Ancora una tegola per il Premier Berlusconi e per la sua maggioranza, la cui tenuta pare sempre piu' a rischio.
Questa volta non sono ne' nuovi guai giudiziari ad affliggere il Cavaliere, ne' tanto meno l'ennesimo scandalo a luci rosse. Nello specifico, si tratta di un incidente provocato da "fuoco amico", causato dalle dimissioni irrevocabili del Ministro delle Pari Opportunita', Mara Carfagna, dall'esecutivo. Il Ministro ha comunque assicurato di mantenere l'incarico, per fedelta' e coerenza istituzionale, fino al 14 dicembre, giorno in cui si votera' la fiducia.
Pare che la determinatissima giovane salernitana, faccia sul serio. A nulla sono valse le dichiarazioni di solidarieta' di tutti i leader di partito.
Dietro la presunta ma quanto mai probabile intercessione del coordinatore del PDl campano, Nicola Cosentino, di dirottare parte dei fondi stanziati (150 milioni) per l'ennesima emergenza rifiuti in Campania ed altri da destinare (300 milioni) per i futuri termovalorizzatori, non esclusivamente all'ente regionale ma anche alle province (quindi ai suoi amici Cesaro e Cirielli), ci sia anche la forte delusione accumulata in questi mesi dal Ministro che, nonostante abbia aiutato il partito alle passate regionali, scendendo in campo e ottenendo l'enorme successo di preferenze (ben 58.000), non sia stata mai considerata una risorsa per il territorio, non venendo neanche invitata alle riunioni di partito in regione.
In tanti, dietro questa improvvisa tempesta scoppiata nel PDL, vedono anche tentativi da parte dei finiani (intercorrono buoni rapporti con Italo Bocchino) di strappare la Ministro al partito del Premier e di puntare alla sua candidatura per le prossime elezioni di primavera a Napoli, dove si eleggera' il successore della Iervolino.
La Carfagna per molti rappresenterebbe la figura politica che metterebbe d'accordo tutti (c'e' sintonia anche con il Givernatore Caldoro), conferendo una rinnovata stabilita' al centro-destra locale. Tutti, ma non Cosentino, evidentemente.
I rapporti tra il coordinatore campano e la Carfagna, non sono stati mai dei migliori, anzi, i due non si sopportono per niente. La Carfagna ha sempre sottolineato la discutibile posizione di Cosentino dopo l'inchiesta penale che ha coinvolto il Sottosegretario all'Economia, il quale nonostante tutto, ha mantenuto l'incarico di coordinatore regionale e quindi, i pieni poteri a livello locale.
A volte, gettare la spugna non e' un segno di debolezza. Specie in questo contesto, la decisione della Carfagna, e' una cristallina scelta di coscienza ed un monito per un territorio ormai arresosi all'impreversante e cronicizzato affarismo clientelare.
Questa volta non sono ne' nuovi guai giudiziari ad affliggere il Cavaliere, ne' tanto meno l'ennesimo scandalo a luci rosse. Nello specifico, si tratta di un incidente provocato da "fuoco amico", causato dalle dimissioni irrevocabili del Ministro delle Pari Opportunita', Mara Carfagna, dall'esecutivo. Il Ministro ha comunque assicurato di mantenere l'incarico, per fedelta' e coerenza istituzionale, fino al 14 dicembre, giorno in cui si votera' la fiducia.
Pare che la determinatissima giovane salernitana, faccia sul serio. A nulla sono valse le dichiarazioni di solidarieta' di tutti i leader di partito.
Dietro la presunta ma quanto mai probabile intercessione del coordinatore del PDl campano, Nicola Cosentino, di dirottare parte dei fondi stanziati (150 milioni) per l'ennesima emergenza rifiuti in Campania ed altri da destinare (300 milioni) per i futuri termovalorizzatori, non esclusivamente all'ente regionale ma anche alle province (quindi ai suoi amici Cesaro e Cirielli), ci sia anche la forte delusione accumulata in questi mesi dal Ministro che, nonostante abbia aiutato il partito alle passate regionali, scendendo in campo e ottenendo l'enorme successo di preferenze (ben 58.000), non sia stata mai considerata una risorsa per il territorio, non venendo neanche invitata alle riunioni di partito in regione.
In tanti, dietro questa improvvisa tempesta scoppiata nel PDL, vedono anche tentativi da parte dei finiani (intercorrono buoni rapporti con Italo Bocchino) di strappare la Ministro al partito del Premier e di puntare alla sua candidatura per le prossime elezioni di primavera a Napoli, dove si eleggera' il successore della Iervolino.
La Carfagna per molti rappresenterebbe la figura politica che metterebbe d'accordo tutti (c'e' sintonia anche con il Givernatore Caldoro), conferendo una rinnovata stabilita' al centro-destra locale. Tutti, ma non Cosentino, evidentemente.
I rapporti tra il coordinatore campano e la Carfagna, non sono stati mai dei migliori, anzi, i due non si sopportono per niente. La Carfagna ha sempre sottolineato la discutibile posizione di Cosentino dopo l'inchiesta penale che ha coinvolto il Sottosegretario all'Economia, il quale nonostante tutto, ha mantenuto l'incarico di coordinatore regionale e quindi, i pieni poteri a livello locale.
A volte, gettare la spugna non e' un segno di debolezza. Specie in questo contesto, la decisione della Carfagna, e' una cristallina scelta di coscienza ed un monito per un territorio ormai arresosi all'impreversante e cronicizzato affarismo clientelare.
3 commenti:
analisi condivisa
Per quanto sia condivisibile la tua analisi, mi guardo bene dal santificare Mara CARFAGNA che ricordo bene come è stata catapultata in politica. Inoltre non credo che sia persona di personalità con il pelo sullo stomaco capace di resistere ai tanti trafficoni che scorazzano nella politica campana quando nemmeno Berlusconi può limitare il potere di NICOLA COSENTINO, vero presidente della regione.
Sarà come dice CampaniArrabbiata ma comunque il gesto della Carfagna denota una determinazione ed una chiarezza d'idee ben difficilmente ritrovabili in questa classe politica altamente malavitosa.
Posta un commento