lunedì 8 ottobre 2012

L'ASFITTICA LITANIA DELLA POLITICA

I partiti continuano a illudersi di poter illudere gli elettori. Non passa giorno che non si sentano dichiarazioni d'intenti tese al cambiamento, allo svecchiamento, alla rottamazione delle vecchie nomenclature, al favorire il merito, le donne, i giovani. Per non parlare poi, del richiamo alla morale, all'etica, al decoro, alla lotta alle ruberie ed agli sprechi.
Il problema e' che a propagare ad iosa tale volume di chiacchere sterili, di bla bla bla gia' ascoltati per anni, sono gli stessi politici responsabili dello sfascio. Vogliono rinnovare ma loro non si ritirano.
A destra, in piena confusione ed in caduta verticale nei consensi, sono alla ricerca di un nuovo leader. Berlusconi pare si sia reso "disponibile" a non presentarsi per il bene del centro-destra, del Paese e perche' no, per l'andamento delle sue azioni... Una destra che  tornera' ad avere piu' anime e forse anche piu' simboli.
A sinistra non sanno chi sara' il nuovo leader. Renzi piace di piu' agli avversari del PD che non ai suoi militanti. Rappresenta il nuovo perche' lo dice la sua carta d'identita', ma non emoziona ed i suoi discorsi in maniche di camicia (in questo imita il suo avversario Bersani) sembrano spot simili a quelli che propongono i saldi alla Rinascente.
Vendola va per la sua strada, mostrando coerenza ma la sua oratoria rimmarra' per l'ennesima volta fine a se stessa, cosi come rimarranno vani i tentativi di spallata istituzionale portati dal "ruvido" Di Pietro.
Casini cerca perennemente alleati. Pare che sia finito il suo innamoramento per il PD. Il suo ondeggiare da pendolo, nelle ultime ore lo starebbe riavvicinando ai moderati del centro-destra qualora il Cavaliere decidesse davvero di ritirarsi ( voi ci credete?).
Spuntano chiaramente nuovi partiti e movimenti. Tremonti e Sgarbi ne hanno fondato dei nuovi. Montezemolo sta sempre li pronto ad appoggiare una qualche lista di moderati presi dalla cosiddetta societa' civile ( meglio dire una societa' indebitata senza prospettive e speranza) schierati a favore della riconferma di Monti.  
Circa la  Lega non mi pronuncio. Continuo a considerarla un'accezione surreale di natura fantastica.
I politici parlano, parlano. Parlano tra loro, ormai. La loro asfittica litania, e' il farneticare prodotto da individui assenti e distanti, a cui nessuno da piu' ascolto.
Il Paese vive da troppo tempo una stasi determinista e l'assoluta mancanza di decisionismo e dirigismo nella politica. Per troppo tempo l'elettore e' stato considerato un soggetto passivo, recettivo, una semplice scheda da infilare nell' urna. La deriva sociale e' assai vicina. Cosi come e' prossima una rivoluzione culturale. Una rivoluzione civica e civile contro il sistema, contro la casta e i privilegi, contro gli abusi e le ruberie dei politici
La grande onda che sommergera' questo flautolento corpo in decomposizione rappresentato dai partiti tradizionali, e' prossima.
Fermare il nuovo che avanza, e' sempre piu' difficile.

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