lunedì 17 marzo 2025

SINISTRA CONFUSA E DIVISA. IN PIAZZA PER CONTARSI

 

Una piazza per l'Europa. La sinistra si riunisce per cercare di esistere o almeno per provare a farlo. Si raduna in cerca di patetica visibilita', clamore, rumore mediatico. Rivendica, invoca, urla la centralita' dell'UE, in questo delicato momento storico.
Una piazza fatta di anime diverse, di diverse idee sul tema, di una differente concezione della liberta', della guerra, delle armi. Una piazza dove accorrono i soliti intellettuali di sinistra, artisti, cantanti, attori e giornalisti di quella corrente e tanti Sindaci di quella parte politica. Tutti presenti. Tutti a contarsi.
 
Una piazza schizofrenica, dove ciascuna forza politica di quel raggruppamento autoproclamatosi Campo Largo, va per fatti suoi, o addirittura e' del tutto assente e distante, come Giuseppe Conte e i 5S e Matteo Renzi, sempre piu' lontano dal suo ex compagno di avventura Carlo Calenda.
Un Calenda che in Italia vale circa il 2% che sale sugli scudi, rivendica ad una platea di settantenti, l'importanza del riarmo europeo, della nascita di un esercito europeo, dell'importanza dell'UE come baluardo a difesa della democrazia, della liberta' e appunto della pace. Un Calenda che almeno in Italia prova ancora ad esistere, visto che alle ultime elezioni europee non e' riuscito nemmeno ad entrarci a Bruxelles...
 
E la Schlein cosa dice sul tema? E il PD segue la sua Segretaria? Il maggior partito della sinistra italiana, d'improvviso si ritrova diviso, per l'ennesima volta, e mentre si parla dell'Ucraina, gia' si ipotizza un nuovo Congresso per deligittimare la Segretaria, mentre la posizione del partito e' ben lontana da quella dell'area socialista seduta sugli scranni del Parlamento europeo.
E nella stessa piazza ci sono pure Bonelli e Fratoianni (fresco di annuncio di vendita della sua Tesla...), l'anima da sempre pacifista della sinistra che comunque deve farsi vedere in piazza, per marcare il territorio con tanto di bandiere e sciarpe arcobaleno.
 
Ma questa sinistra cosi variegata e al contempo contrapposta, quale approccio avrebbe avuto oggi, se le elezioni americane fossero state vinte da Kamala Harris, cosi come davano i pronostici fino a due mesi prima del 4 Novembre?
E se l'amministrazione DEM, avesse tranquillamente continuato a sostenere il supporto logistico e finaziario all'Ucraina, disinteressandosi del parere del paesi zona UE, ci sarebbe stato lo stesso clamore, la stessa propensione all'attivismo civico, all'impegno fattivo, al convolgimento della popolazione sul riarmo, sulla pace, sul ruolo dell'UE in un contesto di guerra?
Se avesse vinto la Harris tutto sarebbe continuato a scorrere senza sussulto. La linea decisionista e interventista statunitense avrebbe avuto il benestare della sinistra italiana ed europea, Calenda non avrebbe avuto la sua giornata di visibilita' e quasi sicuramente la Schlein avrebbe dormito sonni piu' tranquilli. Quando alla Casa Bianca c'e' un Democratico, gli USA non sono piu' guerrafondai, ma esportatori di diritti, democrazia e liberta'.
 
E invece alla sinistra italiana ed europea e' andata male. E' stato rieletto Donald Trump, il guerrafondaio che vuole la pace, che vuole far riporre le armi, che vuole disinteressarsi della guerra in Ucraina, che vuole mediare con Putin, che vuole di fatto porre fine alle ostilita'. Trump che antepone la pace all'UE. Che va da Putin ma che al suo insediamento invita la Meloni, ma non la Von der Leyen...
E come reagisce a tale cosa la sinistra italiana? Vuole il riarmo, vuole l'interventismo di Bruxelles, vuole l'esercito europeo. Oppure non vuole queste cose, ma sta comunque in quella piazza per patetica ricerca di visibilita'. Non piu' sventolando le bandiere rosse. Ma con la bandiera blu con le dodici stellePotrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "CONTRORDINE KOMPAGNI! PACE GUERRA SANFNZO25"

venerdì 21 febbraio 2025

L'EUROPA O VA A DESTRA O NON SI FA


Criticavano Giorgia Meloni per essere "serva" degli Stati Uniti e ubbidiente ai dictat di Trump e Musk.
Appena Trump ha chiamato Putin per mettere fine alla guerra in Ucraina, tutti stanno correndo con il cappello in mano ai piedi dell'inquilino della Casa Bianca, ( iniziando da Macron e Sholz, leader in crisi profonda nei loro rispettivi paesi), per recuperare posizioni rispetto l'Italia, la cui Premier e' stata l'unico capo di Governo zona UE, ad essere invitata all'insediamento del Presidente USA.
 
La Meloni si trova in posizione scomoda. A livello diplomatico, formalmente, deve essere vicino Zelensky. A livello strategico e prospettico, resta l'interlocutrice preferita di Trump. 
Il conflitto russo-ucraino sta volgendo al termine ma l'UE conferma le sue divisioni, la sua fragilita'.
I sovranismi avanzano. Molti vedono cio' come un pericolo per la tenuta dell'UE. 
Ma l'UE in questi ultimi lustri, non aveva fatto che sgretolare l'autonomia decisionale dei singoli stati membri. Molti paesi, compreso l'Italia, hanno svoltato a Destra. A breve, con ogni probabilita' lo fara' la Germania. Nel medio periodo, probabile, seguira' anche la Francia.
 
Magari un giorno, l'UE diventera' piu' forte e coesa, riscoprendo il suo ruolo storico di "vecchio continente" quando la maggior parte dei paesi membri avra' governi di Destra che faranno tornare ad essere Bruxelles l'epicentro politico, commerciale e finanziario nel mondo e non piu' la sede tecnocratica, burocratica e amministrativa, la cui principale e univoca funzione era diventata lo smistamento di politiche dirigiste e l'imposizione di provvedimenti legislativi, spesso di carattere restrittivo e limitante per i cittadini membri.
 
In questo momento storico, nonostante le tante difficolta', l'Italia ha riscoperto la sua centralita' in Europa, grazie all'asse Conservatore Roma-Washington. Ma la centralita' fondamentale rimane la sua posizione strategica nel centro del Mediterraneo, area di incontro tra Nordafrica ed Europa, tra Europa e Medioriente. Questa posizione cosi preziosa non puo' piu' relegare l'Italia ad un ruolo remissivo e acquiescente di politiche decise da altri.
 
Se Sovranismo vuol dire decidere le sorti del proprio destino, comandare in casa propria, recitando nel contempo, un ruolo da protagonista all'interno della zona UE e per il bene della stessa UE, ben venga il Sovranismo anche negli altri stati membri.
 
Come disse Giorgio Almirante in un suo discorso a Piazza del Popolo a Roma nel 1979 durante la campagna elettorale delle prime elezioni europee: " l'Europa o va a Destra o non si fa..."

domenica 16 febbraio 2025

APPARTENENZA E APPARENZA

L'essere fluido non e' solo una predisposizione sessuale che solitamente puo' essere vissuta in eta' adolescenziale o magari anche da adulti, quando si puo provare gusto e attrazione fisica verso lo stesso sesso.

L'essere fluido a volte, puo' determinare una predisposizioone dilatata all'accettazione della realta' circostante, una sorta di sottomissione omologata a cio' che ci propone il contesto sociale vissuto, le relazioni, il lavoro, la normale quotidianita'.
 
Si vive il proprio contesto in maniera passiva, uniforme, uniformandosi alla massa, al gruppo, che diventa gregge consuentudinario, standardizzato, addomesticato.
Ci si confronta con l'altro, perche' nell'altro bisogna trovare il proprio simile, uno "specchio mobile" che emana il riflesso del proprio io vuoto.
 
Illusoriamente nell'altro, si cerca di trovare un senso di appartenenza ma molto spesso o per meglio dire, quasi sempre, non si fa altro che condividere un senso di apparenza, una sorta di comune percorso di transumanza su determinati sentieri gia' prestabiliti, svuotati della propria identita'.
 
Nell'era in cui si e' cercato di imporre la filosofia del politically correct, la grande mistificazione accaduta e' proprio questa: confondere l'appartenenza con l'apparenza, che equivale all'accomunare in modo inappropiato l'esteriorita' fluida dell'apparire appunto, alla concretezza e alla primordialita' dell'essere, inteso come identita' resistente e non resiliente