La societa' era composta da individui gia' interiormente distanziati
Masse replicanti occupavano freneticamente spazi prestabiliti
Luoghi di transumanza emulativa si riempivano compulsivamente
Soggetti singoli divenivano gruppo, per autogenesi indotta
Tanti io vuoti, cercavano l'altro, per realizzare la propria esistenza
Sagome moventi si specchiavano tra loro, per sentirsi vive
Mostrare, ostentare, esibire come espediente per essere
D'improvviso per molti, la societa' e' cambiata
Non per chi osservava tale turbinio schizofrenico, da spettatore
Sono mutati i meccanismi di aggregazione
Non e' mutata la ricerca acritica di sentirsi gruppo
E nel realizzare tale alchemica genesi, ora si tende a isolare l'altro
Altro inteso come a-normale, fuori dalla norma
Un tempo i replicanti, potevano essere evanescenti
Oggi tali sagome, sono diventate piu' ciniche
Prima le aggregazioni erano fatte per classi sociali
Si seguiva il simile condividendo le sue abitudini
Ciascuno nell'altro, trovava una parte di se
Oggi l'aggregazione viene stabilita da norme precise
Nell'altro non si trova piu' solo un proprio condivisore libero
In chi si ha vicino, in primis ci si confronta con un allineato
Questa forma di progressiva sottomissione e' artificiale
E' stata imposta dall'alto e in poco lasso di tempo
Tale omologazione ha limitato l'autonoma indipendenza intellettiva
La facolta' del dubbio e' stata castrata
Chi cerca di mantenerla e' tenuto cinicamente ai margini
Si vive di certezze, non proprie, ma confezionate in modo ordito
Chi asserisce di averle, non comprende di essere solo un allineato
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