lunedì 13 luglio 2020

DISTANZIAMENTO SOCIALE DI UNA SOCIETA' GIA' DISTANZIATA


La "distanza" sociale era un fenomeno sociologico gia' imperversante da anni. La societa' era diventata ormai, un composto affollato di soggetti distanti. Gli abbracci, le strette di mano, le pacche sulle spalle, i sorrisi non coperti dalla mascherina, spesso erano manifestazioni comportamentali costruite. Plastiche espressioni formali, sovente non sentite, ma manifestate per pura convenzione, per ipocrita prassi. Il ritrovarsi negli stessi luoghi, era una sorta di transumanza compulsiva, dove si cercava di emulare l'altro nella ricerca del proprio io.
Ora, il distanziamento sociale, ha definito e "disegnato" gli ambiti sociali per legge. Ma la societa' gia' da tempo, era un assieme di individualismi narcisisti, dove l'apparire era il fenomeno dominante, l'essere un qualcosa di etereo, di non tangibile, quindi considerato per molti, inutile, superfluo.
In questa societa' arrivista, il proprio simile ancora non distanziato, diventava una sorta di specchio (vuoto) dove trovare riflessa, la propria immagine (vuota). Lo "specchiarsi" nell'altro, per trovare momentanea certezza al proprio essere. Ora che il distanziamento e' imposto, gli individualismi si fanno ancora piu' marcati. In un'epoca piena di incertezza e di costruita e manipolata paura, irradiata come strumento di controllo sociale e relazionale, l'io di ciascuno, diventa ego ancor piu' dominante e le distanze reali tra gli individui si fanno materialmente piu marcate. Non solo distanza fisica, ma distanza relazionale, concettuale. Il confronto diventa scontro.
In un'epoca di declino di valori, il distanziamento sociale imposto, non ha fatto che rendere cristalline le gia' palesi distanze esistenti nella societa'. La pochezza, la fugacita', la fragilita', la frammentarieta' delle relazioni ne sono la piu' naturale ed inevitabile conseguenza. Viviamo un' epoca di solitudine, di ricerca di emozioni fuggenti ma in un contesto globale completamento stravolto. L'apparire non sara' piu' fondamentale perche' la platea dei riceventi l'immagine proiettata, sara' limitata. Unico specchio, unica forma di eco replicante, resteranno i social, sempre piu veicolo di compulsiva e schizofrenica emulazione sociale. Tutti insieme in fila come pecore in gregge. Tanti io vuoti, che insieme si riempiono, in una contagiosa e illusoria ricerca di certezze

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