Doveva essere una giornata di proclami roboanti, di minacce al vetriolo, di sentenze senza appello.
Quella di Pontida invece, e' stata l'ennesima rappresentazione di uno scontato happening di plastica. Un Bossi stanco piu' del solito, ha sciorinato le solite minacce separatiste, i soliti slogan padani divenuti tristemente ripetitivi.
Il senatur ha dettato l'agenda al Governo. Ha chiesto la cessazione dell'intervento dell'Italia in Libia, dimenticando che il nostro Paese risponde alla Nato e non solamente a quello che si decide a Montecitorio.
Vuole la diminuzione delle tasse, argomento assai vago sul quale piu' volte, nel corso degli anni, i governi presieduti da Berlusconi hanno fallito. Ha minacciato di non appoggiare la rielezione di Berlusconi, in ipotetiche e sideralmente assai lontane, elezioni del 2013. In pratica un vero film di fantascienza.
Se veramente avesse avuto il coraggio di farsi rispettare, forte e sicuro del suo indiscusso consenso territoriale, avrebbe proclamato la fine di questa legislatura, formalizzando la sua definitiva cessazione, nel prossimo consiglio dei Ministri. Invece, il vecchio Umberto, tiene a sua volta a rimanere attaccato a questo Governo, a succhiarne le ultime gocce di linfa, a prolungarne la sua angosciosa agonia che e' anche la sua conclamata fine politica.
Bossi e Berlusconi: due uomini ormai al crepuscolo, che si illudono ancora di poter cambiare le sorti di questo Paese.
La Lega nacque come forza territoriale separatista in lotta contro il centralismo romano e la corruzione in politica. Dopo un ventennio, gli artefici di quella rivoluzione, sono diventati complici, alleati e copartecipi dello sfascio istituzionale, conviventi del malaffare romano, dal quale pero' vorrebbero differenziarsi, stabilendo il distaccamento di alcuni ministeri al nord.
L'Italia non merita di essere rappresentata da questi individui. Il loro ripetuto apparire, e' diventata la migliore arma di consenso per le opposizioni. Piu' tempo passa e piu' la loro sterile ed imbarazzante azione politica indebolisce l'intera maggioranza.
Ne' la destra conservatrice, ne' quella liberale, ne' tanto meno quella laica e moderata, puo' permettersi di continuare a riconoscersi in questi individui.
La realta' e' questa. Tutto il resto, aria fritta.
Il senatur ha dettato l'agenda al Governo. Ha chiesto la cessazione dell'intervento dell'Italia in Libia, dimenticando che il nostro Paese risponde alla Nato e non solamente a quello che si decide a Montecitorio.
Vuole la diminuzione delle tasse, argomento assai vago sul quale piu' volte, nel corso degli anni, i governi presieduti da Berlusconi hanno fallito. Ha minacciato di non appoggiare la rielezione di Berlusconi, in ipotetiche e sideralmente assai lontane, elezioni del 2013. In pratica un vero film di fantascienza.
Se veramente avesse avuto il coraggio di farsi rispettare, forte e sicuro del suo indiscusso consenso territoriale, avrebbe proclamato la fine di questa legislatura, formalizzando la sua definitiva cessazione, nel prossimo consiglio dei Ministri. Invece, il vecchio Umberto, tiene a sua volta a rimanere attaccato a questo Governo, a succhiarne le ultime gocce di linfa, a prolungarne la sua angosciosa agonia che e' anche la sua conclamata fine politica.
Bossi e Berlusconi: due uomini ormai al crepuscolo, che si illudono ancora di poter cambiare le sorti di questo Paese.
La Lega nacque come forza territoriale separatista in lotta contro il centralismo romano e la corruzione in politica. Dopo un ventennio, gli artefici di quella rivoluzione, sono diventati complici, alleati e copartecipi dello sfascio istituzionale, conviventi del malaffare romano, dal quale pero' vorrebbero differenziarsi, stabilendo il distaccamento di alcuni ministeri al nord.
L'Italia non merita di essere rappresentata da questi individui. Il loro ripetuto apparire, e' diventata la migliore arma di consenso per le opposizioni. Piu' tempo passa e piu' la loro sterile ed imbarazzante azione politica indebolisce l'intera maggioranza.
Ne' la destra conservatrice, ne' quella liberale, ne' tanto meno quella laica e moderata, puo' permettersi di continuare a riconoscersi in questi individui.
La realta' e' questa. Tutto il resto, aria fritta.
3 commenti:
Io penso che l'attesa prima di Pontida sia stata esagerata. Bisognava immaginare l'impossibilità di una rottura definitiva. Il PdL piange, ma la Lega non è messa meglio, quindi non ha alternative a questo Governo. Una crisi ed eventuali elezioni anticipate potrebbero essere disastrose per il Carroccio e non c'è neppure una maggioranza per un Governo tecnico e a termine, nonostante Bersani abbia tentato di sedurre i padani.
La Lega deve a sua volta trovare un nuovo leader. La sua forza e' il territorio. Un domani potrebbe sganciarsi da un PDL ormai in piena crisi di identita' e guardare ad altre forze politiche.
Bersani, redarguito da Vendola ( il vero leader carismatico della sinistra), ha fatto un passo indietro. La sinistra non insiste piu' di tanto, aspettando l'implosione definitiva del centro-destra.
La sinistra non insiste anche perchè non saprebbe che fare nell'immediato......diciamo, se il Governo cadesse in tempi rapidi.
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