venerdì 9 aprile 2021

IL GRIDO DI PROTESTA DOVREBBE ESSERE DI TUTTI

 


Penso a tutti coloro che non soffrono questa crisi e che forse per loro fortuna, in questa crisi hanno addirittura visto aumentare il loro tenore di vita.
Costoro per queste chiusure tuttavia, stanno rinunciando a tante cose.
 
Tra loro c'era chi amava andare in palestra per mantenere il fisico scolpito.
Chi giocava al calcetto con gli amici o con i colleghi di lavoro.
Chi era un frequentatore di piscine e si teneva in forma con il nuoto
Chi frequentava i corsi di pilates, di yoga e amava vivere a contatto del suo coach.
Chi andava sempre al ristorante, in pizzeria con amici e parenti.
Chi invece preferiva il pub per le sue birre artigianali.
Chi amava mangiare shushi e immergersi nell'atmosfera dei locali giapponesi.
Chi amava andare a cinema a vedere tutti i film appena usciti.
Chi a teatro, non perdeva una sola prima.
Chi amava ballare e ogni settimana cambiava locale
Chi non rinunciava mai al parrucchiere, tutte le settimane.
Chi amava sciare, specie a inizio primavera quanto c'e' tanta neve ancora sulle piste e le giornate sono piu' lunghe.
Chi non rinunciava mai ad andare allo stadio, non si perdeva mai una partita della sua squadra del cuore
Chi non rinunciava all'estetista per tenere in ordine le sua mani, il suo corpo.
Chi amava fare shopping ma non nei centri commerciali, ma dal suo negoziante di fiducia di calzature e abbigliamento.
Chi amava tanto viaggiare, vedere posti nuovi, farsi l'immancabile selfy sulla spiaggia di grido o nella piazza della famosa citta' d'arte.
Chi credeva nella scuola come fondamentale presidio formativo, non solo per la crescita culturale, ma soprattutto psicologica, relazionale dei propri figli.
 
Ma a voi, piace vivere in questa maniera triste, dimessa, passiva, da semplici organismi biologici viventi? Ma davvero pensate che fatto salvo il vostro tenore di vita, tutto il resto sia secondario?
A noi imprenditori che siamo chiusi per legge, ci dicono di protestare, di scendere in piazza, di organizzarci, di fare sentire il nostro sdegno.
Ma a voi, chiedo, vivete bene cosi? Siete felici? Quale e' la vostra visione della vita? Solo quella di "vegetare" in sicurezza?
Ma per voi questa e' vita?
Anche voi dovreste protestare. Anche voi dovreste unirvi al nostro grido di disperazione.
Per noi e' una questione di sopravvivenza.
Per voi una questione di liberta'.
La liberta' non e' data dal danaro. Non vi illudete.
La liberta' e' data dalla possibilita' di poter scegliere.
E voi, come noi, tante cose non le potete piu' scegliere.
Dovete ubbidire. In silenzio.
 
Reagite. Ribellatevi. Provate a vedere se siete ancora vivi

lunedì 5 aprile 2021

LETTERA ALLA MELONI

 


Gentile On. Meloni, sono contento di vederLa in prima linea a battersi al fianco di chi sta davvero patendo queste scelte scellerate del nostro Governo. Sono altresì contento di vederLa combattiva all'opposizione, unica forza politica che non ha dato sostegno ne' al precedente Governo Conte, ne' all'attuale Governo Draghi.
 
Spesso, a noi comuni mortali, che ci limitiamo a gridare il nostro sdegno e far sentire la nostra insofferenza tramite la rete, ci viene detto che siamo dei poveri leoni da tastiera, gente che sa solo fare un po' di sterile rumore, o per dirla alla napoletana ( citta' da dove Le scrivo ) di chiassosa ammuina nascondendosi nella rete, nel comodo della sua abitazione.
Cosa dovremmo fare? Scendere in piazza? A chi dovremmo affidare il nostro grido di dolore? A qualche comitato improvvisato? A qualche neo-organizzazione per i diritti delle categorie martoriate da queste folli decisioni governative? Dovremmo unirci a gruppi di facinorosi, deliquenti, gruppi ultra' o altre organizzazioni anche violente che poco hanno a che dividere con chi cerca soltanto di svolgere la sua attivita' degnamente, con decoro e passione?
 
Io sono un ristoratore, nello specifico un imprenditore agrituristico che si trova il locale interdetto per legge ma che, con estrenui sacrifici, deve pensare comunque a tenere in vita la sua azienda che non e' composta soltanto dal ristorante, ma che e' fatta di terreno coltivato e zone verdi dedicate al pubblico.
Quando potra' ancora durare questo calvario? Quali i veri aiuti, concreti, solidi, rapidi, tangibili a chi come me e come tante altre categorie chiuse e interdette per legge, saranno trovati e distribuiti a chi si trova in questa situazione assurda?
 
Le scrivo non solo perche' mi trovo vicino al suo pensiero e alle sue iniziative. Ma Le scrivo soprattutto per spronarLa a creare qualcosa di piu' concreto, fattivo, visibile per le categorie da Lei difese ma ahime', devo constatare al momento, soltanto a parole. Perche' gentile Onorevole, Lei non puo' limitarsi soltanto a fare proclami sulle sue pagine. Lei non puo' ridursi a diventare a sua volta un leone da tastiera ( in questo caso ci sta leonessa..ma non per accontentare la Boldrini...). Lei deve sentire innata l'esigenza di veicolare questo malcontento in un' azione decisa, concreta, vastamente popolare. Lei deve sentire il bisogno, innato, viscerale, di stare materialmente a contatto con le categorie da Lei difese, quelle categorie di imprenditori da Lei sempre supportate ma, finora, soltanto tramite annunci, post, dichiarazioni, proclami. In pratica soltanto chiacchiere. Da Lei c'e' da aspettarsi di piu'.
 
A lei non manca coraggio, decisionismo, intraprendenza. Lei e' una donna del fare. Lei e' una patriota. Lei non puo' limitarsi a starsene ferma senza agire. Lei e' una persona vicino al popolo, alla gente, a chi ora sta soffrendo. Lei deve avere il coraggio di osare. Di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Lei deve avere il coraggio, la fermezza, la lungimiranza di organizzare una ma anche piu' giornate di protesta, di risveglio critico, di pacifica mobilitazione, di orgoglio Nazionale. Non puo' vederci morire, in silenzio, nell'indifferenza. Noi ristoratori, insieme a chi opera nel settore turistico, alberghiero, B&B, nell'eno-gastronomia, nel settore Grandi Eventi, insieme a tutte le altre categorie ora chiuse per legge dallo Stato, siamo una parte vitale, pulsante dell'economia nazionale. Lei non puo' abbandonarci.
Lei pero', me lo consenta, non puo' piu' soltanto limitarsi a questo tipo di opposizione convenzionale. Viviamo una criticita' epocale. Viviamo un momento storico drammatico per la sua unicita'. Servono azioni concrete, visibili, a loro modo eclatanti. Lei non puo' soltanto sentirsi nel giusto occupando gli scranni dell'opposizione. Lei dovrebbe osare di piu'. Dovrebbe, ripeto, veicolare e polarizzare in modo manifesto, il malcontento del Paese, risvegliare chi e' rassegnato, chi non ha piu' speranza, chi ha ormai rinunciato a lottare. Lei, a mio avviso, deve scendere in campo organizzando una giornata di MOBILITAZIONE GENERALE. Solo in questa maniera potra' sentirsi davvero tra la gente. Solo in questa maniera Lei sara' davvero la nostra paladina, la nostra eroina, la nostra leader patriota.
Mi scusi se sono stato forse troppo diretto. Ma sono un sanguigneo come Lei.
 
Con stima, le rinnovo i miei piu' cordiali saluti!
dott. Angelo D'Amore