lunedì 8 dicembre 2008

SI FACCIA PULIZIA

A Napoli, la Iervolino non molla.
Anche se ormai i cittadini non vogliono piu' questa amministrazione, lei va avanti per la sua strada. Accusa i media di una campagna denigratoria, come se l'informazione dovesse essere obbligata a sottacere cio' che sta accadendo nel palazzo. Nel frattempo e' attendista, sperando che passi acqua sotto i ponti. Ma oggi il fiume e' gonfio, ingrossato, straripante e puo' far danni.
Il Sindaco afferma che ufficialmente non e' indagata, anche se oggi esserlo non produce grossi effetti. Ci sarebbero altri magistrati che indagherebbero su i suoi indaganti, in una lotta titanica tra procure tipica di questi ultimi tempi, prassi che sta dissolvendo la figura stessa di quest'organo istituzionale, mettendo in discussione la sua autorevolezza.
Ci fu un uomo che oso' sfidare i poteri forti. Quest' uomo rispondeva al nome di Agostino Cordova. Anche questo magistrato coraggioso e leale, fu epurato per "incompatibilita' ambientale".
Il Sindaco sostiene che la delegittimazione, qualora ci fosse, dovrebbe avvenire in Consiglio Comunale.
Ma come potrebbe accadere cio'? I suoi consiglieri, espressione manifesta di un forte potere di casta, dovrebbero sfiduciare il loro numero uno? E la stessa cosa, potrebbe mai accadere alla Regione? Gli uomini di Bassolino, potrebbero mai defenestrare il proprio monarca?
Da tempo gli amministratori campani invocano una presa di posizione del loro leader Veltroni. Ma il Segretario nazionale, vive una fase di ridimensionamento sia personale che politico.
Come farebbe a dirimere l'ingarbugliata matassa campana? Proprio lui che in campagna elettorale, da queste parti non si avvicino' neppure, per l'improponibilita' dei suoi rappresentanti, considerati come "ulcere" che consumavano la vitalita' del neonato partito. Veltroni, anche per la vicenda Villari, apparirebbe ancor piu' indebolito, di fronte a dei vecchi marpioni mestieranti, vere icone della politica campana.
Penso che la delegittimazione istituzionale sia impossibile da attuarsi. Nel caso avvenisse, gli accusatori di caino, diventerebbero dei giuda della casta, all'ombra del Vesuvio. Per loro poi, quale futuro si potrebbe prospettare? Sia al Comune che alla Regione, i leader farebbero come Sansone: la loro resa, provocherebbe la "morte politica" di tutti i filistei.
Ritengo, tuttavia, che i tempi siano maturi per scoperchiare il pentolone della politica locale, i cui vapori maleodoranti, sono fatti di clientelismo, nepotismo, affarismo dirigista.
La citta' aveva altre priorita'. Eliminati i rifiuti dalle strade, ora occorre fare pulizia nei palazzi della politica.

14 commenti:

Virgilio Rospigliosi ha detto...

Che situazione! Credo che la spazzatura nelle strade esprimeva al meglio la spazzatura che c'è all'interno dei palazzi!!!
Speriamo bene ma la vedo dura.

Un saluto, Virgilio

Anonimo ha detto...

caro Leonardo Dominici,
mi dispiace ma non trovo giusto quello che hai fatto, la tu carica istituzionale non può ammettere secondo me una forma di protesta così forte, ma è giusto che l'autodeterminazione e il pensiero di ciascuno di noi sia libero, è un principio fondamentale per la democrazia.
potevi scegliere altri modi per manifestare il tuo dissenso e la tuo sentirti offesoo da "la Repubblica", vedi se un personaggio politico s'incatena per qualsiasi causa sa troppo di reality show, queste manifestazioni si devono lasciare alle persone che non hanno tribuna.
con stima
Roberto
bobo

Anonimo ha detto...

...Sì, ma è un fatto che i cittadini, in realtà, non protestano affatto!

Dopo il voto di aprile, ed una volta trasportata da 'Giucas Casella' (Berlusconi) - chissà dove e chissà 'come' - la monnezza, le acque si sono calmate: chi ha assistito a manifestazioni o a cortei di protesta, contro Bassolino&Iervolino? Nessuno, perché non vi è stata alcuna iniziativa specifica. E, quanto all'opposizione locale, continua ad andare addirittura a rimorchio di una maggioranza politicamente delegittimata!!

I bloggers che si esprimono sulla situazione napoletana e campana sono pochi e, sostanzialmente, sempre gli stessi.
I giornali locali e nazionali, in questa fase, dànno voce ad autorevoli (sic) opinionisti, o ad esponenti della società civile, ma, in realtà, tutto tace, anche da questo punto di vista.

Hai voglia di criticare, com'è giusto, l'eventuale 'soluzione giudiziaria', ma, nell'attuale incredibile marasma, è l'unica che fa tremare politicanti, che evidentemente, nascondono una qualche personale...motivazione, per sentirsi poco tranquilli (specie dopo 'Monnezzopoli', nell'àmbito del 'Globale Service, etc.).

Caaptando quest'ultima evenienza, non tace Claudio Velardi, imprenditore 'ma anche' antico esponente della classe politica e del "sistema", che solo ora egli sferza e 'processa' (in parte: l'obiettivo è limitato, guarda caso, alla Iervolino).

Non leggo e non vedo idee e progetti, necessariamente di 'rottura' e non di continuità per le nostre città; non intuisco l'ombra di leadership future ed attendibili (anche se, in questi casi, la valutazione è, naturalmente, soggettiva), né credo nelle costruende c.d. "liste civiche", in cui puntualmente, trovansi altri politici o politicizzati, e che comunque raggiungono da sempre consensi irrisori.

... E se uno, che a me non risulta simpaticissimo, ma che è indubbiamente un Signor Giornalista, dico Eugenio Scalfari, scrive, come ha scritto ieri, e non da ieri, su "La Repubblica, che il Pd dovrebbe pretendere le dimissioni dall'indagato Bassolino, mentre il Pd continua a sostenere che la decisione spetta al Governatore... allora, bisognerebbe rispolverare il passato! Chi scrive, si definisce, un (vago) post-comunista, e a questo punto, ho nostalgia del 'centralismo democratico', per come l'ho letto e studiato, ma non 'vissuto (ho 46 anni). Immaginate cosa sarebbe accaduto se un Togliatti avesse chiesto le dimissioni di un Bassolino o della Iervolino o di un Villari e se questi si fossero opposti! Non a caso, ho scritto "immaginate", perché nella realtà, di fronte ad una decisione del CC del Pci guidato dal "Migliore" un qualsiasi iscritto (con le note eccezioni 'storiche', su temi altri e di altra valenza), avrebbe dovuto sùbito abbozzare, non potendo trovare alternative!

La verità è che Veltroni ha costruito un Pd così 'democratico', che alla fine nessuno decide e gli amministratori locali se ne fanno beffe.
D'altra parte, chi dovrebbe decidere?

Veltroni o D'Alema?
D'Alema o Rutelli?
Parisi o Veltroni?

... Gli Orazi o i Curiazi?

Angelo D'Amore ha detto...

caro franco,
ma come fa la gente a scendere in piazza, se i 2/3 della citta' e' comunque collegata a tali poteri?
la sanita', le universita', gli enti pubblici, le aziende autonome, la galassia delle associazioni e tutto l'indotto che questi giganti riescono a muovere e' comunque collegato alla casta locale e da essa foraggiato.
si e' creata una convivenza di interessi, un humus clientelare così esteso da rendere impenetrabile tale potere.
se questo un giorno iniziera' ad essere scalfito, si provochera' un effetto domino pauroso, dagli esiti devastanti.

daland ha detto...

Allora: si chiede al Sindaco di andarsene, anche se i suoi problemi non sono giudiziari (nel qual caso moralmente - non giuridicamente, fino a sentenza definitiva - avrebbe il dovere di farlo) ma politici.

Poi però - nella risposta ad un commento - si dice che la maggioranza che sostiene quel Sindaco è a lei solidale, potendo contare su nulla meno del 66% dell’elettorato!

Scusa, ma fatico a capire, o meglio, torniamo alla casella zero del gioco: le istituzioni hanno le loro regole, più o meno perfettibili (rappresentanza democratica, voto, delega e tempi di mandato) che vanno rigorosamente rispettate. Fino a quando - guarda caso - non insorgano anomalie a livello civile e soprattutto penale, che comportano, ove accertate in via definitiva dal potere giudiziario, la sanzione per gli amministratori.

In Italia - e non solo - c’è chi sostiene che il consenso, quasi plebiscitario, di cui gode oggi il nostro Primo Ministro, sia costruito su basi equivoche e in forza di innumerevoli conflitti di interesse. Ma le sole due cose che hanno rilevanza sono: il voto dei cittadini e le sentenze dei giudici. Ciò vale per tutti, Iervolino, Bassolino, Dominici e Berlusconi. Fino a “regime contrario”.

Angelo D'Amore ha detto...

una piccola differenza tra berlusconi e bassolino: quest'ultimo governa da 18 anni ininterrotti il territorio. non penso che lo si abbia votato sempre per fede politica o per meriti acquisiti sul campo.
il G8 che gli diede tanto lustro, non fu certo deciso da lui.
la questione munnezza di cui si e' sentito vittima e non complice e' stata risolta non certo da lui.
tutto il resto e' demagogia.

daland ha detto...

Berlusconi è in politica da 14 anni, non giorni (e prima non era un cittadino qualunque...)

Se ragioniamo su dietrologie e sospetti, non ne usciamo.

Ripeto: diamo credito al democratico voto popolare e alla giustizia (certo: giustizia seria e non marcia).

Anonimo ha detto...

@ Angelo D'Amore,

La percentuale dei 2/3 a me sembra esagerata. Certo, il "sistema" c'è, eccome!, ma, intanto, non è quello democristiano. La DC, il PSI e il vecchio pentapartito hanno governato per mezzo secolo perché rivolgevano i propri servigi 'clientelari', al di là delle rispettive sfere d'influenza, conquistando, in tal modo, nuovi consensi.
I...contemporanei locali, addomesticando facilmente un'opposizione locale fantozziana ed accondiscendente, hanno adottato un altro metodo, presuntuoso e perciò destinato ad implodere, com'è imploso.
Si sono chiusi, cioè, nella 'torre', per spartirsi oligarchicamente il 'bottino' (al momento, inteso in senso figurato).

A mio parere, per non perdere di vista la realtà, occorre però intendersi, ed operare dei distinguo (rimanendo, ovviamente, nel campo della legalità) a proposito dell' "humus clientelare" da te menzionato, che certamente esiste, da secoli.

A volte, uno, effettivamente 'non ce la fa', con le proprie forze. La necessità, la preoccupazione, la disperazione, spesso COSTRINGONO a rivolgersi a politicanti che non aspettano altro.
Del resto, finite le 'grandi ideologie' e con i pessimi esempi di moralità che provengono da ogni dove e proprio dalla politica in particolare, credi che quegli elettori (delle fasce disagiate e del ceto medio in particolare) votino donne e uomini perché li considerino in grado, non dico di cambiare il mondo, ma di far sì che almeno una strada di un quartiere napoletano sia illuminata e non buia?!!!
Le suddette, potrebbero essere interpretate (sarei il primo a farlo) come 'scorciatoie' forse poco edificanti, ma sarebbe sbagliato sottacere che spesso in ballo vi sono diritti: soggettivi, ma elementari e fondamentali, nell'àmbito del "tempo", peraltro non quantificabile, concesso ad un essere umano, dal Padreterno o da chi per lui.
I diritti, sono quelli risaputi: un lavoro purchessia (non il "posto" di lavoro); un'assistenza sanitaria immediata, che, poniamo, permetta ad "X" di fare una decisiva risonanza magnetica a distanza di giorni e non di mesi, etc.

Ben altri 'distinguo', hanno oggettivamente squalificato "senza se e senza ma" la classe politica locale: il citato disastro ambientale e sanitario causato da 'Monnezzopoli'; l'utilizzo dissennato e vergognoso di danaro pubblico e chi più ne ha, più ne metta.

...Visto che, in ogni caso, nessuno protesta, nemmeno da questo ultimo punto di vista, non volendo 'accusare' i miei concittadini ed in attesa dei tempi della magistratura-tartaruga, chi non avesse speranze o 'interessi' varii, potrebbe decidersi a bocciare con il non-voto la classe politica locale intiera, a partire dalle scadenze del 2009. Prevengo l'obiezione, che ho rivolto in passato anch'io, a chi si poneva il dilemma dell'astensionismo: non si risolve nulla? Ormai, non si risolverebbe nulla, a mio avviso, votando. Specie per il rinnovo di ulteriori, inutili carrozzoni politici, meri uffici di collocamento, come le attuali province.

...Si tratta di un personale...'pessimismo della storia e della ragione'.
I giovani votino, devono avere fiducia nel futuro, del quale saranno inevitabilmente protagonisti

Angelo D'Amore ha detto...

franco tambaro.

tu ti riferisci alla povera gente che chide aiuto ai politici? io mi riferivo ai baroni universitari, ai dirigenti ospedalieri, agli editori, ad un certo tipo di intellettuali.io sto a destra ma ho parenti, amici e conoscenti che ruotano in questi ambienti e che vedono nella sinistra campana un grosso punto di riferimento anche se non sono interiormente di sinistra. passare ad un'altra sponda per loro rappresenterebbe fare un salto nel vuoto, perdere dei riferimenti.
per tale motivo penso che seppur ineleggibili per fine mandato, bassolino e iervolino metteranno loro uomini di fiducia per la loro successione. uno potrebbe essere proprio villari che esce rinforzato dalla vicenda rai.
ti rendi conto questa gente quanti milioni di voti possono muovere?
altro che morti di fame, a quelli il politico da una stretta di mano, un sorriso e un canonico:" non vi preoccupate, sara' fatto, dormite tranquillo"

daland ha detto...

Se l’obiettivo è lottare in qualunque modo contro il “voto di scambio” o come altro vogliamo definire i legami, spesso ricattatori, fra il potere politico (pur democraticamente costituito) e gli elettori e cittadini, credo che siamo (quasi) tutti daccordo, salvo appunto quei politici che interpretano l’amministrazione pubblica come uno strumento di potere e non di servizio alla collettività.

E ciò vale in Campania, dove governa da anni il c-s, come in Sicilia, dove governa e ha governato in passato il c-d, in Emilia-Romagna e Toscana, feudi della sinistra, ma anche e persino nel bianchissimo Triveneto, dove oggi prosperano - inseriti in entrambi i “poli” - i nipotini dei Rumor e Bisaglia di buona memoria.

Insomma, sarà banale e quasi ingenuo ripeterlo, ma è un problema “culturale”, che riguarda tutti, cittadini e politici, di qualunque orientamento.

Anonimo ha detto...

@ Angelo D'amore

...ed ecco perché è giunto, almeno per me, il momento di NON VOTARE, a livello locale. Chi è di destra, non può e non deve votare a Sinistra e viceversa (vengo da quel tipo di scuola, dagli 'steccati' e non rimpiango nulla: cancellerei solo, "senza se e senza ma", gli scontri e le mazzate. tra fascisti e comunisti).
Ma, chi non ha interessi, con l'astensione alle 'provinciali', o alle eventuali 'regionali' anticipate, può dare un segnale, qui in Campania.
Per quanto mi riguarda, come forse avrai capito, è un anno che, naturalmente vanamente, suggerisco, in ogni blog, alla Sinistra mia (ma, attualmente,non sono iscritto attualmente a nulla) di abbandonare le Giunte Bassolino e Iervolino. Non lo hanno fatto, e perciò mi costringeranno all'astensione.
(Alle Europee, voterò a Sinistra, alla sinistra del Pd, se vi sarà una Sinistra).

Quanto all'occupazione dei 'poteri', caro Angelo, devi convenire con daland: a ciascuno il suo. Anche in Campania. Conosco fior di professionisti, di imprenditori - non solo la "povera gente" - che, pur essendo dichiaratamente di destra, hanno votato Bassolino e la Iervolino!

Pike ha detto...

Fine della superiorità morale della sinistra !

Angelo D'Amore ha detto...

io moriro' a destra.
questo colore in citta' manca dai tempi di lauro.
anche a destra possono rubare.
proprio perche' tutti i politici sono potenzialmente inaffidabili, io in tempi in cui la politica non da piu' certezze, mi lego ai miei ideali.
non votare vuol dire anarchia.
a questa preferisco un golpe militare.

Anonimo ha detto...

Idem (mi riferisco ai MIEI ideali, rappresentati, tra l'altro da uno che si chiamava Antonio Gramsci, ammazzato 'a fuoco lento' da Mussolini), ma non voterò, per i politicanti 'locali'.

Avrò un motivo in più per criticarli.