mercoledì 29 aprile 2009

SVOLTA STORICA, NON POLITICA

I riflettori sono ancora puntati sull'Abruzzo, la psicosi suino sta assumendo connotazioni dilaganti, la Sig.ra Veronica Lario, moglie del Premier, con le sue dichiarazioni pubbliche, influenza le scelte delle possibili candidature rosa per i prossimi appuntamenti elettorali.
Intanto, la Campania, fa parlare di se per le sue vicende fatte di corruzioni, mazzette, collusioni, tra politica ed imprenditoria locale.
La vicenda Romeo e' ancora presente nella mente dei napoletani. Il Consiglio Comunale cittadino, stava per sciogliersi per il coinvolgimento di diversi assessori in una serie di appalti "imposti".
Poche settimane or sono, lo stesso Consiglio stava vacillando sotto la pressione di una parte della sua stessa maggioranza, la quale in contrasto all'allontanamento illustre dell'assessore alla Sanita', Montemarano, da parte di Bassolino, rischiava di non votare il bilancio, cosa che avrebbe portato nuovamente ad un'ipotesi di scioglimento anticipato e alla caduta della Iervolino. I voti arrivarono, quando gli stessi consiglieri della maggioranza, ma contrari al Governatore, ricevettero garanzie per la sicura candidatura dell'ex assessore alle elezioni europee da parte dei veritci romani. Questo e' lo scenario politico che domina la citta', in una completa e passiva acquiescenza da parte della cittadinanza.
Ora un altro scandalo colpisce la regione. Sono stati raggiunti da diversi provvedimenti di custodia cautelare emessi dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, vari amministratori locali, per una consistente frode ai danni della Comunita' Europea, in rapporto alla costruzione di una grossa centrale di biomasse, a Pignataro Maggiore in provincia di Caserta.
Tra gli indigati, spiccano i nomi dell'Assessore Andrea Cozzolino e del capo della Segreteria del Governatore, Gianfranco Nappi.
Questa volta e' la sinistra che grida al complotto. L'inchiesta e' esplosa in piena campagna elettorale. Cio' dimostra che, se fino a poco tempo fa, nel nostro Paese c'era un'atavica presunzione di superiorita' morale da parte della sinistra, i fatti accaduti sul finire dello scorso anno, in Abruzzo prima e in Campania poi, hanno dissolto come argilla spazzata dal vento tale arrogante senso di onnipotenza dogmatica.
Il problema e' che ora si spera che sia questo nuovo contenitore accalappiatore di voti, consenso e potere, chiamato PDL ed identificato troppo frettolosamente come destra, a ridare quanto meno a noi campani, la dignita' perduta - così almeno recitano da settimane i cartelloni publicitari che coprono l'intera provincia.
Ma in oltre tre lustri di opposizione, quali idee alternative ha partorito la destra? Quali uomini di spessore ha generato, per porre un argine al potere dinastico bassoliniano? Il rinnovamento sara' di idee, uomini o piu' probabilmente di potere? Credo che se svolta ci sara', essa avra' connotazioni storiche e non politiche.
La politica ci vuole ridare dignita'. Se ci e' rimasto ancora un po' di orgoglio, voltiamole le spalle.

lunedì 27 aprile 2009

G8-PARTY: DAL MARE ALLA MONTAGNA

Mentre l'attenzione del mondo e' concentrata sulla febbre suina proveniente dal Messico, io vorrei parlare d'altro.
Poca attenzione e' stata data al frettoloso cambiamento della sede in cui tenere il vertice del G8, spostato da La Maddalena a l'Aquila, quasi fosse l'organizzazione di un party, da una casa al mare ad una in montagna. Si sono fatte verie ipotesi per giustificare tale sconvolgimento nella macchina organizzativa di un evento di portata internazionale così delicato, senza dimenticare che in Italia a Genova, nel luglio del 2001, lo stesso evento culmino' con episodi di forte ed incontrollata violenza, in cui purtroppo si registro' anche una vittima.
La giustificazione piu' acclarata e' stata quella del risparmio di risorse, dimenticando che le spese gia' stanziate, relative all'organizzazione dell'evento nell'isola rosa ex base Nato, sono state ben quattro volte superiori a quelle del G8 nella citta' ligure.
L'altra giustificazione e' stata quella di portare l'attenzione del mondo sulla citta abruzzese martoriata dal sisma, pensando che cio' basti a dare risposte rapide e concrete ad una popolazione orgogliosa che preferirebbe vivere il proprio dramma, in maniera dignitosa, optando sul fare pragmatico rispetto all' eterea propaganda.
Un'altra ferma convinzione alla base dello spostamento dell'appuntamento internazionale, e' stata quella in ordine alla sicurezza. Il Premier ha quasi "sfidato" i no-global ( nel cui interno si celano i pericolosi black- bloc ) affermando che sarebbe impensabile ipotizzare la loro azione di disordine anarchico in un contesto territoriale gia' segnato da un triste evento naturale. Forse i dimostranti risparmieranno l'Aquila, ma non penso restino semplici spettatori interessati all'evento.
La Sardegna presentava il vantaggio di essere un'isola. I no-global potevano essere intercettati ancora sul continente, prima di imbarcarsi - non penso utilizzassero voli di linea - e controllati meglio nei loro spostamenti. Inoltre il vertice si sarebbe tenuto su una nave crociera. Sarebbero bastati due incrociatori, un elicottero e una folta squadra di sommozzatori per vigilare sul buon esito dell'evento.
In Abruzzo le cose andranno diversamente. Come controllare in modo stabile tutto il tratto di autostrada da Roma a l'Aquila, su cui avverra' lo spostamento dei delegati o degli stessi capi di stato? Utilizzeranno tutti degli elicotteri? Lo stesso Premier, in seconda battuta, ha poi sottolineato che la citta' abruzzese accogliera in primo luogo i delegati, mentre il grosso della stampa e degli altri accompagnatori al seguito, fara' una sorta di spola tra Roma e l'Aquila.
Roma, appunto. Il vertice si terra' in Italia. Roma e' la sua capitale. A Roma ci sara' il quartier generale dell'informazione nazionale ed internazionaleal seguito. Quale luogo migliore per i no-global, per iscenare manifestazioni violente e provocare pericolosi disordini? Penso che la macchina organizzativa relativa all'evento dovra' lavorare almeno il doppio. Glielo hanno spiegato al Premier? Si risparmieranno davvero risorse?
Non a caso, non tutte le delegazioni, hanno dato prontamente il loro assenso. Germania e Francia, si sono preoccupate e non poco, circa la riorganizzazione logistica dell'evento.
A La Maddalena intanto, c'e' tanta delusione. I preparitivi erano in pieno svolgimento. Di solito, Berlusconi prende sue spontanee iniziative a cui poi, i suoi collaboratori, devono porre repentini aggiustamenti in corso d'opera.
Questa volta pero', spostare un G8 come un party estivo, e' stato un capriccio non di poco conto.

venerdì 24 aprile 2009

25 APRILE: LIBERIAMOCI DALLA POLITICA

Domani si celebra la festa della Liberazione. Il 25 aprile e' diventata nel corso degli ultimi anni, piu' una precostituita e orchestrata forma di " istituzionale passarella mediatica " che una giornata di simbolico ed evocativo valore nazionale.
Quest'anno poi, visto l'avvicinarsi dell'importante appuntamento elettorale di giugno, tutti ma proprio tutti i nostri rappresentanti politici, in modo "sinceramente accorato" tengono a presenziare eventi e commemorazioni celebrative che, data l'oppressiva, capillare, sistematica, invadenza dilagante degli organi di informazione, trasformano questa data in una sorta di happening politico dalle connotazioni populiste, cosa che vale per tutto il ventaglio politico che per fortuna ha smussato le sue sigle ma forse aumentato il numero dei soggetti comprimari e figuranti, abilitati ad occupare l'occupabile, per interagire, il piu' possibile invadendola, la sfera soggettiva dei potenziali elettori.
Gia' lo scorso anno, da questo spazio, mi sono espresso sul 25 aprile. E' giusto ricordare.
Ma oggi la vera liberazione, e' rappresentata dalla riappropriazione del singolo io soggettivo, divenuto ormai omologato, omogenizzato, plasmato, reso asettico ed estraneo da quella che una volta si chiamava attiva partecipazione democratica.
Le piazze negli ultimi anni sono state occupate a comando, anzi a "telecomando" non solo dai politici ma anche da personaggi della cultura che hanno ideato concentrici, inutili, eterei e ipnotici girotondi, da giullari urlanti prestati alla politica e da politici giustizialisti spesso caduti in grottesca ilarita'.
E' venuto il tempo di riappropriarci delle piazze autonomamente, per viverle liberamente e per prendere le distanze da questo fenomeno di partecipazione populista indotta.
Oggi, liberazione e' tendere verso questo obiettivo.

mercoledì 22 aprile 2009

42 PRIMAVERE...

... e non sentirle... per fortuna, nella mente e nel corpo mi sento giovanissimo.
Oggi e' il mio compleanno. Per ognuno di noi, il giorno in cui si compiono gli anni, e' un momento di festa ma anche di riflessione. Interiormente, si fanno brevi resoconti sulla propria esistenza, che nel mio caso ha presentato periodi luminosissimi ma anche "giornate grige e piovose".
Quest'anno per me e' stato un giorno normale, in un periodo per me abbastanza delicato.
Mia madre e' ricoverata da oltre 40 giorni in ospedale. Quattro anni or sono fu colpita da un tumore. La malattia pare si sia ripresentata, dico pare, poiche' non ci sono giudizi ancora definitivi sul suo caso. Sta di fatto che ogni giorno mi divido tra l'ospedale che dista pochi minuti dal mio appartamento di Napoli e l'agriturismo che invece e' situato a 30 km dalla citta'.
La mattina vado in azienda, alle 14.00 sono da mia madre, per poi tornare in azienda per le 17.00. Anche oggi e' stata cosi'.
Il tutto e' avvenuto nel mese di marzo, periodo in cui tra l'altro, in azienda ci sono stati anche lavori di ampliamento della zona esterna. Dovevo seguire i muratori, le nuove consegne, lavorazioni in campagna, la mia clientela e i preparativi per il ponte di Pasqua che di solito richiedono molta premura.
L'azienda oggi e' piu' bella. Ho realizzato altri investimenti - gli ennesimi - in un periodo non certo roseo. Questo denota la mia determinazione, il mio non voler demordere, la grinta che mi distingue e il credere fermamente nel mio lavoro. Ho il sostegno dei miei clienti - andare anche su facebook mi sta dando una grossa mano - e soprattutto la vicinanza morale di tante persone che mi vogliono bene.
Oggi come regalo mi sono concesso un giro in moto che non facevo da tempo. Sono uscito con la mia Ducati quando era gia' tardi. La serata era fresca, minacciava pioggia. Nel cielo plumbeo si intravedevano ancora fasci di luce, di un tramonto che pero' non e' riuscito a baciare la citta'. Napoli era comunque spettacolare e dalla mia moto pensavo come sia un vero peccato che non riesca ad avere la ribalta che le compete come vera capitale del Mediterraneo.
Alla fine del mio giro, e' iniziato anche a piovere. Ad essere piovosa, meterologicamente, e' stata anche questa giornata. Tornato a casa, ho spento le candeline su di una torta di mele con i miei bimbi e brindato in modo sobrio con mia moglie. Prezioso il suo ruolo nei rapporti con i medici dell'ospedale, data la conoscenza del settore per il lavoro da lei svolto - e' citopatologa in uno studio di ginecologia e organizzatrice di congressi medici.
Se si e' circondati da persone forti, si intravede sempre il sereno.



lunedì 20 aprile 2009

ELEZIONI A GIUGNO: MEGLIO ANDARE AL MARE

Mentre le attenzioni mediatiche sono incentrate sul dramma abruzzese - una "panacea" per il governo che e' riuscito a mascherare l'imbarazzo nell'affrontare le problematiche nazionali - in Campania, la drammaticita' e' quotidiana.
L'ultima tegola cade sul teatro San Carlo. E' previsto un grosso taglio di risorse da parte delle autorita' locali, Comune, Provincia e Regione. Si passera' dai 2,5 milioni di euro del 2008 ai 500.000 euro previsti per il 2009. Le Istituzioni locali accusano quelle governative. Il Ministro Bondi, delegato alla cultura, afferma viceversa, che dietro la scelta dei tagli si cela una mossa politica.
A rimanerne sconfitta sara' la citta', la quale gia' sta affrontando un periodo buio, con un calo verticale delle presenze dei visitatori, fuggiti sia per gli effetti non ancora sopiti dell'emergenza rifiuti, sia per una criminalita' dilagante - i morti ammazzati non fanno piu' notizia.
Il San Carlo vedra' ridimensionata la sua attivita' artistica e di conseguenza, la sua capacita' di attrazione sui turisti e quella di fulcro culturale pulsante per la citta'.
Nel frattempo, la Sanita' campana e' allo sfascio. Si mostrano evidenti, i segnali di una scellerata gestione amministrativa del comparto. L'ex ass. Montemarano, prezioso e fondamentale riferimento per il plebiscitario consenso Bassoliniano, messo alla porta dallo stesso Governatore, cerca di trovar maggior fortuna in ambito europeo. Cio' non puo' che indebolire ulteriolmente il PD campano, gia' compromesso dalla squallida vicenda Romeo che tenne in bilico l'Amministrazione cittadina durante il periodo natalizio.
Lo scenario comunque non muta. Clientele, favoritismi, lobbies di potere e soprattutto una inarrestabile emorragia di sprechi, evidenziano la mala gestione organizzativa del settore. Ogni anno, la Sanita' campana dissolve oltre 200 milioni di euro, risorse che che potrebbero essere utilizzate per offrire migliori servizi ai cittadini.
In Campania assistiamo ad un altro tipo di terremoto. Un' erosione sismica inesauribile, fatta di scriteriata gestione politica-amministrativa. Una regione "imbalsamata" da una sinistra dinastica a cui si contrappone come alternativa politica il nuovo contenitore-accentratore di consenso: il PDL che, nel caso campano, con ogni probabilita' sara' supportato dall'UDC del "separatista" pentito, Casini. Al suo interno, alla rinfusa, ne faranno parte figure "giurassiche" quali Mastella, Pomicino, De Mita o quelle "innovatrici" come Cesaro.
Quali prospettive rimangono a noi campani? A giugno, e' preferibile davvero andare al mare.

sabato 18 aprile 2009

SAVIANO E I PILASTRI DI SABBIA

Il terremoto oltre che ad essere una triste e disarmante sciagura, e' anche veicolo di attrazione mediatica.
Berlusconi l'ha capito. Ha abbandonato tutti i programmi in agenda, per incentrare tutti i suoi sforzi nella regione martoriata. Ha accettato finanche i dictat della Lega in materia di referendum, pur di evitare una crisi aperta che potesse indebolire il suo concentrarsi sulla calamita' naturale che ha colpito l'Abruzzo - sconfessando in pieno l'ipotesi che vede il PDL come maggioranza assoluta nel Paese, capace di governare univocamente a prescindere.
L'ha capito anche Saviano. Il giovane narratore, mancato premio Oscar, ipotizzato premio Nobel, non poteva non mancare di far passarella in terra d'Abruzzo. La sua presenza e' da considerarsi vera fonte di prevenzione antisismica. Ha allertato la popolazione colpita dal sisma che la mano della malavita organizzata, nel caso specifico la camorra campana, e' pronta a mettere le mani sull'affare ricostruzione.
Grazie a Saviano, e solo a lui, l'italia intera, ora ha preso coscienza del problema. Gli organi inquirenti preposti, possono anche evitare di svolgere la loro funzione. Lui come Belusconi, ha anche indossato il casco dei vigili del fuoco, per mostrare al Paese in modo piu' accentuato, il volto dell'immediata operativita', del proprio prodigarsi reattivo.
Saviano ha anche denunciato che nei pilastri delle case danneggiate dal terremoto c'e la presenza di tanta sabbia. Non sabbia di fiume, ma sabbia di mare. Gia' nel suo intervento da Fazio, affermava che la sabbia veniva asportata dal litorale Domizio, all'altezza del fiume Volturno. Proseguiva sostenendo, che la camorra ha eseguito in questa maniera lavori in mezza Italia, forse piu'. Ha inoltre asserito che nel Volturno vivono pesci di acqua salata, spigole, che data il prosciugamento della foce del fiume, sono rientrate in modo naturale dal mare verso l'entroterra. Ma se la camorra ha edificato mezza Italia in questa maniera, poteva bastare la sola sabbia della foce del fiume di Terra di Lavoro?
Se veramente i pilastri di mezza Italia si ergono in questo modo, il litorale Domizio sarebbe oggi una sorte canion e non piu' una spiaggia. Forse lui sottintedeva, che il sistema camorristico e' da considerarsi estendibile a tutte le foci dei fiumi nazionali. Perche' escludere il fiume Po? Dal nord provenivano anche altri generi di "carichi", perche' escludere quelli di sabbia? E l'Arno, fiume di una regione, la Toscana, dove la camorra campana da tempo ha impiantato il suo business, perche' dovrebbe essere escluso? E gli stessi litorali sabbiosi perche' non considerarli assoggettabili a questo tipo di scopo? Il basso Lazio si presume completamente in mano alla camorra. In parte anche l'Emilia, quindi il litorale romagnolo potrebbe anch'esso considerarsi a rischio.
Da questo intervento di Saviano deduco una cosa. L'innalzamento del livello del mare, almeno in Italia, non e' dovuto al surriscaldamento del pianeta e al conseguente scioglimento dei ghiacciai. Nel nostro Paese, non e' stato il mare ad innalzarsi. E' stato il livello delle coste ad abbassarsi. L'erosione e' avvenuta ad opera dell'uomo, anzi del camorrista che ha sottotratto sabbia alle coste per usarla per l'edilizia. Peccato che lo stesso Saviano, nel suo ultimo intervento-shaw, abbia asserito che le migliori maestranze d'Italia, in materia di edilizia siano quelle campane.
Non penso che tale prerogativa, sia da ricondurre all'uso della sabbia del mare.

mercoledì 15 aprile 2009

POLITICA E INFORMAZIONE: IL MESSAGGIO E' APPIATTITO

Quanto potra' durare ancora questo interesse per i poveri terremotati?
I palinsesti televisivi, fino a quando continueranno a irradiare le tristi immagini dall'Abruzzo?
L'Italia si e' scoperta un paese di geologi, ingegneri, progettisti, pronti a tenere pubblici simposi.
Le varie emittenti hanno fatto a gara per aggiudicarsi gli indici di ascolto piu' alti, parlando di morte, dimenticando improvvisamente le morti quotidiane sui luoghi di lavoro, sulle strade dopo le serate in discoteca o i morti ammazzati ad opera della criminalita' organizzata.
Si sono dimenticate in fretta tragedie maggiori che hanno lasciato nel Paese ferite ancora aperte.
Il Governo ben volentieri ha accentrato il suo interesse sul terremoto, tralasciando altre emergenze.
Lo stesso ha fatto l'opposizione, dimenticandosi della pericolosa crisi che attanaglia il Paese.
Per le persone che hanno perso il posto di lavoro o che lo perderanno a breve, non ci saranno aiuti speciali. Per le fabbriche che chiuderanno non si faranno collette, ne' donazioni. Per i piccoli imprenditori a cui le banche non concederanno fiducia, non si apriranno conti correnti compensativi.
Questo per dire che come per la Campania l'emergenza rifiuti e il dilagare della criminalita' organizzata erano bubboni utili per coprire altre magagne, ovvero gli ordinari fallimenti organizzativi e gestionali locali, così l'improvvisa calamita' naturale che ha portato morte e danneggiamenti in Abruzzo e' diventata un buon "distrattore" circa le inadempienze governative e la palese inadeguatezza a rispondere alle reali esigenze del Paese.
Fino a qualche settimana fa, a livello internazionale, si parlava di crisi economica mondiale, di schizzofrenia delle borse, di maggiore cooperazione tra le grandi potenze.
A livello interno, le discussioni erano incentrate su tematiche quali il Ponte sullo Stretto, le centrali atomiche, i rigassificatori, la pianificazione dell'edilizia popolare, l'espansione di quella privata, l'aumento delle risorse da destinare alle forze pubbliche, la lotta alla criminalita' organizzata senza quartiere, il maggior contrasto alla microcriminalita' nelle grandi citta' con un ulteriore dispiegamento di uomini e mezzi, senza dimenticare la lotta all'immigrazione clandestina, la sicurezza sul lavoro, il rinnovo della scuola pubblica.
Penso che governo e opposizione, organi d'informazione (specialmente quelli televisivi) siano protagonisti di uno stesso mediocre spettacolo. Ovattare il pensiero comune, lanciare sempre piu' un univoco messaggio omogeneizzato, rendere la comunicazione un monotematico e precostiuito veicolo di appiattimento cognitivo, dove l'ascoltatore ricevente il messaggio, finisce di essere un soggetto attivo fruitore di un'informazione plurima, diventando invece, oggetto passivo di un ordito e pianificato disegno comunicativo.
In Campania il termovalorizzatore e' partito (da poco anche la discarica di Chiaiano) ma il degrado permane, così come l'azione della criminalita' organizzata e l'aumento della poverta' generale. Il Comune e la Regione sono sull'orlo della bancarotta. La Sanita' regionale e' a rischio commissariamento. Il turismo e' in crisi irreversibile, con musei chiusi nelle feste pasquali e con una stagione turistica alle porte che non da segnali incoraggianti. Le aziende chiudono.
Nel Paese oltre al caso Alitalia, la morte di Eluana Englaro la proposta ancora da regolamentare delle ronde e la nascita del PDL, di cosa si sta occupando realmente il Governo?

giovedì 9 aprile 2009

BUONA PASQUA A TUTTI. BREAK DAL BLOG E TANTO LAVORO

In questo periodo, avendo un agriturismo, sono impegnatissimo.
Per giunta quest'anno, la villa all'interno dell'azienda, e' stata oggetto di lavori di manutenzione.
Adesso, a detta dei miei clienti, e' di una bellezza inaspettata, sorprendente.
Anche la risistemazione delle aree verdi ha richiesto piu' tempo del dovuto e mi ha visto impegnato in prima persona.
Finalmente la primavera fa capolino, dopo un lunghissimo inverno piovoso.
Le lavorazioni in campagna riprendono. La natura procede con i suoi tempi inesorabili.
Arbustum e' pronta ad affrontare la nuova stagione, con rinnovato ed inesauribile ottimismo.
Io mi concedo un piccolo periodo di break, almeno dalla piattaforma blog, augurando a tutti una Pasqua serena, piena di armonia e di ritrovata felicita' per le cose semplici.
Per quanto mi riguarda, spero di lavorare tanto, per vedere ricompensati almeno in parte, tutti i miei sforzi, per una azienda che amo davvero.

martedì 7 aprile 2009

TERREMOTO IN ABRUZZO: VA IN ONDA IL DOLORE

Il terremoto accaduto in Abruzzo sconvolge i nostri cuori, rattrista le nostre menti.
Da campano posso capire la sofferenza del popolo abruzzese. Io avevo 13 anni, quando la terra si mosse brutalmente inghiottendo tanti comuni dell'Irpinia. Era il 1980. Anche a Napoli si ebbero molti danni. Abitando in una zona collinare e considerando che gran parte del sottosuolo della mia citta' e' formato da grotte, molti palazzi furono danneggiati. Anch'io per due settimane fui costretto a lasciare la mia abitazione.
I media come al solito, hanno portato nelle nostre case la notizia. Oggi questa corre piu' veloce, anche grazie alla rete. La gente e' piu' informata per fortuna. Pero' a volte, noto che l'informazione tende a spettacolarizzare tali eventi nefasti. Come accadde per lo tzunami nel dicembre del 2004 nel lontano oriente, le telecamere invadono le nostre case, mostrandoci la drammaticita' dell'evento, cercando anche in queste tristi occasioni, la spasmodica ricerca di share, violentando spesso il dignitoso dolore delle malcapitate famiglie. Gente che ha perso tutto, che disperatamente attende soltanto il neccesario soccorso per vedersi assicurati i bisogni di primaria necessita'.
In italia poi, tutte le trasmissioni tendono a sviluppare la solita diatriba politica per far diventare anche questa triste vicenda, elemento di scontro ideologico. A pochi giorni dal varo del piano casa, cio' era inevitabile. Si parla di modello giapponese, di esempio californiano nella progettazione degli edifici. Parole significative che pero' fanno dimenticare la specificita' del territorio italiano, fatto di borghi risalenti anche al 1100 d.c. paesini arroccati sulle pendici dei nostri appennini come presepi incantati ma al tempo stesso fragili.
Da un lato bisogna stigmatizzare l'eccesso di abusivismo edilizio presente nel territorio, l'esistenza di una gran quantita' di edifici pubblici risalenti all'immediato dopoguerra che sicuramente non sono oggi sicuri dal punto di vista statico, la presenza di zone non solo sismiche ma anche vulcaniche, dove si e' permesso che si potessero costruire centinaia di migliaia di alloggi senza pensare ai rischi connessi- l'area del Vesuvio le cui falde sono state divorate dall'abusivismo edilizio, e' una bomba ad orologeria con un timer di cui non si conosce lo start -
Dall'altro bisogna ricordare la rara particolarita' paesaggistica del nostro paese e il forte senso di appartenenza dei suoi abitanti che non lascerebbero mai le loro storiche case per trasferirsi in zone di nuova costruzione senza anima, fatte al computer secondo fredde logiche di lottizzazione.
Sarebbe piu' interessante parlare di questa articolata componente sociologica (uomo-radici-territorio-appartenenza) e non soffermarsi sulla cruda drammaticita' dell'evento o sull'ormai sterile ed inflazionato dibattito politico che in questi casi, e' davvero fuori luogo.

lunedì 6 aprile 2009

SOCIAL CARD: ELEMOSINA SOCIALE

Stasera a Report, ho visto l'inchiesta di Milena Gabanelli sulle social card.
Il servizio ha rivelato per chi non lo sapesse (io ero tra quelli) di come sia laboriosa ed estenuante, la trafila burocratica per gli aventi diritto, per ottenere l'ambita tessera sociale, da impiegare per l'acquisto di generi di prima necessita'.
L'iniziativa presentata dal Governo, la vedevo comunque un'idea buona nell'intento, anche se oggi per un anziano o un invalido con pensione minima non sono certo "rigeneranti" i 40 euro promessi dal Governo. Pensavo, meglio di niente.
Da come si e' potuto appurare nel servizio, arrivare a ottenere quello che non e' un surplus sulla pensione ma un vero buono d'acquisto da consumare in supermercati convenzionati e' un calvario vero e proprio, stancante per il fisico e umiliante per il morale. L'anziano deve girare tra uffici dell'INPS e dei CAF nell'esporre tutta una serie di dati e relative documentazioni, utilizzati in seguito, per valutare la sua idoneita' a ottenere questa forma di elemosina sociale.
Al tempo stesso, il costo per impiantare questo servizio e' altissimo.
Tra la formazione e l'impiego del personale nei call center, quello di apertura pratiche ai CAF per la semplice introduzione dati, quello della produzione delle cards, quelli di spedizione delle stesse, il costo pubblicitario dell'intera operazione arriviamo a superare i 21 milioni di euro.
Alla fine sono state prodotte meno della meta' delle cards ipotizzate e la cosa piu' imbarazzante sta nel fatto che quando il pensionato le andra' ad utilizzare, queste spesso risulteranno non caricate. Come si fa a considerare tale intervento, come un aiuto sociale?
Ma non era piu' semplice, visto che lo Stato e' a conoscenza delle fasce piu' deboli in base alle pensioni elargite, dare direttamente a monte, questa simbolica cifra di aiuto al pensionato o agli altri aventi diritto? Fin dal suo primo incarico governativo nel 94, l'attuale Premier non ripeteva in modo incessante la necessita' di ridurre la macchina burocratica per rendere sempre piu' diretto il rapporto tra Stato e cittadino?
Stasera dalle immagini viste, tutto si puo' dire furche' che ci sia snellezza tra il cittadino e l'Istituzione. Un cittadino debole, non puo' essere ulteriormente indebolito in mortificanti lungaggini burocratiche. Un paese evoluto non puo' mettere in fila per ore, dinanzi a degli sportelli - spesso creati all'uopo, con ulteriore sperpero di danaro pubblico - i suoi poveri.
Un Paese annoverato tra le piu grandi potenze del mondo non puo' permettersi di avere un tale sistema sociale.
Grande merito a Report, per far conoscere nella loro interezza, provvedimenti governativi enunciati come spot ma che in realta' non sono altro che imbarazzanti flop.

sabato 4 aprile 2009

OBAMA, PRIMA STECCA DIPLOMATICA

Obama ritorna in Europa in occasione del G-20, a distanza di qualche mese dalla sua ultima apparizione nel vecchio continente. Allora c'era da tirare la volata nel suo testa a testa al candidato Repubblicano, nella corsa alla Casa Bianca.
Il clima trovato adesso, e' molto cambiato. All'entusiasmo profusogli da folle oceaniche tipico delle sue apparizioni in pubblico, si e' contrapposta un'atmosfera di maggior distacco, addirittura di contestazione.
A ridosso della sua elezione a Presidente degli Stati Uniti, iniziava a sgretolarsi quel surreale mondo dell'alta finanza, basato su di un crescente, illimitato, sconsiderato accumulo debitorio che dal famoso 4 Novembre, data epocale della sua vittoria elettorale, avrebbe determinato un tracollo economico senza precedenti.
Se nel dopo guerra, bisognava ricostruire l'economia, oggi urge determinarne un cambiamento sistemico. Dinanzi a tale catastrofico scenario, non bastano solo impegni programmatici basati sulla cooperazione sinergica tra le grandi potenze. Discorsi scontati, inevitabili, fatti di belle parole e buoni propositi.
Bisogna operare e farlo anche in fretta, per tamponare in ogni modo una forte emorragia in atto.
L'America ha scelto la strada della forte nazionalizzazione (con creazione materiale di denaro). L'Europa tra luci ed ombre, a conferma della sua scarsa compatezza decisionale e del suo mai nato spirito unitario, rispolvera ipotesi protezionistiche. Il caos decisionale e' alquanto elevato.
In tale contesto non certo idilliaco, Obama tra foto ricordo, sorrisi di circostanza, battute, abbracci con i vari leaders dei paesi facenti parte il G-20, parla di sicurezza internazionale commettendo a mio avviso, un grosso errore diplomatico, lui che di quest'arma, ne ha fatto un elemento chiave del suo successo.
Ha parlato del persistente rischio terroristico internazionale, legato ad Al-Qaeda. Ha asserito in modo frettoloso e generico che il rischio attentati sarebbe piu' elevato tra i paesi europei rispetto agli Stati Uniti.
Due le ipotesi. Obama e' a conoscenza del contrario e cerca di tenere tranquilla la sua Nazione. Dice il vero, accentuando un clima di incertezza e timore in un quadro gia' destabilizzato, all'interno del vecchio continente. Perche' l'ha fatto?
Una volta erano i servizi e l'intelligence a segnalare ai capi di stato la probabilita' di minacce alla sicurezza. Lui ahime', ha avuto questa volta la scarsa intelligenza di proferire tale allarmismo in un suo discorso ufficiale.
Per me, questa e' stata per Obama, la sua prima grossa stecca diplomatica