lunedì 27 aprile 2009

G8-PARTY: DAL MARE ALLA MONTAGNA

Mentre l'attenzione del mondo e' concentrata sulla febbre suina proveniente dal Messico, io vorrei parlare d'altro.
Poca attenzione e' stata data al frettoloso cambiamento della sede in cui tenere il vertice del G8, spostato da La Maddalena a l'Aquila, quasi fosse l'organizzazione di un party, da una casa al mare ad una in montagna. Si sono fatte verie ipotesi per giustificare tale sconvolgimento nella macchina organizzativa di un evento di portata internazionale così delicato, senza dimenticare che in Italia a Genova, nel luglio del 2001, lo stesso evento culmino' con episodi di forte ed incontrollata violenza, in cui purtroppo si registro' anche una vittima.
La giustificazione piu' acclarata e' stata quella del risparmio di risorse, dimenticando che le spese gia' stanziate, relative all'organizzazione dell'evento nell'isola rosa ex base Nato, sono state ben quattro volte superiori a quelle del G8 nella citta' ligure.
L'altra giustificazione e' stata quella di portare l'attenzione del mondo sulla citta abruzzese martoriata dal sisma, pensando che cio' basti a dare risposte rapide e concrete ad una popolazione orgogliosa che preferirebbe vivere il proprio dramma, in maniera dignitosa, optando sul fare pragmatico rispetto all' eterea propaganda.
Un'altra ferma convinzione alla base dello spostamento dell'appuntamento internazionale, e' stata quella in ordine alla sicurezza. Il Premier ha quasi "sfidato" i no-global ( nel cui interno si celano i pericolosi black- bloc ) affermando che sarebbe impensabile ipotizzare la loro azione di disordine anarchico in un contesto territoriale gia' segnato da un triste evento naturale. Forse i dimostranti risparmieranno l'Aquila, ma non penso restino semplici spettatori interessati all'evento.
La Sardegna presentava il vantaggio di essere un'isola. I no-global potevano essere intercettati ancora sul continente, prima di imbarcarsi - non penso utilizzassero voli di linea - e controllati meglio nei loro spostamenti. Inoltre il vertice si sarebbe tenuto su una nave crociera. Sarebbero bastati due incrociatori, un elicottero e una folta squadra di sommozzatori per vigilare sul buon esito dell'evento.
In Abruzzo le cose andranno diversamente. Come controllare in modo stabile tutto il tratto di autostrada da Roma a l'Aquila, su cui avverra' lo spostamento dei delegati o degli stessi capi di stato? Utilizzeranno tutti degli elicotteri? Lo stesso Premier, in seconda battuta, ha poi sottolineato che la citta' abruzzese accogliera in primo luogo i delegati, mentre il grosso della stampa e degli altri accompagnatori al seguito, fara' una sorta di spola tra Roma e l'Aquila.
Roma, appunto. Il vertice si terra' in Italia. Roma e' la sua capitale. A Roma ci sara' il quartier generale dell'informazione nazionale ed internazionaleal seguito. Quale luogo migliore per i no-global, per iscenare manifestazioni violente e provocare pericolosi disordini? Penso che la macchina organizzativa relativa all'evento dovra' lavorare almeno il doppio. Glielo hanno spiegato al Premier? Si risparmieranno davvero risorse?
Non a caso, non tutte le delegazioni, hanno dato prontamente il loro assenso. Germania e Francia, si sono preoccupate e non poco, circa la riorganizzazione logistica dell'evento.
A La Maddalena intanto, c'e' tanta delusione. I preparitivi erano in pieno svolgimento. Di solito, Berlusconi prende sue spontanee iniziative a cui poi, i suoi collaboratori, devono porre repentini aggiustamenti in corso d'opera.
Questa volta pero', spostare un G8 come un party estivo, e' stato un capriccio non di poco conto.

Nessun commento: