domenica 6 gennaio 2013

TENNIS: UNA QUESTIONE DI TESTA

6-5 per me nel primo set. Ricevo il servizio, ho due palle break per aggiuduicarmi il set. Il precario equilibrio che sostiene la mia azione va in frantumi. La mente si annebbia, il braccio si irrigidisce, colpisco in modo fiacco la palla. Perdo la prima palla set, poi la seconda. Vado al tie-break e chiaramente lo perdo, perdendo anche poi il secondo set, per una sensazione mista di sconforto e rabbia che non mi fa piu' ragionare. Cio' si accentua poi, nelle partite di torneo che ho iniziato a disputare due anni or sono, dopo quasi 25 anni ( da ragazzo il tennis era il mio secondo sport, dopo il calcio).
Questi incidenti mi capitavano spesso. Gioco abitualmente da oltre quattro anni con due, tre compagni. Sono tutti alla mia portata. Con uno spesso ci vinco, soffrendo pero' piu' del dovuto. Con un altro ci gioco di rado, lui e' molto talentuoso, ha un'impostazione piu' scolastica. Gioca pero' solo un'ora abitualmente, quindi in quell'unico giro di lancette, o fa il fenomeno oppure ce la giochiamo alla pari. Infine c'e un avversario che non ho mai battuto. Lo rispetto, forse lo temo piu' del dovuto. Lui ha avuto il merito di avermi fatto crescere. Siamo quasi alla pari. Ci divertiamo tanto in incontri entusiasmanti e tecnicamente validi. Con lui si sono verificate quelle particolari occasioni in cui stavo ad un passo dal vincere e poi, in un baleno, riuscivo a buttare all'aria tutto cio' che di buono ero riuscito a costruirmi.
Periodicamente, mi alleno con la mia maestra. Lei sa tutti i miei punti deboli, cerca di corregerli, ma e' consapevole che, alla fine, oltre alla forza del mio braccio ed all'esplositivita' delle mie gambe, e' la mia testa e solo lei, che comanda. Oltre che sui singoli colpi, mi da tanti suggerimenti sulla strategia da tenere in un incontro, focalizzando l'attenzione di come attaccare i punti deboli dei miei avversari. Devo ammettere che lei per me, e' molto importante e mi ha fatto appassionare a questo sport.
Ultimamente, qualcosa e' cambiato in me. Sto acquisendo maggior sicurezza, consapevolezza dei miei mezzi. Ho iniziato l'anno con due vittorie nette e convincenti. Mi sento piu' sicuro, convinto, concentrato. Ragiono punto per punto, senza pensare a nient'altro che la palla che sto per impattare. Cerco di non strafare, di rischiare il dovuto senza eccedere ma, allo stesso tempo, di colpire senza esitazione, senza timore. Soprattutto mi sforzo di cancellare rapidamente dalla mente le conseguenze di un errore, inebriandomi positivamente per un bel colpo portato a segno.

Nella solitudine di una partita di tennis, e' meglio che rimani amico del tuo io.

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