Il Procuratore capo Giandomenico Lepore e' stato chiaro: per l'increscioso accaduto alla grotta azzurra di Capri, la camorra non c'entra.
All'ombra del Vesuvio e' prassi attribuire alla malavita organizzata qualsiasi manifestazione di straordinaria eccezionalita'.
Dal 18 agosto, data dell'allucinante sversamento in mare del contenuto di un'intera autobotte di espurgo di fanghi neri, da parte di una ditta stabiese e dopo il ripresentarsi dopo qualche giorno di tracce maleodoranti all'ingresso della famosa grotta - probabilmente si trattava di elevate concentrazioni di cloro - si sono iniziate a disegnare trame occulte e macchinose alchimie da parte degli isolani che hanno ipotizzato un complotto criminale di stampo malavitoso ai loro danni.
Molto piu' grave e' che non si sia stigmatizzato l'ulteriore sfregio emerso durante i controlli da parte della capitaneria e degli altri enti preposti al controllo ambientale, quello relativo al ritrovamento nell'incantevole tratto d'acqua dei Bagni di Tiberio, di una ingente quantita' di scarti di vetro, provenienti dallo smaltimento diretto in acqua delle bottiglie usate nella ristorazione e perpetuati dal titolare dell'omonimo locale.
Per ammissione dello stesso titolare, Carlo De Martino, 76enne, colto in flagrante, la cosa accadeva da oltre trent'anni.
Anche in questo caso, lo scempio inferto era opera della camorra? Perche' la cittadinanza caprese, gli amministratori locali, gli stessi personaggi famosi che frequentano Capri non hanno alla stesso modo fatto sentire il proprio dissenso?
E di chi e' la colpa se la meta' delle ville dell'isola non e' collegata al sistema fognario?
E il lungo black-out verificatosi a ferragosto - episodio accaduto piu' volte anche nell'isola d'Ischia - e' anch'esso un sabotaggio?
Complotti, sabotaggi, minacce, criminalita' organizzata: in realta' se si adopera la lente d'ingrandimento, in ogni realta' escon fuori magagne. Purtroppo da queste parti, ultimamente, si e' presa l'abitudine di celarle col bubbone camorra.
Non ci dobbiamo stupire se poi la stampa prende a volo certi tipi di "assist" descrivendo la realta' campana come un territorio dove la malavita organizzata permea in modo opprimente ogni realta' della vita quotidiana. Vi giro uno dei tanti titoli apparsi sui quotidiani in questi giorni, per mostarvi come a volte, basti un titolo, per distorcere la realta'.