giovedì 29 luglio 2010

E ADESSO, CHE SUCCEDE?

Il Governo e' alla deriva. Lo scontro, divenuto rissa, tra Berlusconi e' Fini e' giunto ad un punto di non ritorno.
Il Premier ha sfiduciato i dissidenti Bocchino, Granata e Briguglio. Fini rimane al suo posto, in quanto Presidente della Camera.
Il Paese sta vivendo una pagina bruttissima in cui e' a rischio il normale svolgimento della vita democratica ed istituzionale. Gli italiani sono spettatori inermi di tale indecoroso spettacolo.
Dopo aver logorato per mesi il capo del Governo, il Presidente della Camera non ha avuto il coraggio di osare, di andare oltre. Fini, all'ultimo momento, ha cercato di tendergli la mano. Forse un gesto (un po' tardivo) di saggezza per le sorti del Paese. Piu' probabile, l'aver capito che da solo non poteva andare da nessuna parte, con solo 34 deputati e 14 senatori al seguito.
Berlusconi, dal canto suo, ha respinto di sana pianta questa forma di tregua estiva, forte dei suoi numeri, dell'appoggio della Lega e della vicinanza dei suoi fedelissimi, nonostante i guai giudiziari di molti dei suoi uomini.
Da questa vicenda ne esce male il Paese, piu' debole, piu' vulnerabile, per niente coeso alla vigilia di importanti scelte, specie nel settore economico.
La crisi non e' ancora ufficialmente aperta, ma e' palese, sotto gli occhi di tutti.
Il Governo si e' incartato. La maggioranza gia' battuta oltre 60 volte in Parlamento, d'ora in poi, dovra' fare i conti anche con questa nuova frangia dissedente.
E adesso, che succede? In queste condizioni, Berlusconi potra' ancora governare per circa tre anni?
Nella maggioranza e' sceso il gelo. Dopo la pausa estiva, l'autunno sara' molto caldo.

lunedì 26 luglio 2010

EMERGENZA RIFIUTI: NUOVA CRISI ALLE PORTE

Nonostante i toni trionfalistici adoperati dal Governo centrale per come e' stata affrontato il problema spazzatura a Napoli (una casa in cui e' stato pulito solo il salotto, tenendo chiuse e sotto la polvere le altre stanze) il ritorno all'emergenza, e' un incubo che i cittadini campani ahime', potrebbero rivivere in breve tempo.
Le discariche realizzate in piena crisi "munnezza" si stanno riempendo, esaurendo nel breve la loro capienza. La prima provincia a soffrire sara' quella di Caserta. Sta infatti per chiudere la discarica di San Tammaro che in questi giorni sta inglobando lo svuotamento di un altro mega invaso, quello di Lo Uttaro, il cosiddetto panettone.
Ogni giorno la regione produce 7.000 tonnellate di rifiuti, soltanto il 20% dei quali, in modo differenziato, troppo pochi per non saturare in modo piu' veloce i pochi invasi rimasti. Quelli di Chiaiano e Terzigno nel napoletano, garantiscono ancora una capacita' di sversamento per poco piu' di un anno. Stesso discorso per le discariche di Savignano e Sant'Arcangelo, nell'avellinese e nel beneventano.
Ma il problema maggiore per l'immediato, e' la scarsita' di fondi per le societa' addette alla raccolta e il complesso trasferimento in corso, teso alla provincializzazione del servizio che dovra' essere ultimato entro il 31 dicembre 2010.
C'e' poi il discorso della bonifica dei siti. Qui la questione e' ancora piu' complessa. 6 milioni di balle, non proprio "eco", aspettano di conoscere il loro destino.
Se per molti l'emergenza sembra un ricordo lontano, di certo possiamo sostenere che la normalita' della raccolta e' un concetto ancora molto futuribile.
L'unica certezza e' che i cittadini campani pagano la Tarsu piu' cara d'Italia. Da queste parti si dice: cornuti e mazziati.
Io aggiungerei: se il politico e' lo specchio della societa' in cui viviamo, a queste latitudini, il sacchetto d'immondizia abbandonato per strada, e' la migliore sintesi tra politica e territorio.


giovedì 22 luglio 2010

VENDOLA? PERCHE' NO

In questa asfittica stagione politica, dominata dallo scontro tra le correnti all'interno del PDL, dove ancora una volta l'opposizione se ne sta a guardare senza infierire, l'unico scossone viene dato da Nichi Vendola.
Il rieletto Governatore della Puglia ha lanciato la sfida. Prima cerchera' di conquistare la leadership del partito, poi di defenestare il Premier dal governo.
Certo, potrebbe apparire una semplice provocazione, quasi un "colpo di sole" in questa torrida estate. Eppure se andiamo a riflettere, il sogno del "nuovo Bertinotti" non e' pura follia.
Il piu' grande partito nazionale, oggi maggioranza di governo, perde pezzi e credibilita'. Molti dei suoi eletti sono inquisiti in delicatissime vicende giudiziarie. L'ala finiana non osa andare oltre una assidua ed estenuante schermaglia interna che sta facendo perdere credibilita' al Premier ma non e' sufficiente a far si che l'appena nato movimento di Generazione Italia, diventi un partito in carne e ossa.
L'opposizione ha cambiato guida gia' diverse volte. Da Veltroni a Franceschini, adesso Bersani. Il PD resta in ogni caso lontano dalla gente e dalle sue esigenze. I suoi militanti sono diventati degli intellettuali salottieri, dei funzionari burocrati che non attirano piu' le masse in modo carismatico ma si limitano a gestire l'ordinario senza proporre idee nuove.
Se al nord la protesta dei lavoratori, le esigenze della cittadinanza, il riconoscersi in un'identita' territoriale si e' trasformata nel tempo nell'identificazione quasi plebiscitaria con la Lega, al sud Vendola potrebbe diventare il portavoce del grido di aiuto e di ribellione di una popolazione stanca di vivere in una condizione di perenne ritardo e di sottosviluppo rispetto al restante paese.
Vendola potrebbe riunire nuovamente l'intera sinistra italiana, dandone una connotazione riformista, smussandone le spinte radicali, svincolandola dall'assoggettamento giustizialista dello scomodo alleato Di Pietro, compattando e dando un orientamento programmatico ai chiassosi ma, al tempo stesso eterei movimenti di piazza, come quelli di Grillo e dell'onda viola.


domenica 18 luglio 2010

IL LEADER E' SOLO E SENZA PARTITO

Dopo aver fondato il piu' grande partito nazionale in pochi mesi, adesso Berlusconi vorrebbe salvarlo in poche settimane, per giunta quelle estive, per la serie un salvataggio balneare.
Il leader e' stanco, stremato, sfibrato da lustri di difese processuali, colpito alle spalle dagli scandali che hanno travolto i suoi piu' stretti collaboratori, coloro i quali viceversa, avrebbero avuto il compito di tenere saldo e unito il partito a livello territoriale.
All'epoca della sua prima discesa in campo, FI, partito azienda, era nato gia' con una forte e spiccata propensione verticista ed individualista. Con la nascita del PDL, avvenuta dopo la fusione a freddo con gli ex alleanzini, il partito si trasforma in un grosso contenitore di potere e consenso, una mastodontica macchina accalappiatrice di uno sconsiderato prestigio e nepotismo personale che ha allontanato sempre piu' il suo leader dalla base, tenendolo all'oscuro di cio' che i suoi delfini orchestravano per pura brama individuale o per ardite logiche di campanile.
Nelle sue diverse esperienze al Governo, il Cavaliere ha sempre ricevuto ostacoli da i suoi alleati, visto che l'opposizione non ha fatto che perdere pezzi. All'inizio fu la Lega a tradire il Premier, in ultimo l'UDC del separatista Casini, volto' le spalle al suo leader.
Oggi il problema e' dentro al PDL. Il partito perde credibilita' giorno dopo giorno. Si rimpiangono quasi, i tempi dei festini e delle escort, quando si potevano discutere le debolezze dell'uomo, ma non le difficolta' politico-gestionali del capo del partito.
Nonostante cio', Berlusconi asserisce di avere dalla sua parte il voto degli italiani.
Qui si sintetizza la sua cecita', la sua atavica testardaggine. I voti ci sono, anzi ci furono. Ma oggi, quanti dei suoi fedelissimi elettori o di chi ha votato per la prima volta il PDL, si sarebbero aspettati che il partito diventasse una cloaca densa di malaffare o lo strumento naturale per il personale arricchimento, a danno e beffa dei contribuenti?
La nascita delle correnti poi, ha fatto il resto, frantumando il partito, mettendo in un' incontrollata centrifuga le sue intelligenze.
Frizioni, apparentamenti, guerre intestine di fatto stanno sfaldando il piu' grande partito nazionale. Affrettate ed inevitabili dimissioni di circostanza, imposte dall'alto, non riescono a dare nuovo smalto, a tamponare quell'emorragia di consenso instauratasi tra la gente che, col passar del tempo, si sta ormai cronicizzando.
Il fatto che Berlusconi voglia proprio ad agosto mettere ordine in un partito sempre piu' alla deriva o quanto meno tentare di sopire quel vespaio di polemiche e che sta arroventando il clima politico nazionale, e' un evidente segnale della sua solitudine, forse l'ultimo tentativo di un anziano boxer suonato, prima di gettare la spugna.

giovedì 15 luglio 2010

ARBUSTUM DISCO PARTY

E' tutto pronto per l'evento che domani si terra' nel mio agriturismo.
Sara' un party all'insegna dell'allegria e della spensieratezza, un modo per salutarsi prima delle vacanze. Spero vada tutto per il meglio e soprattutto che si registri una discreta affluenza. Il tam-tam e' iniziato da oltre un mese, con il passaparola tra i clienti, e il supporto della rete. Confido in una discreta presenza di americani della vicina base militare di Gricignano.
Ho tirato il giardino a lucido. Ogni angolo della mia villa e' pronto ad ospitare chi, in una serata di una torrida estate, vuole concedersi un po' di svago ascoltando della buona musica.
Si ballera' in giardino, sul prato, volendo anche a piedi scalzi, sotto un cielo che si preannuncia stellato, inebriati dal profumo intenso dei maestosi eucalipti e delle siepi di rosmarino e salvia.
La serata partira' dalle 21.00. Si iniziera' con dei ritmi "cool" che daranno quell'atmosfera' soft di benvenuto. Poi si passera' alla classica disco anni 70'-80', per fare un tuffo in un passato davvero indimenticabile. Si concludera' con della "tecno", per chi vuole ballare fino a alle ore piccole.
Il party sara' arricchito da un maestoso buffet rustico, innaffiato dal vino della casa.
Dopo la mezzanotte, lo chef allietera' gli ospiti con della imperdibile pasta fagioli e cotiche. A finire una freschissima tagliata di frutta.
Ancora una volta, Arbustum sara'...la tua casa in campagna!

lunedì 12 luglio 2010

SE NE DEVONO ANDARE

Si e' superato ogni limite. La cricca allarga i suoi tentacoli. Da appaltopoli, all'eolico.
Sono sempre gli stessi soggetti, ormai indifendibili che di giorno in giorno gettano discredito sulla credibilita' del Governo e sul suo operato che, in questi ultimi tempi, si sta limitando ad una strenue ed improponibile difesa dei suoi rappresentanti.
Adesso basta. Se ne devono andare.
Chi ha votato il PDL, o meglio, i rappresentanti di lista scelti nei salotti romani, di certo non immaginava di sostenere tali loschi personaggi, le loro clientele, le loro alchemiche brame di potere.
La gente e' stanca di ascoltare sempre le stesse notizie, i medesimi tentativi portati avanti da questi individui che si definiscono politici, di allargare in modo sistematico e con qualsiasi espediente anche complottista, il proprio consenso, divenuto una forma egemonica di corporativo potere dinastico.
Il Paese e' alla deriva, continuano ad esserci licenziamenti. La ripresa sempre assicurata dal Premier, e' divenuta una barzelletta che non fa per niente ridere.
Si cercano nuovi apparentamenti, si delineano pericolose rotture.
Qualcosa dovra' succedere, questo andazzo e' davvero pericoloso. Anche i piu' fedeli sostenitori di questa maggioranza, dovrebbero ricredersi, farsi un'esame di coscienza, e' capire che giunta l'ora di voltar pagina, costi quel che costi.
Militarizzate le strade di molte citta', urge adesso, far piazza pulita anche in molti ambienti della politica.

sabato 10 luglio 2010

SILENTE SOLITUDINE

Nella calura di luglio mi tiene compagnia il suono ipnotico delle cicale

Le spighe di grano si muovono appena, accarezzate da un lieve refolo di brezza

Il bianco della facciata della piccola chiesa, mi appare piu' intenso

Contemplo e rimembro, seduto all'ombra di una grande magnolia

Tutto mi sembra fermo, mentre veloce una goccia di sudore mi percorre la fronte

Il silenzio diventa assordante, magneticamente silente la mia coscienza

L'etereo entusiasmo svanisce, come il batter d'ali di una variopinta farfalla

Lo specchio verde che mi circonda, riflette soltanto solitudine

lunedì 5 luglio 2010

GOVERNO: IL CLIMA E' ROVENTE

E' arrivato il gran caldo. Estate torrida, con temperature al di sopra della media.
Assai rovente e' anche il clima che si avverte nel Governo, sempre piu' diviso e litigioso su questioni fondamentali, quali la legge sulle intercettazioni e il varo della manovra finanziaria, tutta lacrime e sangue, con ingenti tagli alle regioni.
A questo punto, con la radicalizzazione dello scontro netto ed irriducibile all'interno del PDL, ogni scenario e' ipotizzabile.
I due leader nonche' co-fondatori del primo partito nazionale, Berlusconi e Fini, si stanno adoperando in una estenuante prova di forza. Sono pronti a tutto pur di non vedere sminuite le reciproche posizioni. Ormai, siamo alla resa dei conti.
Il Paese e' ormai narcotizzato, in balia di questi sterili personalismi; le correnti opposte dello stesso partito, attraverso le diverse associazioni, fondazioni, comitati, testate giornalistiche di riferimento, stanno giocando una delicatissima ed al tempo stesso logorante partita a scacchi che per la nazione si sta trasformando in una vera e propria stasi determinista, in una forma di ipnotica paralisi decisionista.
Per una crisi aperta, ufficiale, formale, e' questione di giorni, forse di ore, con tutte le nefaste conseguenze del caso.
Di solito i governi andati in crisi in primavera trovavano un traghettatore per il periodo estivo.
Nella fattispecie bisogna trovare un "bagnino" che non facci affogare il paese in acque divenute torbide e che lo rifocilli da un'arsura ormai opprimente.



giovedì 1 luglio 2010

SOLO LA RETE E' SENZA BAVAGLIO

Notti d'estate, notti mondiali. No per noi italiani, delusi dalla spedizione sudafricana.
L'attenzione dei media resta comunque alta intorno al pallone. In questo clima pre-feriale, si dimenticano le centinaia di miliardi di euro che le borse europee stanno dilapidando. Passa silente la crisi del comparto auto, le incertezze del futuro della Fiat. Normali, per non dire da manuale, appaiono gli aumenti dei pedaggi delle autostrade, dei carburanti e delle bollette del gas, per non dimenticare quelli dell'Irpef e dell'Irap in alcune regioni, come la Campania.
L'importante e' che Berlusconi mantenga il suo ottimismo, profuso a iosa nel suo tour oltre oceano.
Intanto nel nostro Paese, si sta compiendo un vero e proprio attentato alla liberta' dell'informazione.
Il Governo insiste nel discutere il DDL in merito, entro la fine di luglio. La regia di quest'altro colpo di mano, come al solito e' stata perfetta. Quale periodo migliore se non quello dell'estate inoltrata, per far passare una legge così devastante? Per giunta con tutti i maggiori programmi di approfondimento televisivo, in pausa estiva, quindi senza nemmeno il bisogno di oscurarli.
I giornalisti scendono in piazza per dimostare il loro malcontento, per rimarcare l'evidente passo indietro che sta per compiere il nostro paese, i cui cittadini non avranno la stessa modalita' di informarsi, di sapere, di avere coscienza di cio' che li circonda, a meno che non si scelga di seguire il Tg1 o il Tg5, mediatici notiziari di regime.
Anche in questa circostanza, la stessa maggioranza appare divisa.
Il periodo che stiamo vivendo non e' per niente esaltante. Purtroppo vedo in giro rassegnazione, assuefazione, abitudine a convivere in questo clima opacizzato, in cui tutti sembrano narcotizzati, castrati nel fulvore delle loro iniziative, soggetti divenuti passivi, remissivi, acquiescenti, pervasi ed indottrinati artificialmente dal "verbo" telemediatico che, essendo pressoche' univoco, ha permeato in modo invasivo le menti e le coscienze dei riceventi il messaggio.
Per fortuna, senza bavaglio e' rimasta la rete, libera da filtri ed occulte regie. Almeno per ora.