Normalmente il politico, di qualsiasi colore, quando e' sottoposto ad una domanda secca, incalzante, risponde. Al contrario, questi illustri scienziati, diventati delle vere e prorie
star, sono sempre vaghi. Dicono tutto e il contrario di tutto. Sempre
evasivi. Sempre molto possibilisti ma mai chiari. E poi sono tanti,
troppi e spesso in contraddizione tra loro. Mi sembrano i vulcanologi.
Gente pagata per non dire nulla. Elaborano dati oggettivi, ma al tempo stesso, non riescono a fare previsioni.
Conte, e' un po' uno scienziato, nel suo modo di comunicare. Sa fare il
politico, solo contro la destra. Li e' chiaro, deciso, perentorio. Fa
nomi e cognomi dei leader a lui invisi.
Per il Paese, per il popolo invece, e' soporifero, nebuloso.I suoi discorsi si prestano a svariate interpretazioni.
Tutto resta sospeso, magneticamente congelato e proiettato al futuro.
Il Presidente del Consiglio, da navigato avvocato, sa adoperare
benissimo le parole. I suoi "sermoni" sono il frutto di una attenta
comunicazione. Volutamente, nulla e' lasciato al caso. Utilizzare una
teminologia apperentemente semplice, ma al contempo assai
interpretativa, e' il perfetto modo per dire cose importanti ma appunto
non "cristallizzabili". E in questa cinica e pianificata comunicazione,
ormai divenuta familiare con le sue numerose apparizioni televisive, il
termine "congiunto" e' stata una meravigliosa sublimazione
Ma ormai la gente e' stanca di questa commedia
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