La crisi di Governo di sicuro non era un
fulmine a ciel sereno. Ma di sicuro creera' un diluvio torrenziale la
cui durata non e' ancora prevedibile.
Salvini e' in campagna
elettorale da oltre un anno. Un Ministro degli Interni cosi esposto e
con una agenda di appuntamenti cosi fitta, io non lo ricordo a mia
memoria. Non appuntamenti per cosi dire di lavoro, ma happening di
propaganda gia' ben delineati da tempo. Basta vedere il tour in Puglia
di questi giorni che proseguira' in Calabria e Sicilia.
Come si fa a non dubitare che la crisi non fosse altro che una bomba ad
orologeria cinicamente pianificata, il cui innesco era gia' programmato
nei tempi, nei contenuti e nel contesto favorevole? Di solito si usava
dire in questi casi, a chi rimarra' il ceniro in mano. Senza ombra di
dubbio, penso che in questo frangente, il cerino, anzi il carbone
ardente...resti nelle mani degli italiani, ancora una volta fregati
dalla casta, dalle clientele, dalle lobby affariste, dai media di
apparato.
Tornando a Salvini, ci troviamo dinanzi al politico
presente in Parlamento di piu lunga durata. Uno squalo, un cannibale,
uno sciacallo.
Salvini esisteva a livello politico prima anche di Berlusconi, roba che il giovanotto Di Maio davvero sembra un boy-scout.
Ma il popolo in questi anni ha saputo valutare l'operato dei suoi rappresentati istituzionali.
Dare ascolto solo ai sondaggi, e soprattutto confrontare i sondaggi
rispetto a diversi appuntamenti elettorali, non ha mai portato a
certezze scientifiche. Dare poi ascolto a sondagisti di sistema, quel
sistema che i 5S hanno cercato di scardinare, sarebbe solo un
argomentare da fessi. Ma il popolo ahime' e' divenuto un semplice
replicante, privo di coscienza critica. Dove c'e' piu' rumore, li si
deve creare la eco di rimbalzo, per dare risonanza al capo branco piu
abile e capace ad emettere frastuono.
Vedremo come andra', come sara' gestita la crisi da Mattarella e quali saranno le alleanze.
La cosa che mi auguro da elettore 5S che il movimento resti fedele ai
suoi principi di coerenza ed onesta' e non cada nel traboccheto di
alleanze che, come volevasi dimostrare, sono divenute nel caso del
governo giallo-verde, vere e proprie zavorre programmatiche
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