domenica 16 febbraio 2025

APPARTENENZA E APPARENZA

L'essere fluido non e' solo una predisposizione sessuale che solitamente puo' essere vissuta in eta' adolescenziale o magari anche da adulti, quando si puo provare gusto e attrazione fisica verso lo stesso sesso.

L'essere fluido a volte, puo' determinare una predisposizioone dilatata all'accettazione della realta' circostante, una sorta di sottomissione omologata a cio' che ci propone il contesto sociale vissuto, le relazioni, il lavoro, la normale quotidianita'.
 
Si vive il proprio contesto in maniera passiva, uniforme, uniformandosi alla massa, al gruppo, che diventa gregge consuentudinario, standardizzato, addomesticato.
Ci si confronta con l'altro, perche' nell'altro bisogna trovare il proprio simile, uno "specchio mobile" che emana il riflesso del proprio io vuoto.
 
Illusoriamente nell'altro, si cerca di trovare un senso di appartenenza ma molto spesso o per meglio dire, quasi sempre, non si fa altro che condividere un senso di apparenza, una sorta di comune percorso di transumanza su determinati sentieri gia' prestabiliti, svuotati della propria identita'.
 
Nell'era in cui si e' cercato di imporre la filosofia del politically correct, la grande mistificazione accaduta e' proprio questa: confondere l'appartenenza con l'apparenza, che equivale all'accomunare in modo inappropiato l'esteriorita' fluida dell'apparire appunto, alla concretezza e alla primordialita' dell'essere, inteso come identita' resistente e non resiliente