Atteso con trepidazione il classico appuntamento "folkloristico" di Pontida. Quest' anno l'happening leghista, avra' ripercussioni notevoli sull'esecutivo. Bossi, dal piccolo comune bergamasco, dettera' le linee guida al Governo, in pratica, un vero e proprio ultimatum.
Siamo giunti ormai, ai titoli di coda.
Siamo giunti ormai, ai titoli di coda.
La Lega minaccia il Governo e prende le distanze dal PDL e dal suo leader Berlusconi. Il popolo del Carroccio non ne vuole sapere di assecondare i capricci del Cavaliere. Il nord deve nuovamente dettare legge alla Nazione intera.
A sua volta la Lega, inizia a intravedere per la prima volta, segnali di sgretolamento interno. Bossi non e' piu' il leader indiscusso, anche in territorio Padano, spuntano come funghi, le correnti interne al partito.
Si invoca la cessazione del conflitto in Libia, la radicale diminuzione del gettito fiscale al nord, il distaccamento di alcuni dicasteri. Roma torna ad essere "ladrona", il resto dell'Italia un ammasso di sfaticati assistiti, un coacerbo di inetti, collusi e vittime al tempo stesso del sistema mafioso.
Sono anni che la Lega minaccia il Cavaliere, tenendolo sotto schiaffo. Questa volta non bastera' il solito contentino. Bossi dal canto suo, tiene a dimostrare al suo popolo che e' ancora lui a comandare in Padania. La cosa non e' da poco. Berlusconi dovra' convincere i suoi colonnelli ad assecondare i diktat del Senatur.
Dopo le sberle ricevute alle amministrative ed al referendum, i leghisti non vogliono fare piu' figuracce.
Questa volta saranno pronti a tutto, anche a dare un bel calcio nel sedere all'intera maggioranza.
A Pontida, con ogni probabilita', il Governo implodera' e non ci sara' lo "Scilipoti" di turno a tenere in vita questo variegato ectoplasma chiamato maggioranza.
Il messaggio diffuso da Radio Padania e' stato chiaro: meglio soli che male accompagnati...
Amen!
A sua volta la Lega, inizia a intravedere per la prima volta, segnali di sgretolamento interno. Bossi non e' piu' il leader indiscusso, anche in territorio Padano, spuntano come funghi, le correnti interne al partito.
Si invoca la cessazione del conflitto in Libia, la radicale diminuzione del gettito fiscale al nord, il distaccamento di alcuni dicasteri. Roma torna ad essere "ladrona", il resto dell'Italia un ammasso di sfaticati assistiti, un coacerbo di inetti, collusi e vittime al tempo stesso del sistema mafioso.
Sono anni che la Lega minaccia il Cavaliere, tenendolo sotto schiaffo. Questa volta non bastera' il solito contentino. Bossi dal canto suo, tiene a dimostrare al suo popolo che e' ancora lui a comandare in Padania. La cosa non e' da poco. Berlusconi dovra' convincere i suoi colonnelli ad assecondare i diktat del Senatur.
Dopo le sberle ricevute alle amministrative ed al referendum, i leghisti non vogliono fare piu' figuracce.
Questa volta saranno pronti a tutto, anche a dare un bel calcio nel sedere all'intera maggioranza.
A Pontida, con ogni probabilita', il Governo implodera' e non ci sara' lo "Scilipoti" di turno a tenere in vita questo variegato ectoplasma chiamato maggioranza.
Il messaggio diffuso da Radio Padania e' stato chiaro: meglio soli che male accompagnati...
Amen!
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