Assai rovente e' anche il clima che si avverte nel Governo, sempre piu' diviso e litigioso su questioni fondamentali, quali la legge sulle intercettazioni e il varo della manovra finanziaria, tutta lacrime e sangue, con ingenti tagli alle regioni.
A questo punto, con la radicalizzazione dello scontro netto ed irriducibile all'interno del PDL, ogni scenario e' ipotizzabile.
I due leader nonche' co-fondatori del primo partito nazionale, Berlusconi e Fini, si stanno adoperando in una estenuante prova di forza. Sono pronti a tutto pur di non vedere sminuite le reciproche posizioni. Ormai, siamo alla resa dei conti.
Il Paese e' ormai narcotizzato, in balia di questi sterili personalismi; le correnti opposte dello stesso partito, attraverso le diverse associazioni, fondazioni, comitati, testate giornalistiche di riferimento, stanno giocando una delicatissima ed al tempo stesso logorante partita a scacchi che per la nazione si sta trasformando in una vera e propria stasi determinista, in una forma di ipnotica paralisi decisionista.
Per una crisi aperta, ufficiale, formale, e' questione di giorni, forse di ore, con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Di solito i governi andati in crisi in primavera trovavano un traghettatore per il periodo estivo.
Nella fattispecie bisogna trovare un "bagnino" che non facci affogare il paese in acque divenute torbide e che lo rifocilli da un'arsura ormai opprimente.
A questo punto, con la radicalizzazione dello scontro netto ed irriducibile all'interno del PDL, ogni scenario e' ipotizzabile.
I due leader nonche' co-fondatori del primo partito nazionale, Berlusconi e Fini, si stanno adoperando in una estenuante prova di forza. Sono pronti a tutto pur di non vedere sminuite le reciproche posizioni. Ormai, siamo alla resa dei conti.
Il Paese e' ormai narcotizzato, in balia di questi sterili personalismi; le correnti opposte dello stesso partito, attraverso le diverse associazioni, fondazioni, comitati, testate giornalistiche di riferimento, stanno giocando una delicatissima ed al tempo stesso logorante partita a scacchi che per la nazione si sta trasformando in una vera e propria stasi determinista, in una forma di ipnotica paralisi decisionista.
Per una crisi aperta, ufficiale, formale, e' questione di giorni, forse di ore, con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Di solito i governi andati in crisi in primavera trovavano un traghettatore per il periodo estivo.
Nella fattispecie bisogna trovare un "bagnino" che non facci affogare il paese in acque divenute torbide e che lo rifocilli da un'arsura ormai opprimente.
4 commenti:
ciao Angelo,
siamo forse all'ultimo chilometro?? ma chi può essere felice di un tale epilogo???
per me nessuno, ormai il danno al nostro paese è stato fatto.
ammesso che B. se ne vada chi ci mette la faccia per rimettere un po le cose in sesto???
meglio rivotare.
bobo
Caro Bobo,
la corrente finiana deve osare di piu'. Meglio un divorzio che separati in casa.
DI SICURO!
BOBO
Fini non deve fare sconti a nessuno, neanche a chi ha tradito come Giuda.
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