domenica 29 luglio 2012

COME E' LONTANA LONDRA

Sono iniziate le Olimpiadi e con esse sono arrivate anche le prime medaglie per l'Italia.
Vorrei soffermarmi su come Londra si e' fatta trovare preparata per l'appuntamento. Grandi gli interventi nella capitale, inevitabili i disagi patiti dalla cittadinanza in corso d'opera, ma di certo la capitale inglese avra' per il futuro, una citta' molto piu' bella e funzionale, impreziosita da grandi opere che la collocheranno tra le capitali mondiali piu' all'avanguardia. E non penso che Londra faccia la fine di Atene. Per molti infatti, l'inizio della rovina greca e' da collegarsi con le Olimpiadi del 2004. L'inghilterra e' un paese diverso, grandi sono gli interessi e le ricchezze che gravitano a quelle latitudini. Basta vedere come il popolo di sua Maesta', si tenga ben lontano dall'area euro.
Grandi opere appunto, una grande problema per il nostro Paese. Nell'ultimo periodo e non solo, i grandi interventi strutturali sono sempre stati dei grandi affari solo per le mafie con il placet dei politici di turno, di qualsiasi colore politico.
Nonostante Monti nell'ultimo periodo e' molto criticabile per i suoi interventi strutturali mirati ad uscire dalla crisi, la sua decisione di opporsi alla candidatura olimpica di Roma per i giochi del 2020, mi ha trovato pienamente d'accordo.
L'Italia necessita innanzitutto di un cambio generazionale nella dirigenza politica, di una rivoluzione culturale ed etica nella coscienza del suo popolo. Senza queste necessarie metamorfosi, si continuerebbe ad avere un paese dove il caos e l'approssimazione resterebbero i caratteri distintivi della sua intrinseca pochezza.
Da questo punto di vista, Londra e' assai lontana!

domenica 22 luglio 2012

L'ECATOMBE E' SEMPRE PIU' VICINA

Crisi pilotata, crisi inevitabile, crisi d'autunno? Impossibile. Questi cialtroni di politici si cacano sotto dalla paura per lo spread e, pur di restare altri mesi con le chiappe attaccate agli scranni del Parlamento, per continuare a succhiare dalla mammella i loro privilegi, asseconderanno Monti fino all'ultimo giorno del suo mandato. E poi?
Il poi e' gia' adesso. Il loro unico nemico da abbattere, il loro unico obiettivo da raggiungere e' l'eliminazione fisica e materiale del M5S (dato al 20%) e divenuto per questa massa di inermi malfattori, di affamate sanguisughe, di corrotti mestieranti, un vero e proprio incubo.
Da Napolitano a Bersani, da Berlusconi a Casini, il male assoluto per la nostra democrazia, scivolata per loro responsabilita' nel buio piu' profondo, e' il teorizzare antipolitico di Beppe Grillo.
Il M5S e' l'antipolitica? E la politica, per il nostro Paese, cosa e' stata negli ultimi 50 anni? 
Questo paese meriterebbe un golpe o una rivoluzione. Ma siccome esistono 2 potenti roccaforti tutte italiane, il Vaticano e la mafia, in base alle quali e' impossibile praticare queste forme di repressione democratica, l'unica arma ancora in nostro possesso e' l'urna.
A breve, anche per le assillanti richieste di "Re Giorgio", ci sara' la tanto attesa riforma elettorale. I partiti non solo pensano a come architettarla per il mantenimento piu' vasto possibile dei loro diritti di casta, ma stanno gia' pensando a come escogitare il metodo piu' adatto per indebolire l'ascesa del M5S.
La loro speranza restera' vana. Il loro consenso sara' eroso in modo regolare e spietato al tempo stesso.
Chi votera' ancora per Berlusconi? Al nord, la Lega ladrona, ricevera' lo stesso consenso? Il PD sempre piu' diviso tra vecchia guardia e rottamatori, terra'? Il cangiante Casini, dopo aver sostenuto per anni il centro-destra, rimasto orfano di Fini, riuscira' ad ingannare anche il centro-sinistra? Lo stesso Fini, riuscira' ad ottenere il proporzionale, per vedere assicurato il suo 2% di consenso nazionale? Vendola e Di pietro, si riuniranno al PD, o andranno da soli a cercar gloria?
La situazione e' questa. Ed in questo contesto, l'Italia dovra' affrontare nella prossima primavera il voto ed il cambio di guida al Quirinale, per la massima gioia degli speculatori che ormai hanno ben capito, che il nostro Paese e' il luogo ideale per far propagare l'incertezza.
L'ecatombe e' sempre piu' vicina.


sabato 21 luglio 2012

INSIGNE: UNA PICCOLA STELLA INIZIA A BRILLARE

Il Napoli 2012-13 muove i suoi primi passi. Nelle meravigliosa cornice della Val di Sole, in Trentino, la squadra di Mazzarri si ritrova per il raduno estivo.
La cessione di Lavezzi ha lasciato un po' di amaro in bocca tra i tifosi, specie perche' si attendeva un gran colpo di mercato che, al momento, non e' ancora arrivato. Nonostante tutto, c'e' una giovane stella che inizia a brillare tra gli azzurri.
Mi riferisco a Lorenzo Insigne, il baby talento cresciuto nelle giovanili del Napoli e messosi in luce la passata stagione nelle fila del Pescara di Zeman (il boemo e' passato alla guida della Roma) in serie B. L'attaccante che ha contribuito in modo decisivo alla promozione della squadra abbruzzese nella massima serie, inizia a far intravedere le sue apprezzabili doti tecniche. Giorni fa ha realizzato una tripletta contro una squadra locale, oggi ha realizzato il gol decisivo in un amichevole di lusso, contro il Bayern Monaco.
Se il buongiorno si vede dal mattino, il Napoli puo' ben sperare per la prossima stagione. Il campione tanto atteso era gia' li, all'ombra del Vesuvio.

giovedì 19 luglio 2012

SAVIANO SCOPIAZZA ANCORA. CHE TRISTEZZA!

Il copia ed incolla di Saviano continua. Solo che adesso, la rete si e' allargata e, quando il mancato premio Oscar e l'aspirante premio Nobel mette le mani nella marmellata, viene scoperto. Vi giro la notizia.
Anch'io a suo tempo, nel marzo del 2009, scrissi un post relativo ad una notizia poco diffusa dai media.
Circa la sua principale opera, Gomorra, così risposi ad una nota blogger nel gennaio 2009, alla vigilia degli Oscar, quando pareva che  l'Italia potesse portare a casa la prestigiosa statuetta. Lei mi chiese cosa pensavo di quell'opera che, a suo tempo, era diventata quasi un fenomeno di costume.

" Che dirti. Prima cosa dobbiamo fare un distinguo tra Saviano e Garrone, tra libro e film.
Anch'io mi trovo d'accordo con te sul film. Si cerca di suscitare forte emozione, in modo lento, scontato.
Se ne andiamo a fare un discorso tecnicamente qualitativo, vediamo quanti limiti ci siano nel valutare il film come quasi certo vincitore all'Oscar - a proposito, stasera mi sembra si assegnino i Golden Globes - 
Quindi si dovrebbe essere d'accordo che il film se vincera' l'Oscar, sara' un contributo all'opera di Saviano come coraggiosa denuncia ma non come premio all'esecuzione cinematografica di Garrone.
Ma lo stesso Saviano, crea un genere narrativo sui casalesi, impiantando il suo racconto su stralci di verbali, indagini degli inquirenti o lavori fatti da altri suoi colleghi.
C'e' infatti anche una citazione nei suoi confronti, fatta da un altro giornalista che solo in un secondo momento viene ufficialmente inserito tra coloro che indirettamente hanno aiutato il giovane narratore a realizzare questo ormai famosissimo libro - puoi andare su www.ilroma.net del 9 gennaio a pag.9 - divenuto fenomeno di costume, un glamour all'italiana, affievolendo il suo carattere di denuncia, proprio perche' inflazionato.
Tra le altre cose, Saviano non produce un lavoro alla fine di un lungo periodo di indagine, come fecero al suo tempo gli scomparsi Giancarlo Siani - per la camorra- ed Ilaria Alpi per le vicende di dubbi traffici illeciti che si celavano dietro la guerra in Somalia.
In questo piu' meritoria, sicuramente piu' analitica, e' l'opera "Solo per Giustizia", del P.M. Cantone (per anni alla guida del pool investigativo per la Procura di Santa Maria Capua Vetere) o quella di Rosaria Capacchione "L'oro della Camorra" giornalista che da 15 anni segue la cronaca nera su Casal di Principe, anche lei ora sotto scorta.
Tra le altre cose, Saviano nel libro, dedica ampio spazio alla camorra napoletana, al principio parla dei traffici e gli intrecci con la mafia cinese che hanno come scenario il porto di Napoli.
Diciamo che poi, gli eventi reali che si sono succeduti, in modo cronologicamente naturale, hanno dato maggiore eco su cio' che accadeva a Casal di Principe. 
Ci si e' improvvisamente dimenticati delle faide tra il clan dei Di Lauro e degli scissionisti nell'area nord di Napoli, faida che ha prodotto decine di vittime. Ci si dimentica di cosa entra nei porti di Napoli e Salerno, ci si dimentica di chi gestisce lo spaccio ed il racket nel capoluogo partenopeo. A tal proposito, ti invito a  leggere il mio post pubblicato l'11 ottobre e pubblicato anche dal quotidiano Roma di Napoli - vai alla categoria pubb. sul Roma - per vedere come tante, purtroppo siane le piaghe che affliggono il territorio campano ma come, ultimamente, si parli solo del clan dei casalesi.
L'emergenza rifiuti e' stata "dirottata" come conseguenza del business del clan dei casalesi nello smaltimento dei rifiuti tossici. Cio' e' vero ma lo smaltimento di quelli ordinari- i sacchetti della spazzatura nelle strade di Napoli - non ha nulla a che fare con quello dei liquami tossici provenienti dal nord.
Poi ci sono state le uccisioni proprio a Casal di Principe, cosa che non accadeva da lungo tempo, ed infine le uccisioni del giorno di San Gennaro, 19 settembre, dove furono massacrati 6 extra-comunitari a Castelvolturno. A quel punto e' come se l'opera di Saviano prendesse corpo e vita propria , diventando una sorta di naturale proiezione del macabro, una real fiction, dove i morti erano realmente esistenti.
Approfondimenti televisivi continui, dibattiti, simposi facevano il resto. Faccio notare come l'ultima volta che Saviano appariva a Matrix, Mentana registrava il suo picco di ascolto, vicino al 40%, ascolti da semifinale di un campionato del mondo di calcio. Si e' determinata un ricerca spasmodica di ascolto, dove lo stesso Saviano diventa strumento di propagazione mediatica, a prescindere.
L'opera di Saviano, manca pero' di una parte, se la dobbiamo considerare una moderna prova di neorealismo all'ombra del Vesuvio.
Manca dello Stato. Non si citano le decine di arresti, le confische, i sequestri fatti anche precedentemente l'uscita del suo libro. Non si menziona l'opera meritoria di tanti inquirenti, investigatori, magistrati, forze dell'ordine spesso sotto pagate che comunque hanno assicurato alla giustizia tanti malviventi. Non si spiega che spesso, anche gli attuali provvedimenti in tema di restrizione dell'attivita' criminosa, non sono altro che la risultante di anni ed anni di indagini, di lavoro oscuro, perpetuo.
Pare come se per incanto tali interventi siano la diretta conseguenza delle denunce di Saviano. Cio' lo trovo ingiusto per chi si sacrifica da anni in un lavoro estenuante e delicatissimo. 
Certo sara' stata fatta una scelta di libera impostazione narrativa. Ma siccome questo neorealismo e' monco di una parte, Gomorra come opera, non puo' per me essere assurto come libro di didattica nelle scuole dell'obbligo.
Si fa educazione, non solo con la denuncia. Si educano le future generazioni, proponendo loro anche modelli positivi.
Il bello, anzi il brutto che tutti gli intellettuali napoletani si sono schierati a favore del giovane narratore, secondo me facendo un grande autogol per il territorio. Se ti capita, vai di tanto in tanto a curiosare nel mio link napolipuntoeaccapo. A distanza di mesi, il forum culturale partenopeo mi ha dato atto di cosa segnalassi da tempo con preoccupazione, cioe' che alla lunga , in particolar modo per il territorio campano, gli effetti della propagazione mediatica di Gomorra saranno solo negativi.
Addirittura, l'Assessore al Turismo Campano Claudio Velardi, nel suo blog, proponeva mesi fa la lettura a puntate di Saviano. Mi permisi di fargli notare che così facendo, di certo il Turismo in Campania si andava a fare benedire. Lui l'anno passato, accoglieva personalmente i turisti agli arrivi, offrendo loro le classiche sfogliatelle, forse per non far sentir  l'olezzo della munnezza. Gli dissi che forse, per il 2009, si sarebbe dovuto procurare all'accoglienza, dei giubbini anti proiettile...
Alla fine, credo che proprio per la devastante eco prodotta dal fenomeno, Gomorra vincera' l'Oscar. L'Italia avra' l'assegnazione di questo ambito trofeo. 
A Saviano, preferisco Benigni."

A distanza di anni, lo Stato ha continuato a sferrare duri colpi ai casalesi. Saviano non e' riuscito a ripetersi nel copia ed incolla.

mercoledì 18 luglio 2012

MAMMA MIA: TORNA SILVIO!

Mamma mia! Non e' il famoso titolo della canzone degli Abba, ma come viene commentato il quasi sicuro ritorno di Silvio Berlusconi in politica dal quotidiano britannico The Economist.
Berlusconi vuole rifarsi la verginita' perduta. Per scendere nuovamente in campo, ordina di far un cambio di rotta sulle scelte dei futuri candidati. Ci vogliono giovani nel partito, uomini e donne preparate, non le Minetti di turno, buone solo a trovare le pupe per il papi.
Ha davvero una faccia di bronzo il cavaliere, vorrebbe per l'ennesima volta prenderci per i fondelli. Se l'alternativa per il domani si chiama ancora Silvio Berlusconi, questo Paese merita per davvero di fare default.
Non mi riferisco soltanto alla destra che in vent'anni non e' riuscita a darsi un nuovo leader. Sono preoccupato per l'attuale sinistra italiana, la quale, priva di idee alternative e rinnovatrici, lacerata al suo interno, perdera' il suo tempo ad accanirsi contro un uomo vecchio e sempre piu' malato di interessato protagonismo, mancando per l'ennesima volta di dare al Paese risposte concrete, concentrandosi di fatto esclusivamente a dare battaglia ad un singolo uomo.
Lo scenario ahime', sara' questo, con somma gioia di Grillo che non potra' che approfittare di questo pauroso vuoto politico. Del resto, il leader del Movimento 5 Stelle lo ha sempre ribadito: i maggiori sponsor del suo successo sono gli attuali politici italiani.




domenica 15 luglio 2012

QUASI QUASI, MEGLIO UN GOLPE

Berlusconi scende di nuovo in campo. Alfano piange. La destra in Italia ahime', e' finita da tempo. La Lega riprende il suo refrain separatista dopo anni di ruberie padane. Casini come suo solito, sta a guardare per vedere con chi allearsi, per tenere al sicuro le sue chiappe sugli scranni romani per un'altra legislatura, sperando in tal senso, nella reintroduzione di un sistema proporzionale di democristiana memoria. Letta del PD, afferma che e' meglio votare PDL che Grillo. Anche la sinistra sta davvero messa male, eternamente divisa al suo interno, tra anime riformiste, cattolico-moderate e rottamatrici. Fini ormai e' una comparsa, di Bocchino a breve se ne parlera' a Chi l'ha visto. Riguardo Grillo, continua a crescere il suo consenso. Il leader del M5S, riscontra notevolmente le mie simpatie. Tuttavia, in lui vedo piu' la genialita' del guastatore che il navigato piglio de leader carismatico, capace di cambiare le sorti ormai segnate di questo Paese alla deriva. Di Pietro e Vendola cercano a loro volta,  di animare la sinistra estrema, pronti pero' a convergere, se ce ne fosse la possibilita', in una riedizione del grande Ulivo di prodiana  memoria.
In questo caos totale di idee, uomini e programmi, nella completa indecisione su come modificare l'attuale sistema elettorale, uno spaventoso vuoto avanza nel Paese. La politica e' finita. Forse lo era da tempo, ma mai come in questo momento, la gente si e' resa conto che quegli uomini in giacca e cravatta ripresi in televisione, sono  soltanto dei replicanti inermi, consapevoli del loro inesorabile declinio.
Anche Monti ha capito l'aria che tira e, piu' volte, ha ribadito la sua volonta' di non continuare nessun tipo di esperienza politica al termine del suo mandato naturale.
In altre latitudini, complice un clima di forte tensione sociale, ci sarebbero tutti i presupposti per l'insorgere di un golpe militare.
Sarebbe una catastrofe? E' peggiore un regime militare (non di tipo sud-americano ma una forma di commissariamento prolungato della pubblica amministrazione) o una democrazia solo virtuale ma in realta' espressione del clientelismo di casta e dell'affarismo mafioso?

lunedì 9 luglio 2012

LE GRANDI MANOVRE

I tagli continuano ma lo spread rimane alto. Non siamo piu' credibili. Lo hanno capito gli investitori, ancor di piu' gli speculatori. Monti si appresta a partecipare all'ennesima riunione con i grandi d'Europa per la fine di luglio, per trovare altri rimedi (ancora tagli) alla crisi.
Intanto a livello di politica interna, si intravedono grandi manovre. PDL, PD e UDC sanno che la crisi sara' lunga ma,  al contempo, temono di perdere consenso non mettendosi di traverso al Premier. Quindi si profila un tacito accordo sottobanco per le prossime elezioni del 2013, con l'obiettivo di celare dietro un governo di larghe intese, con Monti confermato Premier, il mantenimento dei propri privilegi di casta, sotto il paravento di un proporzionale di ampio respiro, dove il Prof. finirebbe di essere un tecnico, per diventare un politico sostenuto da una larga componente parlamentare, compreso quel FLI di Fini ridotto ormai ad un patetico 2% di preferenze potenziali (e' un po' di tempo che non vedo Bocchino in tv).
Un tempo tale manovra si sarebbe denominata come inciucio. Oggi, sotto lo spettro e la minaccia di un tracollo economico imminente, ci si aggrappa ad un governo di ammucchiata per continuare a tirare a campare.
Le forze politiche responsabili del tracollo italico gettano la spugna nel loro combattersi. Il loro tendersi la mano non e' un gesto di responsabilita' verso il Paese, come i loro rappresentanti vorrebbero far credere. La loro piu' che probabile alleanza, e' solo l'ennesino tentativo di illudere noi italiani delle loro buone intenzioni. In realta', e' l'unica strada rimasta loro, per non scomparire definitivamente.

mercoledì 4 luglio 2012

IL POPOLO DIVENTI ARBITRO DEL PROPRIO DESTINO

Il Governo continua a tagliare, per scongiurare un ulteriore aumento dell'IVA in autunno. Questa volta tocca agli statali ed al settore della sanita' pubblica. Ci saranno riduzioni del personale pubblico (forse allargatosi troppo negli anni del clientelismo imperante) e del numero dei posti letto degli ospedali (altro settore dove non si e' badato a sprechi nei decenni di ruberie istituzionalizzate).
Si continua pero' ad investire in armamenti. Sconsiderate le spese per l'allargamento della flotta dei caccia dell'aviazione militare (oltre 68 miliardi!). Si continua ahime', a non tagliare i privilegi dei parlamentari, a ridurre i costi della politica, ad eliminare gli enti inutili.
La disoccupazione, specie quella giovanile, continua a crescere. Mai come in questa fase storica, e' scoppiata una guerra tra disperati, i giovani e gli anziani del Paese. Un'intera generazione rischia di rimanere fuori dal mercato del lavoro. Un'altra, di essere privata di una futura pensione. Nel frattempo, vengono garantite le pensioni d'oro ad un numero esorbitante di persone.
Qualcosa dovra' cambiare ed in fretta. Se anche i tecnici, chiamati al capezzale di un Paese alla deriva, non riescono a trovare soluzioni epocali, per ribaltare lo stato sociale e culturale esistente ma, indirettamente, contribuiscono al mantenimento degli atavici e radicati privilegi di casta, meglio allora la genesi di una deriva anarchica: il popolo diventi arbitro del proprio destino.
Esiste al momento uno strumento civile e democratico per realizzare questa rivoluzione: votare il M5S.
Se Grillo rappresenta l'antipolitica, mentre la politica sintetizza il baratro in cui siamo sprofondati, appoggiando il M5S si potra' realizzare tale epurazione, la defenestrazione di un'intera classe dirigente che, per troppo tempo, ha pensato esclusivamente a difendere i propri interessi clientelari, anteponendoli a quelli della collettivita'.


lunedì 2 luglio 2012

BRAVO PRANDELLI! MA...

Tutti si complimentano con Prandelli per il risultato raggiunto agli europei, da tanti non pronosticato. Anch'io mi associo al coro ma, mi concedo, in qualita' di tifoso italiano e quindi, da assurto "commissario tecnico", qualche critica alle sue scelte per la finalissima contro la Spagna.
Il tecnico della nazionale, ha affermato che si e' pagato un grande sforzo fisico, che i suoi ragazzi non hanno potuto contrastare la forte squadra iberica, per una conclamata inferiorita' atletica. Mi permetto di ricordare che l'Italia aveva una valida panchina, sostituti potenziali che non avrebbero fatto sfigurare gli undici titolari, una formazione quasi mai toccata dall'allenatore, anche per un tacito senso di riconoscenza verso chi in pratica, aveva portato la squadra prima agli europei, quindi in finale.
Avrei schierato dall'inizio Balzaretti, un laterale difensivo dalla grande capacita' di corsa, rispetto a Chiellini, non solo per le imperfette condizioni fisiche di quest'ultimo, ma perche' strutturalmente, lo juventino ricopere in maniera piu' efficace il ruolo di centrale e non quello di esterno, specie se si considera la rapidita' di passo degli spagnoli.
Stesso discorso a destra. Maggio, non perche' del Napoli, mia squadra del cuore, non avrebbe fatto rimpiangere un fin troppo remissivo Abbate. La sua esclusione forse, e' figlia degli errori fatti nell' amichevole contro la Russia.
Avrei infoltito il centrocampo con Nocerino al posto di Montolivo. Il mediano del Milan avrebbe garantito piu' filtro in mezzo al campo, piu' contrasto, maggiore combattivita', non disdegnando sortite in avanti, caratteristiche a lui molto insite, visto che con la sua squadra di club, ha realizzato la bellezza di 10 goal in campionato. Avrei inserito dall'inizio Di Natale, un bomber che negli ultimi tre campionati ha segnato circa 80 goal, al posto di Cassano. Il fantasista non riesce a garantire piu' di 60 minuti di autonomia, dopo la sua inattivita' per oltre tre mesi, successivi all'intervento al cuore. Inoltre, non gli riescono come un tempo,  giocate ed assist vincenti. Il friulano avrebbe assicurato maggiore profondita', liberando nel contempo, Balotelli dalla morsa dei difensori spagnoli. Inoltre, a partita avviata, non avrei mai inserito Tiago Motta, un bravo palleggiatore di centrocampo ma troppo lento rispetto al passo degli spagnoli, non dimenticando che a sua volta, non era in perfette condizioni fisiche, come poi ahime', appurato sul campo. All'ex interista, avrei preferito Diamanti.
Con la Spagna avremmo perso ugualmente, ma a mio modesto avviso, avremmo avuto maggior combattivita'. Il calcio e' bello perche' opinabile. Nel mio piccolo (ho giocato 22 anni a pallone), io avrei fatto scelte diverse.