giovedì 29 dicembre 2011

CRESCERE O FALLIRE

La manovra di 30 miliardi varata da Monti continua non convincere i mercati. Piu' che l'incertezza, nei confronti del nostro Paese, sta crescendo la paura. Per il medio termine, nessuno vuole rischiare di scommettere sull'Italia.
Il Presidente Monti nella sua conferenza e' stato evasivo su come dare inizio alla fase 2, quella relativa allo sviluppo. Ha risposto a tutte le domande ma, emotivamente, non ha comunicato niente.
Nel frattempo, siamo gia' in recessione, lo dimostrano i dati relativi alle spese natalizie ed alle previsioni negative sui prossimi saldi. La crisi italiana ha pero' un contraddistintivo fattore peculiare: alla contrazione del PIL coincide un inasprimento della tassazione. In questa maniera, la morte economica dell'Italia e' sempre piu' vicina.
Il Paese deve tornare a crescere e lo deve fare quanto prima. Per far cio', deve rimettersi in moto la domanda. Se i cittadini e le imprese non lo possono fare, lo deve fare lo Stato. Con l'inasprimento delle imposte, lo Stato deve mettere in circolo cio' che ha prelevato ai suoi abitanti, con una serie massiccia di interventi nelle opere pubbliche (non solo grandi opere) evitando pero', di affidare questo delicato e rigenerante obiettivo, alle solite imprese "amiche" del Palazzo.
Se cio' non lo riesce a fare o non ha il coraggio di farlo, questo Stato e' meglio che getti la spugna.
L'Italia e' dinanzi ad un bivio: crescere o fallire!


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