martedì 4 dicembre 2012

ROTTAMAZIONE DEI PARTITI

Dopo la sbornia da primarie, il Paese si e' svegliato accorgendosi che la sua situazione, nonostante uno spread a soglie piu' che confortanti, e' davvero precipitata, in una strada di non ritorno. Per oltre un mese, alla parola politica, sono seguite due solo lettere: pd. Sembrava che i problemi fossero lontani o per incanto dissoltisi, dinanzi ad una gara che come scopo avrebbe dovuto risvegliare l'interesse per la politica, ma che a me e' apparsa una strategica e mastodontica parata di partito dove gia' era ampiamente scritto chi sarebbe stato il vincitore.
Si appreso invece che la disoccupazione e' aumentata vistosamente, così come il P.I.L. Prospettive di crescita non ce sono nel breve e neanche se ne intravedono nel medio termine. Il sistema sanitario e' sull'orlo della banca rotta, così come quello previdenziale, dove aumentando la soglia dell'eta' pensionabile, non solo si e' allontanato l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro ma, al tempo stesso, gia' si e' consapevoli che gli stessi, avranno una redditivita' pensionistica che sara' circa la meta' di quella attualmente erogata.
Che fare? Gia' si parla di patrimoniali eccezionali, sui beni mobiliari ed immobiliari, di vendita o per meglio dire, di svendita del patrimonio immobiliare pubblico. Bastera'?
Si e' capita una cosa soltanto: di sviluppo neanche a parlarne.
In un finire d'anno caratterizzato dall'attesa snervante della mazzata proveniente dall'IMU, quasi fosse una mannaia sul capo degli italiani, gia' si e' consapevoli che l'agonia non avra' fine.
Un altro tema assai battuto e' la lotta all'evasione. Si ipotizza la graduale scomparsa del contante, come strumento per permettere la tracciabilita' di tutti i movimenti di denaro. Benissimo. 
Perche', con lo stesso accanimento viscerale, non sento mai parlare di lotta serrata contro tutti i tipi di sprechi e di privilegi della politica? 
Spesso il rinnovamento viene visto solo come ringiovanimento dell'eta' anagrafica dei candidati. Io penso che il rinnovamento venga dato da una "rottamazione" non tanto degli uomini, ma dei partiti finora esistenti, partiti che nella loro logica autoconservativa, non hanno mai consentito un salto culturale al Paese.
Non deve apparire strano allora, che chi stia cercando di apportare questa rivoluzione, venga fatto apparire come un antipolitico...




 



Nessun commento: