O SALVARE L'ITALIA?

Il voto in democrazia e' inappellabile, sovrano. Ci mancherebbe. Ma a volte, si puo' rimanere "democraticamente" imprigionati dalle proprie scelte.
Quando chi, detenendo il potere, lo usa a suo piacimento, ledendo i diritti e le esigenze della collettivita', anteponendo i privilegi della propria casta a quelli del Paese, allora costui trasforma l'urna da luogo di espressione dell' autonoma liberta' dei singoli, a strumento di limitazione della stessa.
Per molti popoli, il voto e' piu' che altro una formalita' rituale. Anche nelle dittature si vota, ma l'esito delle urne e' scontato. Nel corso della storia, si e' votato anche a Cuba ed in Iraq, giusto per citare due paesi, i cui leader non avevano competitor. Da noi il voto rappresenterebbe un momento di altissima civilta' democratica ma, da un po' di tempo, esso non fa altro che rappresentare la piu' palese ed incontrovertibile forma di truffa perpetuata alla cittadinanza.
Quanti elettori di centro-destra, si riconoscono in questo Governo? Quanti cittadini ex- forzisti ed oggi pidiellini possono ancora giustificare e continuare a coprire le malefatte del Presidente del Consiglio? Quanti ancora oggi, credono che nel nostro Paese si perpetui un golpe da parte della magistratura contro un uomo che a tutti costi vuole passare come vittima di un sistema, senza capire minimamente che proprio lui e' la piu' grossa anomalia politica, colui il quale ha di fatto praticamente bloccato il normale procedimento democratico-istituzionale di questa Nazione, cercando di salvarsi il sedere da tutti i guai giudiziari in cui e' coinvolto?
Speravo che Berlusconi fosse sconfitto politicamente e, democraticamente abbandonasse la scena politica. Ma il livello di improponibilita' di quest'uomo, anche da un punto di vista propriamente politico, ha raggiunto il colmo. Basta, e' giunta l'ora di trovare "democraticamente", il modo di interrompere questo supplizio a cui siamo sottoposti noi italiani, compreso e, ne sono sicuro, i tanti elettori del Presidente che penso oggi si vergognano di aver fatto questa scelta.
Come si puo' accettare di arrivare in questo pantano fino alla primavera 2013? La nostra credibilita' a livello internazionale e' minima. L'ingovernabilita' interna e' massima.
"Democraticamente" ci si adoperi per un' uscita di scena decorosa, si trovi il sistema di limitare ulteriori danni al Paese. Oggi, e' piu' importante far scontare i reati a Berlusconi o salvare l'Italia?
Da tempo ci si e' incancrenati in questo scontro fratricida che alla lunga si e' rivelato una strada senza uscita, un vicolo cieco, un binario morto.
Penso che per il bene dell'Italia si possa "democraticamente", concordare l' allontanamento del politico, la cura dell'uomo ed il salvataggio del Paese. L'Italia deve voltar pagina. Lo deve fare in fretta. A volte, le scadenze democratiche, non vanno rispettate.


9 commenti:

Maria ha detto...

Secondo me la cosa più grave è che c'è una buona fetta di popolazione che non si sente rappresentata da nessuno di questi partiti e al contempo non ha alcun potere per mandarli a quel paese (la Padania, ad esempio).
Il famoso partito degli astensionisti che se avesse davvero la possibilità di occupare i seggi B.&Co. il seggio lo avrebbero a Regina Coeli.

Maria.

Bob Bulgarelli ha detto...

Cosa posso commentare, se non che una larga fascia del popolo ancora non ha questa consapevolezza; che senza una presa di coscienza dal basso, la casta politica tenderà a procrastinare all'infinito la situazione politica di stallo, in quanto continua e continuerà a trarne beneficio. In parte ha ragione Maria, se non fosse che questa parte di astensionisti che menziona, in maggioranza non hanno ancora ben capito come funziona, e dopo aver accuratamente evitato di andare alle urne, nulla fanno per adoperarsi in prima persona per dare una svolta alla situazione.
Serve una partecipazione collettiva dove ogni individuo è indispensabile per attuare un cambiamento.
Piacere di averti conosciuto tramite il blog di Maria Pia.

Anonimo ha detto...

Non è possibile usare le elezioni come un arma e la popolazione come scudi umani. In un Paese democratico non si possono accettare queste cose. Se un capo di governo non possiede la dignità di ammettere di non essere all'altezza di guidare un Paese DEVE esserci qualcuno in grado di farlo. Non si può ritenere colpevole un popolo ingannato dalle balle raccontate nelle campagne elettorali a cui purtroppo molti credono, allora sarebbe giusto annullare le medesime una volta che le promesse vengono disattese: la pubblicità ingannevole è un reato e va perseguito in ogni circostanza.
Maria Pia Caporuscio

Angelo D'Amore ha detto...

Maria, alla padania, io attribuisco questa definizione:
"termine identificativo di un territorio surreale ed immaginario, di origine politco-fantastica"

Roby, piacere mio di conoscerti.
l'astensione porta a poco. anch'io mi sono astenuto per anni, non serve. bisogna bocciare alle urne chi ha fallito.

Maria Pia, iniziamo a far sentire il nostro sdegno, firmando la proposta di referendum per il cambio della legge elettorale, almeno che b. non organizza una crisi anticipata per andare alle urne prima, nel 2012, mantenendo l'attuale ed ignobile sistema elettorale.

Maria ha detto...

Roby, anche io penso che la politica dovrebbe partire dal basso. È ovvio che se non esiste alcuna organizzazione da cui una persona si sente rappresentata, essa dovrebbe impegnarsi per crearne una. Non necessariamente un partito, ma, preferibilmente, un movimento civico.

Angelo, la tua definizione di Padania è simile a quella che di può leggere sulla Wikipedia. Solo i leghisti insistono nell'esistenza di uno stato che non può esistere perché non è mai esistito e non rappresenta nessun popolo. E non si può certo dire che io sia una sostenitrice degli Stati ottocenteschi.

Maria.

Angelo D'Amore ha detto...

maria, non sapevo di questa vicinanza di concetto. la cosa mi lusinga. e pensare che in italia stiamo facendo governare una formazione politica che si rifa' ad un territorio lessicalmente inesistente.

Maria ha detto...

Angelo se è per questo la Lega si fonda anche su altri falsi miti, come quello della Cassa del Mezzogiorno (che nelle annate favorevoli ha erogato per la costruzione di nuove infrastrutture un valore equivalente allo 0,9 di quanto si è erogato nel resto di Italia e senza definirlo straordinario), dei trasferimenti da Nord a Sud (che altro non sono che l'erogazione dei servizi da parte dello stato centrale), dell'assistenzialismo (il loro, visto che Manuela Marrone, la prima donna di partito è andata in pensione a 39 anni) e tanti altri che credo conosci benissimo anche tu.
In sintesi, l'Italia è nata da una menzogna, va alla deriva a causa di altre menzogne e cesserà di esistere quando la verità salterà fuori.

Maria.

Angelo D'Amore ha detto...

maria, un altro falso mito, e' che la lega sia nata per sconfiggere la corruzione e la malavita, come espressione univoca e monotematica delle realta' territoriali del meridione.
il nord oggi, e' intriso di mafia, piu' che ogni altra parte del mondo.
ma secondo te, anche alla luce dell'attuale crisi, ma chi avrebbe in questo momento storico, la capacita' finanziaria di realizzare tutte le infrastrutture per il prossimo expo' di milano?
ti giro, ultimo di tanti articoli, un pezzo in cui si fa riferimento a questa realta' ancora poco conosciuta, perche' tanto sottaciuta.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/18/politica-impresa-e-cocaina-la-ndrangheta-conquista-milano/158136/

Cristina ha detto...

Quello che hai scritto è confermato dai recenti sondaggi in cui il numero di elettori del Pdl è diminuito molto ma non è andato a rimpolpare le file dell'opposizione bensì quelle degli astensionisti a dimostrazione anche del fatto che la sfiducia nei nostri politici è totale.. Concordo che l'unica possibilità di salvezza per l'Italia è la cacciata di B! Il fatto è che lui non se ne andrà mai di sua spontanea volontà...Forse neanche un salvacondotto lo convincerebbe...E ora ci si mette pure il downgrade del nostro debito... A che punto possono arrivare l'irresponsabilità e l'egoismo di un premier che pensa solo a salvarsi la pelle?