giovedì 17 settembre 2009

FOLKLORE PARTENOPEO A STRASBURGO

Sorprendente, insolita, inaspettata, spiazzante performance all'euro Parlamento di Strasburgo.
Protagonista di tale episodio e' stato il rappresentante del PDL Enzo Rivellini, napoletano.
Durante l'importante seduta, incentrata sulla reilezione del Presidente - nello specifico il portoghese Barroso e' riuscito a confermare la sua carica- il nostro rappresentante si e' esibito in una particolare audizione, tutta "recitata", e' il caso di dirlo, in dialetto napoletano.
L'accaduto ha causato sconcerto tra i presenti, imbarazzo negli altri delegati italiani e un vero e prorpio panico per i traduttori ufficiali che chiaramente, non riuscivano a comprendere il discorso del nostro europarlamentare.
Lo scopo di Rivellini, era quello di mettere al centro dell'attenzione, le problematiche ataviche che affliggono il sud d'Italia, territorio di strategica importanza nel bacino del mediterraneo, vera cerniera nelle relazioni sia tra Europa ed Africa che tra est ed ovest del vecchio continente - nello specifico anch'io sottolineavo da questo spazio, le grandi potenzialita' inespresse di Napoli, la citta' piu' importante a queste latitudini -
Rivellini nella sua uscita sottolinea le difficolta' che sta attraversando questo lembo d'Europa, gia' fortemente arrettrato rispetto alla restante parte d'Italia e che oggi vede in modo piu' profondo ed irreversibile, acuirsi le conseguenze della crisi economica globale.
Addirittura nella sua conclusione, il rappresentante del PDL, adopera una sorta di avvertimanto, quasi una minaccia. Il malcontento cronico della popolazione presente nel sud, paragonato ad una pioggerella - in napoletano, "na' schizzichiata" - potrebbe a breve, trasformarsi in un diluvio, una tempesta - tradotto, "nu' pata pata 'e ll'aqua" -
Penso che il delirante o quanto meno fokloristico discorso a mo' di masaniello, fatto da Rivellini, sia davvero una performance folkloristica, molto piu' appropriata se fosse stata messa in scena all'ultima festa di Piedigrotta da poco conclusa in citta' ( il duo Rivellini - Elthon John non sarebbe stato niente male).
Ci si dimentica che la questione meridionale, ormai e' parte della storia contemporanea.
Dal 1861, data dell'Unita' d'Italia, si parla di questo ritardo presente nel Paese, di questa doppia economia nazionale, divenuto ormai una questione antropologica.
La Cassa per il Mezzogiorno, le miriadi di interventi nazionali ed europei fatti in tal senso, non sono serviti a niente. Il sud resta per sua stessa volonta', un coacervo di clientelismo e malaffare, di nepotismo campanilistico ed immobilismo socio-culturale, dove l'assistenzialismo profuso a pioggia non ha permesso alla popolazione di diventare imprenditrice di se stessa.
Spesso si attribuisce alla piaga purulenta rappresentata dalla mafia, ogni ritardo nel decollo di questo territorio. Si e' dimostrato che la mafia e' presente dappertutto. Restano invece, incontrovertibili, le lentezze che affliggono il meridione.

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