lunedì 6 giugno 2011

UN SI PER MANDARLO A CASA

Si avvicina l'appuntamento referendario. Domenica si andra' nuovamente alle urne ( che assurdita' non aver accorpato il referendum alle amministrative) per decidere in merito a delicate questioni.
Si e' cercato di non far pronunciare il popolo italiano sul quesito nucleare, affermando che troppa sarebbe stata la predisposizone emotiva avversa della cittadinanza, dopo la terribile sciagura verificatasi in Giappone.
Penso che, in ogni caso, ci sara' comunque una forte componente "emozionale" verso questo decisivo appuntamento. Mai come in questo caso, il referendum assume una connotazione politica.
Nell'urna, molti cittadini, piu' che pensare al proprio destino che sara' da venire, daranno l'ennesimo giudizio sull'operato del Governo ed in particolar modo, su quello del Premier, Silvio Berlusconi.
Votando si, piu' che all'acqua pubblica, al definitivo abbandono dell'atomo come fonte energetica, o alla possibilita' di mantenere il leggittimo impedimento, si accellerera' quel processo di inarrestabile frantumazione politica a cui e' sottoposta l'attuale maggioranza.
Una parabola volge al termine. Se il si passera', questa fine sara' ancora piu' vicina.

1 commento:

Orpheus ha detto...

Infatti, Angelo...se non si vuole andare per "votare" contro il governo, è inutile andare...i referendum abrogativi, servono a ben poco e in Italia a nulla...
ciao Mary