lunedì 6 aprile 2009

SOCIAL CARD: ELEMOSINA SOCIALE

Stasera a Report, ho visto l'inchiesta di Milena Gabanelli sulle social card.
Il servizio ha rivelato per chi non lo sapesse (io ero tra quelli) di come sia laboriosa ed estenuante, la trafila burocratica per gli aventi diritto, per ottenere l'ambita tessera sociale, da impiegare per l'acquisto di generi di prima necessita'.
L'iniziativa presentata dal Governo, la vedevo comunque un'idea buona nell'intento, anche se oggi per un anziano o un invalido con pensione minima non sono certo "rigeneranti" i 40 euro promessi dal Governo. Pensavo, meglio di niente.
Da come si e' potuto appurare nel servizio, arrivare a ottenere quello che non e' un surplus sulla pensione ma un vero buono d'acquisto da consumare in supermercati convenzionati e' un calvario vero e proprio, stancante per il fisico e umiliante per il morale. L'anziano deve girare tra uffici dell'INPS e dei CAF nell'esporre tutta una serie di dati e relative documentazioni, utilizzati in seguito, per valutare la sua idoneita' a ottenere questa forma di elemosina sociale.
Al tempo stesso, il costo per impiantare questo servizio e' altissimo.
Tra la formazione e l'impiego del personale nei call center, quello di apertura pratiche ai CAF per la semplice introduzione dati, quello della produzione delle cards, quelli di spedizione delle stesse, il costo pubblicitario dell'intera operazione arriviamo a superare i 21 milioni di euro.
Alla fine sono state prodotte meno della meta' delle cards ipotizzate e la cosa piu' imbarazzante sta nel fatto che quando il pensionato le andra' ad utilizzare, queste spesso risulteranno non caricate. Come si fa a considerare tale intervento, come un aiuto sociale?
Ma non era piu' semplice, visto che lo Stato e' a conoscenza delle fasce piu' deboli in base alle pensioni elargite, dare direttamente a monte, questa simbolica cifra di aiuto al pensionato o agli altri aventi diritto? Fin dal suo primo incarico governativo nel 94, l'attuale Premier non ripeteva in modo incessante la necessita' di ridurre la macchina burocratica per rendere sempre piu' diretto il rapporto tra Stato e cittadino?
Stasera dalle immagini viste, tutto si puo' dire furche' che ci sia snellezza tra il cittadino e l'Istituzione. Un cittadino debole, non puo' essere ulteriormente indebolito in mortificanti lungaggini burocratiche. Un paese evoluto non puo' mettere in fila per ore, dinanzi a degli sportelli - spesso creati all'uopo, con ulteriore sperpero di danaro pubblico - i suoi poveri.
Un Paese annoverato tra le piu grandi potenze del mondo non puo' permettersi di avere un tale sistema sociale.
Grande merito a Report, per far conoscere nella loro interezza, provvedimenti governativi enunciati come spot ma che in realta' non sono altro che imbarazzanti flop.

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