Il precedente Governo Prodi, non aveva di certo i numeri per governare. I suoi provvedimenti riguardavano prevalentemente misure nell'ambito della tassazione, con un forte aumento del gettito che solo in parte riusciva a tamponare il disavanzo crescente del Pil e che come conseguenza maggiore, rallentava ulteriormente un gia' precario sviluppo.
L'instabilita' divenuta cronica, al tempo stesso, determinava altresì una maggiore asprezza dialettica. Tutte le parti politiche e sociali, dato il precario equilibrio istituzionale, si sentivano leggittimate a prender parte alle discuissioni della vita politica del Paese. Ognuna di esse, sapeva di essere un pesante ago della bilancia. Cio' determinava un ulteriore ingolfamento nella vita politico-legislativa contribuendo ad una paralisi nella dialettica democratica.
Con la vittoria schiacciante di Berlusconi, con l'uscita di scena dell'estrema sinistra, con il ridimensionamento dello stesso PD e del suo leader Veltroni, con lo sterile auto-isolamento dei centristi dell'UDC che non hanno avuto il coraggio politico di ritornare sui propri passi, da un lato si e' snellito il panorama politico nazionale, dall'altro si e' creata una forma di pax vivendi da molti auspicata da tempo, soprattutto per gli effetti di stabilita' che essa avrebbe dovuto arrecare alla Nazione.Si e' potuto constatare pero', che l'instabilita', l'incertezza, la crisi che attanaglia il Paese non dipendevano da componenti interne; al tempo stesso, si e' vista sparire qualsiasi forma di contraddittorio politico, sia per la dilagante opera della maggioranza, sia per l'evanescente e sfilacciato ruolo dell'opposizione che adesso si chiama governo ombra (un' ombra di mezzogiorno, di cui non se ne vede traccia proiettata sul suolo) ma che dato il continuo fermento evolutivo-involutivo che domina il suo interno, non riesce a produrre gli effetti sperati nell'attuale contrapposizione politica.
Il bilancio iniziale dell'esecutivo resta comunque positivo.
Il Governo Berlusconi ha lavorato non solo sull'immagine e sulla percezione che di essa hanno i cittadini, riuscendo a mantenere ancora alto il consenso tra gli elettori ed a prolungare la cosiddetta luna di miele post-elettorale, ma ha realizzato forti interventi concreti.
A Napoli si e' fatto quasi un miracolo, uscendo dalla piena emergenza rifiuti, congelando ed isolando politicamente, i colpevoli e vetusti amministratori locali, vera forma di casta clientelare. A Napoli di fatto, assistiamo ad una forma di decisionismo governativo periferico.
Si e' tolta l'ICI, si sono detassati gli straordinari ma si dovra' agire con maggiore determinazione sul caro carburante e sul caro prezzi, che hanno portato l'inflazione al 4,1%, la piu' alta in Europa.
Sono stati varati molti provvedimenti in materia di sicurezza, sia contro il dilagare della micro-delinquenza, sia assicurando alla legge pericolosi latitanti, sia inasprendo le pene per i detenuti pericolosi.
Misure importanti sono attese per l'Alitalia, compagnia di fatto gia' svenduta ai francesi dal precedente esecutivo.
Normalmente, dopo l'estate, si rianimeranno le polemiche. Ci sara' una ripresa dello scontro e della contrapposizione tra le parti. Gli animi saranno nuovamente esacerbati. La mancanza di un contraddittorio politico, fara' sfogare in modo piu' roboante e pericoloso, tali malumori nelle solite piazze. Prepariamoci ad affrontare un lungo autunno caldo, dove un Governo solo nel confronto democratico ma forte dei propri numeri, avra' la responsabilita', il dovere e spero la capacita' di porre rimedio ai futuri dissenzi.
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